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L’incertezza sulla manovra di bilancio frena Borsa e Btp

Cina all’attacco sui dazi, ma l’incertezza sugli orientamenti della politica economica italiana continua a tenere in ansia i mercati, mentre l’euro si rafforza sul dollaro – Scivola il petrolio e precipita il Bitcoin – Polemiche su Tesla – Fincantieri compra Vitrociset

L’incertezza sulla manovra di bilancio frena Borsa e Btp

Anche Winnie Pooh paga il prezzo del confronto sui dazi tra Cina e Usa. Le autorità di Pechino hanno vietato la diffusione in Cina di “Christopher Robin”, l’ultimo film in cui compare l’orso, “colpevole” di assomigliare troppo al presidente. Anche per questo Walt Disney ha lasciato ieri sul terreno di Wall Street il 2,2%. Non è stata l’unica risposta cinese al pressing sulle tariffe di Donald Trump: Pechino ha annunciato dazi del 25% su merci importate dagli Usa per 16 miliardi. Ancora una volta, come nel caso della soia, si tratta di misure mirate: l’obiettivo stavolta sono la benzina ed altri derivati petroliferi. La novità ha colpito il mercato del petrolio, già frenato dall’imprevisto aumenti delle scorte Usa.

Ancora più robusto l’effetto delle altre misure decise dalla Cina per spezzare l’assedio di Washington. La Commissione di regolamentazione delle azioni della Cina ha comunicato ieri che rivedrà le norme sulla presenza di soci esteri nelle società quotate dei listini della Cina, saranno permessi investimenti ora vietati e sarà dato il via libera all’inserimento delle società cinesi negli indici FTSE Russell. La risposta dei listini è stata eloquente.

NTT DOCOMO VENDE BUONGIORNO

L’indice di Shanghai ha guadagnato il 2,3%, Hong Kong +0,8%, bene le altre Borse asiatiche.

In lieve calo il mercato azionario del Giappone. Ntt Docomo ha messo in vendita l’italiana Buongiorno, comprata nel 2012 per 267 milioni di dollari per sviluppare contenuti (suonerie, soprattutto) per il mobile.

A sostenere il mercato è anche la ripresa dell’inflazione (2,1% a luglio) e la tenuta delle riserve valutarie: la Cina non ha sprecato munizioni per sostenere lo yuan.

SALGONO LE SCORTE, CADE IL PETROLIO

Petrolio in forte calo dopo la diffusione del rapporto sulle scorte petrolifere americane: il contratto settembre cede il 3,96%, a 66,33 dollari al barile. Il Brent arretra a 77,8 dollari. Nella settimana al 4 agosto, gli stock sono scesi di 1,351 milioni di barili mentre gli analisti attendevano una contrazione di 2,3 milioni di barili.

Il calo del greggio ha colpito i petroliferi:-0,8% l’indice energy di Wall Street. A piazza Affari Eni -0,7%, Saipem -0,8%.

POLEMICHE SU TESLA, TRUMP FA BENE AL NEW YORK TIMES

Ieri sera i mercati Usa hanno chiuso con modeste variazioni. S&P500 -0,03%, Dow Jones -0,18%. Nasdaq +0,06%.

In ribasso Tesla (-2,4%), mentre infuriano le polemiche sull’annuncio di Elon Musk via Twitter di voler ritirare il titolo dalla quotazione. L’operazione, che potrebbe richiedere 72 miliardi di dollari, è stata illustrata ai consiglieri solo una settimana fa.

L’effetto Trump continua a fare bene ai conti del New York Times, oppositore del presidente. Nel secondo trimestre del 2018 l’azienda editoriale ha registrato utili netti per 23,6 milioni di dollari, o 14 centesimi per azione, in rialzo del 51,7%.

PRECIPITA IL BITCOIN: -55% DA INIZIO ANNO

Nuovi tonfo per le valute virtuali. Il bitcoin perde il 7%, a 6.455 dollari, -55% da inizio anno. La SEC degli Stati Uniti ha rimandato a fine settembre la decisione sulla richiesta di approvazione di un ETF con sottostante il bitcoin. Non è detto che alla fine del mese prossimo arrivi il verdetto: l’agenzia ha la facoltà di aprire un’istruttoria e prendersi altro tempo.

In Europa tiene ancora banco l’incertezza sulla manovra italiana e, più ancora, sugli orientamenti di fondo della politica economica del governo presieduto da Giuseppe Conte, che pure ieri ha negato l’esistenza di piani alternativi in capo al ministro degli Affari europei, Paolo Savona. “Non esiste un piano A, B o C ma una manovra unica sui cui il governo sta lavorando, nessun deragliamento o percorso parallelo” in capo a Savona o a un altro ministro, ha detto Conte. Ma in serata Il vice premier ha anticipato che con l’Unione Europea si potrebbe anche andare allo scontro sulla legge di bilancio. Ecco il commento di Bank of America: “Considerando i fondamentali economici, siamo convinti che il livello attuale dello spread tra BTp e Bund sia transitorio. Per dicembre ci aspettiamo che lo spread possa restringersi fino a 170 punti oppure ampliarsi fino a 400”.

EURO PIÙ FORTE, MILANO -0,3%

L’euro si rafforza per il terzo giorno consecutivo a 1,161. La Borsa di Milano ha ceduto lo 0,29%, a quota 21.790 punti. Deboli anche gli altri listini europei: Parigi -0,35%, Madrid -0,28% e Francoforte -0,12%.

Fa eccezione Londra, l’unica in positivo a +0,8%. A causa dei timori sulla hard Brexit il cambio euro/sterlina è salito sopra 0,90 per la prima volta dallo scorso 15 novembre.

LO SPREAD TORNA A 250, DECENNALE AL 2,9%

Frena il secondario italiano, dopo la brillante performance degli ultimi due giorni. Dopo la buona accoglienza all’intervista del ministro dell’Economia Giovanni Tria, in cui il ministro ha rivendicato la sostenibilità della prossima manovra, gli operatori hanno ridotto le posizioni (già sottili) in attesa del vertice di maggioranza. Pesa il precedente dell’analogo incontro di venerdì scorso, che ha messo a dura prova i nervi del mercato spingendo lo spread tra decennali Btp e Bund fino a 270 punti base.

E così, dopo esser sceso fino a 241 punti, lo spread è tornato in chiusura a 250 punti base con un’oscillazione di una decina di centesimi. Il rendimento dei Btp si riavvicina ai livelli di allerta, intorno al 3% oltrepassato la scorsa settimana: il decennale tratta a quota 2,9%

BPER IN PROFONDO ROSSO, SOFFRE CARIGE

In fondo all’indice ha chiuso Bper Banca (-5,9%), finita più volte in asta di volatilità. L’istituto di credito ha chiuso il secondo trimestre con un utile operativo in calo del 23% anno su anno a 358 milioni. I ricavi totali, anche per effetto della discesa del margine di interesse dell’1%, si attestano a 509 milioni. In forte aumento i costi operativi (+12% a 358 milioni) e Common Equity Tier 1 in lieve calo rispetto a marzo, a 11,6 per cento.

In rosso anche Carige (-2,13%) dopo il taglio del rating da parte di Moody’s.

Recupera Banca Bpm (+1,04%) dopo i recenti ribassi. Poco sotto la parità Unicredit (-0,4%) dopo che Société Générale ha abbassato il target price a 16,6 euro, all’indomani della presentazione dei dati del trimestre.

Piatta Mps che non ha reagito alle parole del ministro dell’economia, sul ritorno al mercato.

ANCORA IN RALLY PIRELLI

Continua invece l’effetto dei conti per Pirelli (+2,4%), che ha archiviato il secondo trimestre con ricavi in calo del 2% anno su anno, a 1,31 miliardi, poco sotto le aspettative. Utile operativo rettificato in crescita del 10% a 232 milioni, meglio del previsto. Il produttore di pneumatici ha rivisto alcuni obiettivi dell’esercizio in corso, confermato quello relativo all’utile operativo.

Guadagni sopra il punto percentuale anche per A2A (+1,6%). Ferrari +1%. Fiat Chrysler +0,9%. Perdono colpi Leonardo (-1,5%), tra le peggiori del listino, e Telecom Italia (-1,3%).

FINCANTIERI COMPRA VITROCISET, SALINI VENDE IN USA

Fincantieri (+1,4%) e Mer Mec (società del gruppo Angel di Vito Pertosa) hanno firmato un accordo per l’acquisizione congiunta e paritaria del 98,54% di Vitrociset, società che opera nelle attività di addestramento e supporto in ambito ICT nei mercati della difesa e sicurezza, oltre che nei settori di logistica, trasporti e spazio.

Salini Impregilo +3,94%. Il cda ha esaminato le offerte vincolanti ricevute dalla controllata Lane Industries Inc per la cessione del segmento Plants & Paving. Parte ora la fase finale della vendita.

In evidenza anche Ima (+3,63%) dopo la pubblicazione della semestrale.

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