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Maltempo: 12 morti in Sicilia, Veneto in ginocchio

Sale il bilancio delle vittime in Sicilia, mentre il Veneto è in ginocchio e lunedì tornano piogge intense su tutto il Nord – Conte in Sicilia, Salvini a Belluno – VIDEO.

Maltempo: 12 morti in Sicilia, Veneto in ginocchio

La furia dell’acqua e del fango ha fatto 10 vittime in provincia di Palermo, nove a Casteldaccia e una Vicari, e due a Cammarata, in provincia di Agrigento. Una casa nelle campagne di Casteldaccia, in contrada Dogali, è stata travolta dall’acqua che ha invaso le strade. Sono morti due bambini di uno e 3 anni e un ragazzino di 15 anni. Nell’abitazione erano riuniti due nuclei familiari, per un totale di 12 persone: nonno, figli e nipotini sterminati dalla piena. Il padrone di casa e la nipote si erano allontanati dalla casa per una commissione poco prima della tragedia e si sono salvati. Dei dieci rimasti nell’abitazione c’è stato un unico sopravvissuto che si è salvato arrampicandosi su un albero. E mentre da tutto l’arco parlamentare arrivano messaggi di cordoglio e polemiche, in Sicilia arriva il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

A causare la tragedia le forti piogge e l’esondazione del fiume Milicia: la casa è stata travolta da acqua e fango che non hanno lasciato scampo alle due famiglie. Per i soccorsi è stata creata un’unità di crisi all’interno della prefettura di Palermo, coordinata dalla prefetta Antonella De Miro. Sul posto per le operazioni di recupero delle salme i sommozzatori dei vigili del fuoco.

Intanto prosegue la conta dei danni in Veneto, soprattutto nel Bellunese, dove il capo della Protezione civile Angelo Borrelli ha definito la situazione “apocalittica”. “Dobbiamo partire subito perché non possiamo attendere la conta definitiva dei danni e aspettare almeno due mesi – ha sottolineato Borrelli – Abbiamo una sofferenza in tutta Italia, ma in questo territorio la sofferenza è molto più pesante“, ha aggiunto, annunciando l’intenzione di chiedere “dalla prossima settimana la dichiarazione dello stato di emergenza per lo stanziamento delle prime risorse”.

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“Abbiamo registrato venti fino a 180 km orari nelle valli e dunque la devastazione è stata simile a quella della Liguria. Chiederemo la dichiarazione dello stato di emergenza per le prime risorse – ha aggiunto Borelli -. Poi normative ed ordinanze per la gestione dei detriti e gestione delle procedure di appalto per i lavori di ripristino. Dopo agosto il coordinamento nazionale della protezione Civile si è riunito per modificare il codice degli appalti. Avevamo auspicato delle norme da impiegare nell’emergenza”.

Le previsioni, purtroppo, non sono incoraggianti: domenica ancora da allerta rossa della Protezione civile in Sicilia (nord-occidentale e isole Egadi e Ustica, sud-occidentale e isola di Pantelleria, centro-meridionale e isole Pelagie) per rischio idraulico e idrogeologico. Allerta arancione nel Lazio e su settori di Emilia Romagna, Veneto, Friuli-Venezia Giulia. Nella giornata di lunedì ci sarà una piccola tregua al Sud (anche se nel Lazio, in Campania e in Puglia sono attese nuove precipitazioni), ma tornerà fortissima la pioggia su tutto il Nord, compreso quel Veneto già in ginocchio. E scenderanno anche le temperature.

 

 

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