Condividi

Legno e arredi, crolla l’export (-11,7%) nel 2020

Secondo i dati di FederlegnoArredo, i vari lockdown e il blocco dei trasporti hanno penalizzato la filiera. Un po’ meglio il mercato interno, grazie a un buon recupero nel secondo semestre

Legno e arredi, crolla l’export (-11,7%) nel 2020

Un 2020 da archiviare in fretta per la filiera italiana del legno e arredi, che è composta da circa 71.500 imprese con oltre 307.000 addetti. Secondo i dati consuntivi di FederlegnoArredo il lockdown ha colpito duro, provocando una contrazione del fatturato del -9,1% rispetto al 2019: mercato interno -7,5%, ma soprattutto esportazioni -11,7%.

Il mercato domestico nel 2020 ha registrato un calo dei consumi collegato soprattutto alla fase di emergenza sanitaria e alla chiusura delle attività commerciali, ma ha beneficiato in parte del nuovo impulso alla domanda dovuto alla riscoperta della casa da parte degli italiani. Fenomeno che ha riguardato sia gli interni, con la necessità di maggior comfort e di creare spazi con destinazioni differenti, come nel caso dello smart working e della didattica a distanza, sia gli spazi esterni che hanno ritrovato una nuova centralità.

Malissimo invece i mercati esteri, penalizzati dalle difficoltà logistiche con il blocco dei trasporti e degli spostamenti e dalla mancanza delle fiere, ma anche – sottolinea FederlegnoArredo – dall’aumento dei prezzi delle materie prime. Tuttavia, a partire dall’estate le imprese italiane del settore hanno registrato un recupero importante, non sufficiente a colmare il danno determinato dai mesi di chiusura ma fondamentale per ridurre comunque l’entità della perdita riscontrata nella prima parte del 2020.

Più nel dettaglio, il Macrosistema Arredamento e Illuminazione chiude l’anno 2020 con un export complessivo di 11,1 miliardi di euro, con un calo rispetto al 2019 del -10,1%. La flessione è conseguenza diretta dei lockdown messi in atto, anche con tempistiche diverse, da molti Paesi a livello globale e un brusco rallentamento degli scambi internazionali. La Francia, nonostante il calo (-7,1%) rimane il primo sbocco commerciale, seguita dalla Germania (-1,8%) e Stati Uniti (-3,6%) primo mercato extra-europeo.

Commenta