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Londra crolla e contagia tutte le Borse: Mediaset, Atlantia e Telecom ko

Il ricorso anticipato alle elezioni politiche nel Regno Unito rafforza la sterlina ma penalizza la Borsa di Londra che perde il 2,46% ed è la peggiore del Vecchio continente – Apertura negativa a Wall Street per la delusione Goldman Sachs – Male anche Piazza Affari che arretra dell’1,67%.

Londra crolla e contagia tutte le Borse: Mediaset, Atlantia e Telecom ko

Una matassa già complicata, sembra ingarbugliarsi ulteriormente dopo l’annuncio a sorpresa di Theresa May di elezioni anticipate l’8 giugno. La conferenza stampa dell’inquilino di Downing Street, a metà giornata, imprime ai mercati in rosso una nuova spinta ribassista. Londra chiude in maglia nera a -2,46%, con la sterlina che prima scende a picco e poi risale, rafforzandosi sia sull’euro, sia sul dollaro. Secondo la premier scozzese Nicole Sturgeon la collega inglese vuole spingere la Gran Bretagna verso la “hard Brexit”.

In caduta anche le altre piazze: Milano cede l‘1,67% e si ferma a 19.442 punti, con Mediaset peggior titolo di giornata, -3,96%, e Leonardo in rally, +3,18%. Giù anche Parigi, -1,59%; più contenuti i ribassi a Francoforte, -0,9% e Madrid -0,6%.

Wall Street, dopo i guadagni di ieri, viaggia negativa, con il tonfo di Goldman Sachs, la cui trimestrale, seppur in rialzo, non soddisfa le aspettative degli analisti. L’euro recupera terreno sul dollaro, +0,49%, 1,07. Il brent scende a 55,16 dollari al barile, -0,36%. L’oro si apprezza +0,48%, 1290,94 dollari l’oncia, come bene rifugio per eccellenza, in un’atmosfera di globale incertezza. Pesano le tensioni fra Usa e Corea del Nord; il referendum turco sotto la lente dell’Ocse, mentre il presidente Donald Trump si complimenta con Tayyip Erdogan; le elezioni francesi sempre più vicine e dall’esito non scontato, con il rischio terrorismo che può influenzare il voto. “Lo spauracchio – dice a Reuters un analista finanziario – è un ballottaggio Le Pen-Melenchon, dato che estrema destra ed estrema sinistra convergono sull’uscita dall’euro. Ma se, com’è probabile, vincerà Macron, la mia impressione è che ci sarà un rally delle borse. Vedo segnali, soprattutto su volatilità e materie prime, che si va preparando uno scenario risk-on”.

Sul secondario, la seduta è caratterizzata da volumi particolarmente sottili: lo spread fra decennale italiano e tedesco si ferma a 208.00, -0,19%, rendimento 2,26%. Sul fronte macro: il Fondo monetario rivede al rialzo le stime di crescita globali. “La ripresa è in atto – sostiene Christine Lagarde – ma il protezionismo e l’instabilità rischiano di essere un freno”. Meglio anche l’Italia (+0,8% nel 2017), ma non quanto potrebbe. ”L’output dell’Italia – dice l’FMI – resta decisamente al di sotto del potenziale”, così come quello di altri paesi europei. Le stime, fra l’altro, sono più basse di quelle contenute nel Def, (+1,1% nel 2017 e +1,0% nel 2018). Il debito pubblico resta sopra il 130% rispetto al pil:132,6% nel 2016; 132,8% nel 2017; 131,6% nel 2018.

Tornando in Piazza Affari: le vendite colpiscono soprattutto Mediaset e Telecom -2,69%, nel giorno del verdetto dell’Agcom sul dossier Vivendi. Petroliferi in caduta libera: Tenaris -3,4%, Saipem -2,52%; Eni -2,07%. Ancora una seduta da dimenticare per finanziari e assicurativi: Azimut -2,3%; Banco Bpm -2,5%; Intesa -2,05%; Unipol -2,45%. Meno peggio Unicredit -0,31%, in vista dell’assemblea dopo l’aumento di capitale, mentre il presidente Giuseppe Vita in un’intervista afferma che il nuovo azionariato ha una vocazione da public company internazionale. 

Perdite consistenti per Atlantia -3,79%, che starebbe valutando l’acquisizione di un’autostrada a pedaggio in possesso della rivale spagnola Abertis; Buzzi -2,2%, Stm -2,88%; Luxottica -2,2%. Debole l’automotive, in linea con il settore a livello europeo, Brembo -2,27%; Cnh -2,72%; Ferrari -1,35%; Fiat -1,48%. “Dall’assemblea – dice un dealer a Reuters – è emerso chiaramente che Fca ha cercato un partner per un merger e non l’ha trovato. È parecchio sotto pressione”.

Sul fronte opposto due soli titoli positivi: Leonardo, forse tonificata dai venti di guerra e Moncler +0,56%. Fuori dal listino principale si distingue Fincantieri, +2,3%, che ha ottenuto una commessa da Viking Ocean Cruises, gruppo attivo nel settore crociere fluviali e navi oceaniche di piccole dimensioni con base a Los Angeles. Le due società hanno firmato un memorandum d’intesa per la costruzione di due ulteriori navi da crociera, con l’opzione di altre due. Pronta a vincere il campionato anche in Borsa troviamo la Juventus, +15,97%. Bene Banca Carige, +3,11%.

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