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L’Fmi taglia le stime sul Pil del mondo, stabili le previsioni sull’Italia

La nuova previsione per il 2013 parla di un tasso di crescita globale al 2,9%, in calo dello 0,3% rispetto alle stime pubblicate a luglio e contro il +3,2% del 2012 – Quanto al 2014, è atteso un +3,6%, rispetto al +3,8% previsto solo tre mesi fare – Pesa il rallentamento dei Paesi emergenti.

Il mondo rallenta e la colpa è dei Paesi emergenti, che non si arricchiscono più ai ritmi di un tempo. Lo sostiene il Fondo monetario internazionale, che nel suo ultimo “World Economic Outlook” ha tagliato le stime sul prodotto interno lordo del pianeta.

Secondo l’Fmi, la “crescita globale procede a marce ridotte”, registrando in media  un +2,5% nella prima metà del 2013, “circa lo stesso ritmo della seconda parte del 2012”. La nuova previsione per l’intero anno parla di un tasso di crescita al 2,9%, in calo dello 0,3% rispetto alle stime pubblicate a luglio e contro il +3,2% del 2012. Quanto al 2014, è atteso un +3,6%, rispetto al +3,8% previsto solo tre mesi fare.

Gli ultimi indicatori, spiega l’Fmi, mostrano “migliori prospettive nel breve termine, ma anche differenti dinamiche di crescita tra le maggiori economie”: quelle avanzate continueranno ad espandersi come previsto (+1,2% quest’anno e +2% il prossimo), mentre i mercati emergenti e in via di sviluppo rallenteranno più di quanto stimato in passato (da +5 a +4,5% per il 2013 e da +5,5 al +5,1% per il 2014). 

Nessuna novità invece per l’economia italiana, che secondo il Fondo registrerà quest’anno una contrazione del Pil pari all’1,8%, per poi tornare a crescere dello 0,7% nel 2014. La congiuntura del nostro Paese sta comunque migliorando, dopo una contrazione del Prodotto interno lordo che, secondo l’istituto di Washington, è stata del 2,4% nel 2012. 

Nel dettaglio, il rapporto prevede un’inflazione nel 2013 all’1,6% e all’1,3% nel 2014, in ribasso rispetto al 3,3% del 2012. La disoccupazione, invece, dovrebbe arrivare al 12,5% quest’anno e al 12,4% nei successivi 12 mesi, in crescita rispetto al 10,7% del 2012.

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