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Legno e arredo: sulle filiere pesano inflazione e instabilità geopolitiche

Nonostante il fatturato della filiera abbia raggiunto i 52,6 mld, si è registrata una contrazione dell’-8,1% rispetto al 2022. Francia e Germania restano le prime destinazioni per l’export

Legno e arredo: sulle filiere pesano inflazione e instabilità geopolitiche

I dati elaborati dal Centro Studi FederLegnoArredo su dati Istat indicano come il 2023 abbia segnato un punto di svolta per la filiera legno-arredo italiana. Se, da un lato, il fatturato complessivo della filiera ha raggiunto i 52,6 miliardi di euro, dall’altro, si è registrata una contrazione dell’-8,1% rispetto al 2022, dovuta al calo del mercato interno (-10,1%). Le esportazioni, seppur in calo del -4,5%, hanno comunque raggiunto i 20 mld, rappresentando il 38% del totale. Il mercato italiano della filiera legno-arredo, che costituisce il 62% del complesso, ha risentito principalmente della riduzione della domanda nel settore residenziale.

Flessione per il comparto arredamento

Il biennio 2020-2022 ha visto un crescente interesse verso il settore della casa, con performance superiori rispetto al 2019 (con 10 mld di scarto). Tuttavia, va considerato che tali dati sono influenzati dall’inflazione: sebbene la produzione sia inferiore rispetto al 2019, i fatturati del 2022 rimangono più elevati a causa dell’aumento dei prezzi (+6,5% per i mobili), con conseguente riduzione dei margini aziendali.

Il fatturato del comparto arredamento nel 2023 ha subito una leggera flessione rispetto all’anno precedente, attestandosi a 28 mld (-3,4%). Tale flessione ha interessato sia il mercato interno (-3,2%) che l’export (-3,6%, circa 15 mld), la cui quota sul fatturato totale è rimasta stabile al 53%.

In netto calo il comparto legno

Allo stesso tempo, il comparto legno ha registrato un calo del fatturato ancora più marcato (-11,6%), raggiungendo la cifra di 21,4 mld. Le esportazioni di legno sono calate del -7,3%, mentre il mercato interno ha arretrato del -12,8%.

Ecco allora che, in una filiera particolarmente votata all’export, le guerre, gli equilibri geopolitici instabili e la recente crisi del canale di Suez stanno esercitando un notevole impatto. La rotta del Mar Rosso, cruciale per il commercio, registra un valore di export di circa 2,5 mld e importazioni pari a 1,9 mld. Le conseguenze di questa crisi si sono manifestate su costi triplicati dei container, aumento del prezzo dell’energia, prezzo del legno.

Export: Francia destinazione principale

La Francia si conferma la destinazione principale per l’export, con un fatturato di 2,7 mld e una crescita del +0,6%. Segue la Germania a 1,8 mld (-6,4%). Gli Stati Uniti, dopo due anni di crescita sopra la media, riportano un calo del -13,2%.

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