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Manovra 2023: Iva azzerata su pane e latte, bonus per famiglie numerose, tassa e-commerce e stretta sul RdC. Ecco le novità

Tra le ipotesi emerse dal vertice di maggioranza: taglio dell’Iva su alcuni beni primari, cresce l’assegno familiare per chi ha più figli e spunta l’Amazon tax. Lunedì il Cdm

Manovra 2023: Iva azzerata su pane e latte, bonus per famiglie numerose, tassa e-commerce e stretta sul RdC. Ecco le novità

Prende forma la prima finanziaria targata Meloni, con poche risorse rispetto ai tanti provvedimenti attesi. Sul piatto ci sono circa 30-32 miliardi, di cui circa 25 se ne vanno per il caro bollette e la proroga del taglio al cuneo fiscale voluto da Draghi. E i restanti? Tra le ipotesi allo studio dell’esecutivo l’azzeramento o riduzione dell’Iva per pane, pasta e latte, cuneo fiscale al 3%, maggiore sostegno a famiglia e natalità e l’aumento delle soglie attuali del credito d’imposta dal 30 al 35%. Tra gli altri punti figura nella Manovra 2023 la stretta al Reddito di Cittadinanza, e-commerce più caro e il rifinanziamento del bonus TV e decoder. Mentre alcune misure dovranno aspettare come il dossier caldo pensioni e lo scudo fiscale per il rientro dei capitali dall’estero non dichiarati. Ecco le ultime novità sulla Manovra 2023 che dovrà approderà sul tavolo del Cdm il prossimo lunedì.

Gli interventi sulle cartelle esattoriali, cuneo fiscale e flat tax

Confermata la tregua fiscale per le cartelle fino al 2015 con stralcio completo delle cartelle sotto i mille euro. Per le cartelle fino a 3 mila euro la strada individuata sarebbe invece quella di una riduzione delle sanzioni e interessi al 5% e una rateizzazione in cinque anni.

Una certezza della manovra sarà il taglio del cuneo fiscale, ma del 3% invece che del 2%, e che peserà per 3,5 miliardi di euro.

La flat tax al 15% viene estesa. A beneficiarne saranno le partite Iva e gli autonomi con ricavi fino a 85mila euro.

Misure contro il caro bollette

Contro il caro bollette, per il primo trimestre 2023 (per ora) vengono rinnovate le misure adottate dal governo Draghi per sostenere le famiglie. Sì ai bonus sociali per energia elettrica e gas, ma allargando la platea ai redditi Isee fino a 15mila euro. A questi si aggiungono gli sconti carburanti e in bolletta e aumento del credito d’imposta con aumento dell’aliquota (dal 30 al 35%) sugli extra profitti.

Azzeramento Iva su pane e latte tra le novità della Manovra 2023

Oltre agli sconti in bolletta, si ipotizza anche un azzeramento dell’Iva per un anno sui beni essenziali come pasta, pane e latte, e la riduzione al 5% sui prodotti per l’infanzia, come i pannolini, e quelli per l’igiene femminile, come gli assorbenti. Per un costo di circa mezzo miliardo.

Bonus famiglie numerose

Poi c’è l’assegno unico famigliare, che, come promesso davanti al Parlamento riunito, sarà aumentato per le famiglie più numerose. Al vaglio c’è il raddoppio da 100 a 200 euro del contributo forfettario destinato alle famiglie dai 4 figli in su. Più fondi dovrebbero essere destinati anche alle famiglie con gemelli: dal mese di gennaio 2023 riceveranno 100 euro in più al mese fino al compimento del terzo anno d’età. Al momento l’assegno unico resta modulato in base all’Isee e ancora va richiesto ogni anno. Il governo sta però lavorando su un nuovo criterio basato sul reddito totale della famiglia da ripartire per il numero dei figli. Una modifica che però non arriverà subito.

Novità Manovra 2023: tassa e-commerce, bonus decoder e corsi web

Tra le ipotesi delle quali si sarebbe discusso durante il vertice di maggioranza sulla manovra ci sarebbe anche quella di una tassa sulle consegne a domicilio (come Amazon) per sostenere i negozi di prossimità.

Il ministero delle Imprese e del Made in Italy avrebbe poi avanzato la proposta di rifinanziare il bonus TV e decoder con uno stanziamento di 100 milioni di euro per il 2023. Si tratta dei due contributi per l’acquisto di tv, previa rottamazione di un apparecchio vecchio e non conforme, con l’erogazione di un solo contributo per nucleo familiare, pari al 20% della spesa nel limite di 100 euro e per l’acquisto di apparecchi televisivi senza rottamazione o di decoder, con un contributo per i nuclei familiari con Isee fino a 20mila euro, 30 euro o il prezzo di vendita se inferiore.

Sempre sul fronte tecnologico spuntano i corsi web per i minori: 3 milioni di euro nel triennio 2023-2025 per l’alfabetizzazione mediatica e digitale e tutela dei minori nell’ambito dei media digitali.

In arrivo la stretta sul Reddito di Cittadinanza

Il Governo è da sempre orientato a una stretta sul Reddito di Cittadinanza, misura bandiera dei 5Stelle: bisogna accertare che i percettori vivano in Italia e che non siano “occupabili”, ossia coloro che non sono tecnicamente in grado di lavorare.

Pensioni verso “quota 103”

C’è poi il capitolo pensioni, ma che verrà discusso in un secondo momento. Il Governo vuole scongiurare il ritorno, da gennaio 2023, della legge Fornero (uscita a 67 anni). Si ragiona su quota 103 o 104 che prevede 41 anni di contributi e almeno 62 o 63 anni d’età per accedere alla pensione. Resta il nodo risorse. Già riconfermati invece Opzione donna e l’Ape sociale.

Fitch conferma il rating dell’Italia, ma vede la recessione

Nessuna sorpresa, Fitch ha confermato il rating BBB all’Italia e indica per il futuro prospettive stabili nella valutazione del debito del Paese. Ma vede l’arrivo della recessione nel prossimo anno a causa di “una forte decelerazione” della crescita economica dell’Italia a partire dal quarto trimestre “per lo shock energetico innescato dalla guerra in Ucraina”.

L’agenzia di rating ha rivisto al rialzo le sue previsioni di crescita del Pil per il 2022 al 3,6% alla luce dei dati più forti del previsto. L’ultima previsione di crescita del Pil è del -0,4% nel 2023 e del 2,2% nel 2024. Per il 2023, invece, prevede un Pil in contrazione dello 0,4%, meglio del -0,7% previsto in precedenza, ma lontano dal +0,6% appena indicato dal Governo nella Nadef, la Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza. Per il 2024 la stime è +2,2%.

“Deficit Italia al 4,9% nel 2023, debito sotto 150%”. Fitch prevede un rapporto deficit/Pil per il 2023 al 4,9% seguito da 4,3% l’anno successivo, contro 4.5% a 3.7% previsti dal Governo, principalmente “per le differenze di scenario macroeconomico”.

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