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Manovra: cancellata la norma pensioni su laurea e leva – Duro segnale Ue: occhio alla crescita

La decisione è arrivata dopo il vertice di questa mattina fra i ministri Calderoli e Sacconi – Presenti anche i tecnici del Tesoro, mancava però Tremonti – Si aggrava il problema dei saldi – Il monito dell’Europa: “Servono misure per la crescita – Oggi il Governo scoprirà le carte sugli emendamenti che intende presentare per modificare la finanziaria.

Manovra: cancellata la norma pensioni su laurea e leva – Duro segnale Ue: occhio alla crescita

L’INCONTRO CALDEROLI-SACCONI, ASSENTE TREMONTI

E’ stata una marcia indietro a tempo di record. Il Governo ha ritirato la controversa norma in tema di pensioni su cui la maggioranza aveva trovato un’intesa appena due giorni fa, nel vertice di Arcore. Era previsto che dal calcolo dei requisiti per ottenere l’assegno di anzianità sarebbe stato escluso il riscatto della laurea e della leva militare obbligatoria. La cancellazione della misura è stata decisa nel corso di un incontro fra il ministro delle Semplificazioni, Roberto Calderoli, e il collega del Welfare, Maurizio Sacconi. All’apuntamento erano presenti anche i tecnici del Tesoro. Grande assente il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, interpellato solo via telefono. 

IL FRONTE CONTRARIO ALLA MISURA: LA LEGA E’ STATA DECISIVA

Hanno pesato sulla scelta le polemiche divampate nelle ultime ore da parte di sindacati e opposizioni. Sul tema le parti sociali sembravano aver ritrovato una posizione comune, con la segretaria della Cgil che era arrivata a definire “un golpe” l’ultimo intervento sulla previdenza. Quanto alle categorie professionali, la prima a mobilitarsi era stata quella dei medici, la più colpita da un eventuale taglio degli anni spesi all’università. Tra le fila della maggioranza, da ieri il Carroccio aveva iniziato a fare pressing per una revisione della norma. Sembra inoltre che all’interno dell’Esecutivo fossero sorti dei dubbi sulla costituzionalità del provvedimento.

IL PROBLEMA DEI SALDI

Si infittisce così il mistero sulla ricetta di pidiellini e leghisti per far quadrare i conti. Sembra infatti che, già prima dell’ultimo stralcio, nei saldi si fosse aperta una voragine di 5/6 miliardi di euro. E dall’intervendo sulle pensioni era atteso un gettito di 1,5 miliardi. Per saperne di più bisognerà aspettare le 18 di oggi pomeriggio, quando il Governo scoprirà le carte sulle modifiche che intende apportare alla manovra bis di Ferragosto. Il relatore Antonio Azzollini illustrerà alla commissione Bilancio del Senato il pacchetto di emendamenti messo a punto negli ultimi giorni. Le prime indiscrezioni parlano di un possibile ritorno in pista dell’aumento dell’Iva e del contributo di solidarietà anche per i privati, oltre a nuove norme anti evasione.

IL MONITO DELL’EUROPA: “SERVONO MISURE PER LA CRESCITA”

Nel frattempo il portavoce del commissario Ue agli affari economici e monetari, Olli Rehn, ha lanciato un chiaro avvertimento al nostro Paese. La Commissione europea presterà “particolare attenzione” alla composizione finale della manovra agostana dell’Italia ed “è fiduciosa che le misure per la crescita avranno un peso maggiore. Non ci aspettiamo che gli obiettivi concordati sulla riduzione del deficit siano rimessi in discussione”.

L’OPPOSIZIONE: “FARSA SCANDALOSA”

“Quello che sta avvenendo sulla manovra sfiora la farsa ma rimane comunque scandaloso – ha commentato Anna Finocchiaro, capogruppo del Senato al Pd -. c’è da gioire per la cancellazione di una norma ingiusta e incostituzionale come quella sulle pensioni, ma ora ci troviamo di fronte a una manovra che non esiste. Come faranno ora, di buco in buco, a far quadrare i conti?”. 


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