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Liegi-Bastogne-Liegi: Daniel Martin beffa Rodriguez e Valverde

Il vincitore è nipote di Stephen Roche, l’irlandese che vinse Giro, Tour e mondiale nel 1987. Delude Nibali, ma soprattutto Gilbert, portabandiera di un ciclismo belga che finora non ha vinto niente

Liegi-Bastogne-Liegi: Daniel Martin beffa Rodriguez e Valverde

Liegi-Bastogne-Liegi a Daniel Martin, irlandese della Garmin, nipote del ben più celebre Stephen Roche, passato alla storia per la clamorosa tripletta (Giro, Tour e Campionato del mondo) vinti nella stessa stagione 1987. Come nel caso della Freccia Vallone di mercoledì, anche la Doyenne, la corsa decana tra le classiche, l’ultima delle Ardenne, ha tradito i pronostici della vigilia mandando in orbita un promettente outsider che nel convulso finale, subito dopo la Cote de Saint Nicolas, ha infilato in contropiede Joaquin Rodriguez – ancora una volta secondo – e Alejandro Valverde, due tra i corridori più gettonati della vigilia. Quarto il colombiano Betancur, quinto Michele Scarponi, sesto Enrico Gasparoitto. Vincenzo Nibali, che era venuto a Liegi ben agguerrito dopo la vittoria nel Gito del Trentino, si è smarrito nel in un finale di corsa animato prima dall’attacco di Ryder Hesjedal e poi da quello di Rodriguez: Liegi, dunque, dall’esito deludente per lo “Squalo” come per il campione del mondo, Philippe Gilbert, che esce dalle grandi corse in linea di primavera senza mai aver dato l’impressione di poterne vincere una. E a memoria d’uomo non si ricorda una stagione come questa 2013 in cui un belga non abbia mai centrato una classica-monumento: Sanremo (Ciolek), Gand- Wevelgem (Sagan), Ronde (Cancellara), Parigi-Roubaix (Cancellara), Amstel Gold (Kreuziger), Freccia Vallone (Moreno), Doyenne (Martin).

Chiuso il capitolo delle classiche, è ormai alle porte la stagione delle grandi corse a tappe. E se per il Tour c’è un Contador – oggi si è visto a sprazzi – che sta carburando lentamente, per l’imminente Giro c’è un Hesjedal, il vincitore dell’anno scorso, che nella Doyenne ha dato l’impressione di essere in gran forma. Sarà certamente un avversario ostico per chi vorrà vincere la corsa rosa: Nibali, Wiggins e Evans sono avvisati.

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