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L’industria vola, ma Piazza Affari è debole

La produzione industriale largamente oltre le attese a luglio non scalda la Borsa, che viaggia in rosso a metà giornata – Oggi l’indice del Michigan potrebbe dare un’indicazione importante per prevedere le mosse della Fed – Sul Ftse Mib male Telecom dopo la mancata fusione tra Teliasonera e Telenor – Il forte rialzo del greggio sostiene i petroliferi

L’industria vola, ma Piazza Affari è debole

“La Federal Reserve deciderà solo all’ultimo momento”. Così scrive su The Wall Street Journal il più autorevole osservatore in materia di Federal Reserve, Joe Hilsenrath, già protagonista di memorabili scoop prima dei vertici del comitato monetario. E’ una nuova conferma dell’incertezza che regna a Washinbgton e che si riflette sull’andamento dei listini. Un dato significativo che potrebbe fare pendere la bilancia da un lato o dall’altro arriverà oggi con l’indice della fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan.

Intanto, a fine mattinata, le Borse europee si muovono poco sotto la parità: a Milano l’indice FtseMib perde lo 0,3%. 

Spicca per l’Italia il dato della produzione industriale di luglio: +1,1% rispetto a giugno, superiore alle attese degli economisti ferme a +0,8% e sul livello più alto degli ultimi 13 mesi. La crescita rispetto allo stesso periodo di un anno fa è del 2,7%, mentre le attese erano a +0,9%.

Il settore peggiore in Europa è quello delle tlc, dopo l’annuncio che Teliasonera (svedese) e Telenor (norvegese) hanno rinunciato alla fusione in Danimarca di fronte ai vincoli posti dalla Commissione Ue. L’indice Eurostoxx di settore arretra dell’1,5%. 

In forte ribasso Telecom Italia (-2,2%). la spagnola Telefonica perde il 2%, la francese Orange arretra dell’1,5%, Deutsche Telekom -0,8%. 

Sotto i riflettori anche il comparto bancario, dopo che Il governo ha approvato le norme attuative del nuovo sistema di risoluzione delle crisi bancarie (Bail In).

Unicredit invariata, Intesa -0,7%. Monte Paschi perde l’1,3%: il Cfo Bernardo Mingrone ha rassegnato le dimissioni, che saranno effettive dal prossimo 25 settembre. 

Generali -0,5%.

Il forte rialzo di stanotte del greggio (Wti +4% a 45,6 dollari, Brent +2,7% a 48,8 dollari) sostiene i titoli del settore petrolifero: Eni +0,6%. Stamattina Jefferies ha confermato il giudizio Underperform e ha tagliato il target price a 11,5 euro da 13,50 euro precedente.

Tenaris +2,5%: Stamattina UBS ha ridotto il target price del ADR quotato a Wall Street a 30,50 dollari. Un prezzo corrispondente a circa 13,50 euro per azione.

Saipem (+1%) si è aggiudicata nuovi contratti nelle perforazioni onshore in Medio Oriente e in Sud America, per un valore totale di circa 250 milioni di dollari, secondo un comunicato. 

Enel +1%: Berenberg ha alzato la raccomandazione a Buy da Hold, target price a 4,60 euro. 

Fca +0,4%: stamattina Goldman Sachs ha ridotto il target price a 18,10 euro da 21,20 euro, confermando il giudizio Buy.

Kepler ha emesso un giudizio buy, su Piaggio ma ha ridotto il target price da 3,3 a 2,8 euro.

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