Condividi

Le parole di Merkel sull’Esm e la tensione in Iran raffreddano le Borse

Sale la tensione nel Golfo Persico e i timori per le conseguenze sul prezzo del petrolio hanno subito riflessi negativi sui listini europei – Nello stesso senso è andata la presa di posizione della Merkel, contraria al potenziamento del fondo di salvataggio permanente Esm – A Piazza Affari male Unicredit, ma salgono Intesa e Mediolanum

Le parole di Merkel sull’Esm e la tensione in Iran raffreddano le Borse

SALE LA TENSIONE IN IRAN, CALANO LE BORSE
MILANO -0,5%, TRACOLLO DI FONSAI – 5,39%

Dagli Usa rimbalza nei circuiti elettronici dei mercati la voce secondo cui l’Iran avrebbe chiuso lo stretto di Hormuz nel golfo Persico, il collo di bottiglia attraverso il quale transitano decine di navi petroliere. Il portavoce del ministro degli Esteri di Teheran, Ramin Mehmanparast, ha smentito, ma la preoccupazione resta: ha ormai preso il via una spirale estremamente pericolosa.

Il future sul greggio tipo Wti è intanto risalito oltre la barriera dei 100 dollari (a quota a 100,2 il barile), in rialzo del 2,2%.

I venti del duello ad alto tasso atomico si sono fatti sentire anche alla Borsa di Milano che ha annullato i guadagni accumulati in mattinata, grazie al successo dell’asta sui titoli di Stato spagnoli. L’indice Ftse Mib chiude a- 0,5% a quota 14.851. Stessa sorte per le Borse europee della zona euro: Parigi e Francoforte perdono lo 0,5% Londra resiste e l’indice Ftse 100 sale dell’1%. Negli Stati Uniti, l’indice Dow Jones sale dello 0,2%, l’S&P500 dello 0,3% mentre il Nasdaq perde lo 0,2%. Non giovano al buonumore nemmeno le notizie in arrivo da Berlino: il cancelliere tedesco Angela Merkel ha affermato di essere contraria al potenziamento del fondo Esm di stabilizzazione finanziaria che dovrebbe entrare in campo, con nuovi strumenti di contrasto all’allargamento della crisi del debito sovrano, in sostituzione del fondo salva stati Efsf. Lo spread fra Btp e Bund ha oscillato in giornata tra 460 e 470 Bp.

Si apprezza anche la sterlina a 0,842 sul dollaro, massimo da febbraio. Torna a scendere l’euro sul dollaro a 1,308 dalla chiusura di ieri sera a 1,333. La moneta Usa si apprezza nei confronti delle sei valute mondiali di riferimento: il dollar index sale dello 0,4%, sui massimi degli ultimi 11 mesi. L’oro è debole e perde lo 0,6% a 1.658 dollari. Da segnalare l’ennesima frana nel finale di Fondiaria Sai – 5,39%, dopòo una seduta in altalena.

Finale in ritirata anche per Unicredit – 3,78%, che pure era arrivato a guadagnare i 2. Intesa Sanpaolo chiude a + 0,33%. Mediolanum avanza dell’1,54% %. Generali è in calo dell’1,17%. Va peggio a banca Mps -3,32%. Al contrario, il Banco Popolare guadagna il 2,05% Eni guadagna lo 0,64%, Saipem lo 0,96% Tiene Fiat +0,27%, Fiat Industrial +1,21%, Exor segna – 0,14% Prysmian difende nel finale un rialzo del 2,06%. Nuovo brusco calo invece per Finmeccanica -2,81%. Mediaset è in rialzo dell’1,75%.

Commenta