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Legno Arredo: export stabile (4,7 miliardi), ma a regnare è l’incertezza

Il monitor trimestrale di FederlegnoArredo evidenzia un quadro composito, con alcune aree storicamente strategiche in rallentamento (Germania e Francia) e mercati extra-UE in espansione, come gli Emirati Arabi. In aumento le importazioni di mobili dalla Cina verso l’Italia: +25% solo nel mese di marzo e +38,2% nel primo trimestre

Legno Arredo: export stabile (4,7 miliardi), ma a regnare è l’incertezza

Il settore legno-arredo italiano ha archiviato il primo trimestre del 2025 con un export pari a 4,7 miliardi di euro, stabile rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-0,4%). I dati vanno, tuttavia, letti con attenzione. Il monitor trimestrale di FederlegnoArredo evidenzia, infatti, un quadro composito, con alcune aree storicamente strategiche in rallentamento, come Germania e Francia, e mercati extra-UE in espansione, come gli Emirati Arabi. Il tutto in un contesto geopolitico incerto.

A livello settoriale, la performance dell’export si divide in due: da un lato il macrosistema arredamento, in calo dell’1,1% (3,4 mld), e dall’altro il comparto legno, che chiude in territorio positivo con un +1,6% (1,25 mld). All’interno dell’arredo, la flessione è più marcata nei segmenti delle cucine (-8,3%) e dell’arredo per uffici (-9,8%), che scontano una domanda debole sia in Italia che all’estero. Il comparto legno, invece, beneficia del buon andamento delle finiture per edilizia (+9,7%).

Export Legno-arredo: salgono gli Usa, giù Cina e Arabia

Dal punto di vista geografico, l’export verso i partner Ue, che assorbe più della metà delle vendite estere del settore, si mantiene pressoché stabile a 2,5 mld (-0,2%). Tuttavia, all’interno dell’area si registrano segnali contrastanti: Francia e Germania, due mercati tradizionalmente forti per il legno-arredo italiano, perdono rispettivamente il 4,2% e il 2,6%, a causa della domanda in flessione e della concorrenza sempre più agguerrita da parte dei produttori locali e internazionali.

In netta controtendenza, invece, il mercato statunitense, che segna un incremento del 3% nel primo trimestre. Un risultato che, secondo molti operatori, è legato a una strategia di anticipazione degli ordini da parte degli importatori Usa, in vista dei dazi previsti dal 1° agosto 2025. Decisamente positivo anche l’andamento dei mercati MENA, in particolare degli Emirati Arabi, che con un balzo dell’11,1% (oltre 108 milioni di euro di export).

Meno incoraggianti i dati provenienti dalla Cina e dall’Arabia Saudita, che segnano rispettivamente un calo del 16,4% e del 13,5%. Nel caso cinese, oltre alla debolezza della domanda interna, pesa anche l’aumento della produzione locale a basso costo e la crescente autosufficienza di Pechino in diversi segmenti del mobile. A questo proposito, stanno aumentando le importazioni di mobili dalla Cina verso l’Italia: +25% solo nel mese di marzo e +38,2% nel primo trimestre. Un dato che testimonia la crescente competitività dei prodotti cinesi in termini di prezzo.

Segnali positivi arrivano dalla produzione industriale, che ad aprile 2025 ha registrato un incremento del 7,1% per il mobile e del 2,7% per il comparto legno. Tuttavia le previsioni per il 2025 restano improntate alla cautela. L’export potrebbe crescere del 7,1%, mentre il mercato interno dovrebbe attestarsi a +2,8%. Alla luce dell’evoluzione instabile dei mercati, ci sono solo probabilità, non certezze.

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