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Le Borse puntano alla lettera spagnola. Slitta l’asta dei diritti Fonsai. Avvio incerto per Milano

La richiesta di intervento dello scudo antispread non è ancora partita da Madrid – Ma le Borse (anche Piazza Affari, tornata ai livelli di fine aprile) danno per scontato che presto la lettera sarà recapitata a Bruxelles – Stimoli positivi per i listini dalle trimestrali Usa – Slitta a fine agosto asta dei diritti Fonsai – Inizio incerto per Milano

Le Borse puntano alla lettera spagnola. Slitta l’asta dei diritti Fonsai. Avvio incerto per Milano

LE BORSE PUNTANO SULLA LETTERA SPAGNOLA

SLITTA A FINE AGOSTO L’ASTA DEI DIRITTI FONSAI

La richiesta di intervento dello scudo antispread non è ancora partita da Madrid. Ma le Borse, a partire da quella spagnola +2,33% e da Piazza Affari + 2,2%, tornata ai livelli di fine aprile, danno per scontato che presto verrà recapitata nella buca delle lettere di Bruxelles. E’ questo l’umore prevalente anche in Asia e a Wall Street.

La campagna delle trimestrali Usa si sta rivelando migliore del preevisto: il 70 per cento delle società ha dato risultati migliori delle previsioni. Sulla piazza americana a tirare gli indici sono stati i profitti delle compagnie di gas naturale, a partire da Cheasepeake. L’indice S&P +0,6% ha varcato la soglia dei 1400 punti per la prima volta dall’inizio di maggio.

In rialzo anche gli indici asiatici: Tokyo + 0,56%, il Kospi coreano +1,1%,Shangai +0,1%. Solo Hong Kong -0,4% arretra. Oggi inizia il vertice della Bank of Japan che dovrà decidere se immettere o meno nuova liquidità. I rendimento dei decennali sono saliti (si fa per dire…) allo 0,81%.

Gli investitori, insomma, si stanno convincendo che qualcosa di non convenzionale, come promesso da Mario Draghi, sta per succedere. Perciò stanno prendendo posizione comprando titoli di Stato dei paesi periferici a breve scadenza. Secondo indiscrezioni raccolte da Bloomberg, i politici europei hanno già elaborato una bozza di rafforzamento dell’integrazione bancaria che darà alla Bce una supervisione su tutta l’area euro, il documento potrebbe essere approvato dai governi europei in autunno e diventare operativo entro la fine del 2012.

Non pesa, almeno per ora, la prospettiva di una possibile uscita della Grecia dall’euro, prospettiva secondo Jean Claude Juncker, presidente dell’eurogruppo, “non augurabile ma gestibile”. S&P, intanto, ha rivisto al ribasso l’outlook di Atene.

Il risultato, oltre al balzo delle Borse periferiche e il segno positivo a Francoforte +0,5% e Parigi +1,3%, è un aumento, seppur modesto, della propensione al rischio. E così, senza l’intervento della Bce, lo spread tra i titoli governativi tedeschi e quello dei titoli periferici si chiude. Lo spread dei titoli di Stato portoghesi a due anni recupera in un solo giorno 70 punti base al 4,9%.

Il Bund future decennale è sceso a 142,20 da 143,20 mentre il differenziale di rendimento tra decennale Btp e Bund si colloca attorno a 450 pb, contro i 461 b della vigilia. Il tasso del Btp a dieci anni torna sotto la soglia del 6%, a 5,88%. Il rendimento del Bono spagnolo a 10 anni scende al 6,6%.

La tendenza potrebbe trovare conferma oggi, in occasione dell’asta dei titoli decennali della Germania (importo 4 miliardi). Viva attesa anche per le aste del Tesoro Usa per un importo complessivo di 72 miliardi circa. . Alla vigilia, i prezzi dei titoli di Stato Usa sono in calo. Il benchmark decennale cede 10/32, per un rendimento dell’1,599%. Ieri il Tesoro ha collocato titoli a 3 anni per 32 miliardi ad un tasso dello 0,366%.

La battaglia per evitare la rivalutazione del franco svizzero sull’euro continua a pesare sulla Banca Centrale elvetica. Anche a luglio la Bns è stata costretta ad incrementare le riserve fino a 406 miliardi di franchi nel tentativo di indebolire la moneta di casa.

Le paure per il tonfo di agosto, dunque, si sono ridimensionate. E ne approfittano i titoli che hanno sofferto di più nelle scorse settimane. A partire dalle utility elettriche, cui ha giovato la performance migliore del previsto della tedesca E.on. A2A , che da inizio anno ha dimezzato di prezzo, ha chiuso la seduta in rialzo del 9,9%. Forte rialzo anche per Enel +2,3%. Tra le utility si sono messe in luce anche Atlantia +3,1% ed Enel Green Power +2,3%.

Giornata di rialzi anche per i finanziari. Il contributo più importante al rally è giunto da Unicredit +6,7%. Tra le banche hanno corso di più Popolare Emilia +5,2% e Mediobanca +2,86%. In evidenza anche Generali +2,4% e Mediolanum +3,8%.

Slitta il collocamento dei diritti inoptati degli aumenti di Fonsai (290 milioni) e di Unipol (350 milioni). Il consorzio di collocamento, preso atto della scarsa domanda potenziale, ha deciso di rinviare l’avvio dell’operazione al prossimo 20 (o 27 agosto) prossimo. Il titolo Fonsai +1,60%, tratta a 0,96 euro sotto il prezzo d’offerta delle nuove azioni. Sui 2,2 miliardi richiesti al mercato dalle comagnie coinvolte nella mega operazione sono stati versati 666 milioni in Fonsai e 725,8 in Unipol.

Oggi, intanto, prende il via la complessa integrazione industriale dei due gruppi: Carlo Cimbri incontrerà a Milano i dirigenti di prima fila di Unipol e Fonsai per dare il via ad un comitato di coordinamento dei lavori. Naturalmente a maggioranza Unipol. Una schiarita, intanto, arriva dalla Consob: l’eventuale revoca dell’esenzione dall’Opa, causa il “papello” siglato da Alberto Nagel e Salvatore Ligresti, riguarderà la sola Premafin ma non ricadrà a cascata sul resto dell’operazione.

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