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M5S: “Niente veti su Renzi se dice sì a Conte-ter”, ma Di Battista non ci sta

Il Presidente Mattarella affida al Presidente della Camera Fico l’incarico di esplorare la possibilità di ricostituire la maggioranza di governo mentre i Cinque Stella, pur spaccandosi, fanno saltare il veto su Renzi purchè Iv dica sì al Conte-ter, come chiedono anche Pd e Leu – Il centrodestra vuole elezioni anticipate ma, tranne Meloni, lascia altri spiragli

M5S: “Niente veti su Renzi se dice sì a Conte-ter”, ma Di Battista non ci sta

Se Matteo Renzi voleva un chiarimento sulla presenza o assenza di pregiudiziali contro di lui e contro Italia Viva e voleva anche capire che tipo di maggioranza politica si sta formando per uscire dalla crisi oggi ha ricevuto una risposta importante. E’ quella del vertice dei Cinque Stelle, guidato dal coordinatore Vito Crimi, che nel suo incontro con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha sostanzialmente riproposto la maggioranza uscente senza veti su Renzi a condizione però che Italia Viva dia il via libera al Governo Conte-Ter. Tuttavia l’opposizione interna ai Cinque Stelle, capeggiata da Di Battista e dalla Lezzi, non ci sta e chiede, per lo meno, un referendum tra gli iscritti al Movimento sulla fine del veto a Renzi, che potrebbe creare qualche impaccio ai vertici grillini e allungare i tempi della crisi politica. Anzi Di Battista minaccia addirittura, in caso contrario, la scissione.

Ora si attende perciò un chiarimento all’interno dei Cinque Stelle ma anche la risposta di Renzi – che sposterà il focus sul confronto sul programma e sulla squadra di Governo, a partire dal premier – e soprattutto del Capo dello Stato che ha detto di voler verificare la praticabilità della ricostituzione della maggioranza attorno a Conte affidandosi a un esploratore istituzionale come il Presidente della Camera, Roberto Fico, che infatti è già stato convocato al Quirinale.

In questo contesto, per ora il centrodestra, che è stato ricevuto da Mattarella prima dei Cinque Stelle, non sembra poter entrare in partita perchè, per difendere la sua unità, ha riproposto le elezioni anticipate anche se, Meloni a parte, non ha mancato di lanciare segnali di relativa disponibilità verso un governo istituzionale. Le prossime ore saranno decisive ma è consolante il fatto che, malgrado la crisi in atto, lo spread Btp-Bund resta fermo a 115 punti base a testimonianza che la credibilità dell’Italia sui mercati resta inalterata.

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