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Lazio-Juve illumina la vigilia di Pasqua, anche Roma e Atalanta in campo, il Napoli sorride ma le milanesi no

Il Napoli torna a vincere, Milan e Inter non oltre il pareggio. I riflettori di stasera sull’Olimpico per Lazio-Juve. L’Atalanta ospita il Bologna, la Roma va a Torino

Lazio-Juve illumina la vigilia di Pasqua, anche Roma e Atalanta in campo, il Napoli sorride ma le milanesi no

Napoli ritrova il sorriso, Milano decisamente no. Gli anticipi di ieri hanno ridato slancio agli azzurri, vittoriosi a Lecce dopo il brutto stop di domenica scorsa, mentre Milan e Inter confermano le loro stagioni altalenanti (verso il basso, s’intende) pareggiando con Empoli e Salernitana. Il risultato è che ora la lotta Champions, se possibile, è ancora più aperta di prima, perché Roma e Atalanta, in caso di successi con Torino e Bologna, si ritroverebbero in piena corsa. Discorso a parte per Lazio-Juventus, big match del sabato pre-pasquale: qui infatti, essendo uno scontro diretto, può succedere davvero di tutto, in un senso o nell’altro.

Lecce – Napoli 1-2, Spalletti esulta: “Per ripartire serviva carattere, non era facile”

Partiamo dalla capolista Napoli, capace di spazzare via le scorie post Milan con un successo a Lecce molto importante, che vale un bel +19 sulla Lazio seconda, seppur con una partita in più. Ci si aspettava una risposta positiva da parte degli azzurri ed è arrivata nonostante l’assenza di Osimhen e un pizzico di turnover in vista della Champions. La squadra di Spalletti non ha avuto vita facile, anzi è riuscita a vincere grazie a un autogol di Gallo, sciagurato nel deviare nella porta di Falcone (tutt’altro che incolpevole) un pallone innocuo, regalando così i 3 punti al Napoli. Che era passato in vantaggio per primo con Di Lorenzo, facendosi però raggiungere a inizio ripresa da Di Francesco, a testimonianza di una partita tignosa, resa ancor più complessa dall’assenza di Osimhen, uno che manca terribilmente alla manovra azzurra.

Alla fine però è arrivata la vittoria e Spalletti può festeggiare, sia per la classifica che per il morale in vista Champions. “Ho ritrovato sostanza, ho a che fare con giocatori che sanno come adattarsi alle partite che scorrono. Questo è un campo difficile, loro si esaltano nella qualità alta e sono messi bene in campo. Hanno fatto risultato con tante grandi, qui fare punti non è semplice. Abbiamo avuto qualche acciacco, ma è una vittoria che ci dà fiducia per il prosieguo. La partita col Milan è stata delicata dal punto di vista mentale, abbiamo perso 4-0 e poi li incontriamo in Champions. Tutti parlano di quella cosa lì (lo scudetto, ndr) e sembrano per tutti gare di riempimento, ma non è così. Era fondamentale giocare in questo modo, serviva carattere”.

Milan – Empoli 0-0, Pioli esagera col turnover: “Risultato negativo, ma buona prestazione”

Netto passo indietro invece del Milan, che dopo l’abbuffata di gol di Napoli non è riuscito a segnarne nemmeno uno all’Empoli, finendo per pareggiare una partita da vincere a tutti i costi. Un successo, infatti, avrebbe avvicinato l’obiettivo Champions, così invece la corsa si complica e costringe il Diavolo a guardarsi le spalle da tante squadre, Juventus compresa. Partita stregata quella dei rossoneri, giocata per gran parte nella trequarti empolese, senza però trovare la zampata giusta. Sotto accusa finiscono le scelte di Pioli, autore di un maxi turnover tutt’altro che redditizio: lasciare fuori Leao, Giroud e Diaz contemporaneamente, infatti, non ha pagato, alla luce delle scialbe prestazioni di Origi e Rebic, ancora una volta molto deludenti. Il tecnico non poteva non dosare le forze in vista della Champions, d’accordo, ma così è troppo, tanto più che le alternative non hanno mai dimostrato di meritarsi il posto.

Dal 70’ in poi, infatti, l’ingresso dei titolari ha cambiato volto alla squadra, ma ormai era troppo tardi e il match è rimasto inchiodato sullo 0-0.  “Non è il risultato che volevamo, un po’ di rimpianto ce lo abbiamo soprattutto per il primo tempo – l’analisi di Pioli -. Abbiamo giocato con grande intensità senza concedere niente, purtroppo la palla non voleva entrare. Il risultato è negativo, ma non la prestazione: vedo una squadra in salute, le occasioni le abbiamo create, nel primo tempo dovevamo riempire meglio l’area. Quando non arriva la vittoria vuol dire che qualcosa è mancato, sono dispiaciuto ma stiamo tornando ai nostri livelli”.

Salernitana – Inter 1-1, Inzaghi: “Non riusciamo a chiudere le partite, ma andremo in Champions”

Venerdì amaro anche per l’Inter, reso leggermente più dolce solo dal passo falso dei cugini rossoneri. Non si tratta di mera rivalità cittadina, bensì di logiche di classifica: un successo del Milan avrebbe allontanato un’altra concorrente per la zona Champions, mentre così Inzaghi mantiene una distanza un po’ meno preoccupante. Resta il fatto che i nerazzurri hanno mancato ancora l’appuntamento con la vittoria, assente ormai dal 5 marzo scorso: da quel 2-0 sul Lecce sono arrivate tre sconfitte e, appunto, il pareggio di Salerno, talmente beffardo da lasciare lo stesso sapore aspro delle ultime partite. L’Inter, in vantaggio dopo appena 6’ con Gosens, avrebbe potuto chiudere il discorso più volte, ma non è riuscita a farlo, un po’ per meriti di Ochoa (straordinario su Correa, Lukaku, Barella e, soprattutto, De Vrij), molto per colpe sue: la traversa colpita da Lukaku all’interno dell’area piccola, infatti, ha del clamoroso e conferma il momentaccio del belga, davvero lontano parente del bomber dei tempi di Conte.

La Salernitana è rimasta così in vita e pian piano ha preso coraggio, prima colpendo una traversa con Dia, poi trovando il clamoroso pareggio al 90’ con Candreva, autore di un cross “sbagliato” che ha beffato Onana.

“È difficile commentare, chiaramente abbiamo visto tutti che la squadra ha fatto una gara importante – ha sospirato Inzaghi -.La grande pecca è stata di non aver fatto il secondo gol, paghiamo il fatto che non chiudiamo le partite, per questo siamo in difficoltà. Mi viene difficile spiegare un pareggio dopo tutto quello che abbiamo fatto, c’è grande delusione. Lukaku? È un momento così, agli attaccanti capita di non riuscire a segnare, ma sono assolutamente convinto che riusciremo a qualificarci per la prossima Champions”.

Lazio – Juventus (ore 20.45, DAZN)

I risultati degli anticipi rendono ancor più importanti le gare odierne, a cominciare da quella dell’Olimpico tra Lazio e Juventus. Un vero e proprio scontro diretto per la Champions, a prescindere da quanto accadrà il prossimo 19 aprile, quando il Collegio di Garanzia del Coni deciderà in merito ai 15 punti di penalizzazione. Da qualche giorno, peraltro, le vicende extra-campo non riguardano più solo i bianconeri: come tutti sanno, infatti, le procure di Roma e Tivoli hanno aperto un’inchiesta anche su Roma, Lazio e Salernitana per false fatturazioni, gettando ulteriori ombre sul campionato. La classifica, insomma, è sub iudice come non mai, ma ad oggi è giusto limitarsi al campo e parlare di una partita molto interessante, tra due delle squadre più in forma in assoluto. La Lazio sta facendo un girone di ritorno di altissimo livello, che le è valso un secondo posto meritato e convincente, e anche la Juventus, pur non brillando dal punto di vista del gioco, sta macinando vittorie su vittorie, tanto da essere rientrata in corsa Champions nonostante il meno 15.

Entrambe, seppur con stili diversi, hanno forgiato i loro cammini prendendo pochi gol (i biancocelesti hanno addirittura la miglior difesa del torneo), il che potrebbe regalare una sfida chiusa ed equilibrata, in attesa dell’episodio giusto. 

Allegri: “Sfida importante per il secondo posto. Il razzismo? Orgoglioso della società Juventus”

“La Lazio sta facendo un ottimo campionato, ha fatto 54 punti contro i nostri 59, è uno scontro diretto per il secondo posto – il pensiero di Allegri -. Sarri è tornato agli inizi, quando era famoso per la sua difesa e quest’anno è stato così. Per noi sarà difficile, Maurizio sta facendo benissimo, la squadra è diventata molto più solida. I fatti di Juve-Inter? Sono successe cose brutte da vedere per il calcio, sia sul campo che sugli spalti. Allenatori e dirigenti dovrebbero essere di buon esempio, la cosa più importante è che la Juventus abbia preso quelli che hanno fatto insulti razzisti nel giro di 24 ore e che continui a combattere ogni forma di discriminazione, di questo sono orgoglioso”.

Nessuna dichiarazione invece sul fronte Lazio, anche e soprattutto per evitare di esporsi troppo sul tema inchiesta: di quello ha parlato solo Lotito (“La Consob ci ha già controllati, mi sembra di essere su Scherzi a parte”), responsabile anche per ciò che concerne la Salernitana (l’indagine, infatti, si riferisce al tempo in cui era proprietario di entrambe).

Lazio – Juventus, le formazioni: Sarri rilancia Immobile, Allegri punta su Di Maria e Vlahovic

Meglio pensare al campo, che regalerà una sfida nella sfida tra due dei bomber più accreditati del campionato, anche se un po’ delusi, seppur per motivi diversi. Immobile infatti è stato frenato soprattutto dagli infortuni, mentre Vlahovic, al netto di una pubalgia mai del tutto sconfitta, è rientrato da parecchio tempo senza riuscire però a segnare con continuità. Entrambi ci proveranno questa sera, nella speranza di decidere una partita importantissima sotto tutti i punti di vista. Sarri si affiderà al consueto 4-3-3 con Provedel in porta, Marusic, Casale, Romagnoli e Hysaj in difesa, Milinkovic-Savic, Vecino e Luis Alberto a centrocampo, Felipe Anderson, Immobile e Zaccagni in attacco. Classico 3-5-2 anche per Allegri, che risponderà con Szczesny tra i pali, Gatti, Bremer e Alex Sandro nel reparto arretrato, Cuadrado, Fagioli, Locatelli, Rabiot e Kostic in mediana, Di Maria e Vlahovic coppia offensiva, con Milik e Chiesa pronti a subentrare dalla panchina. 

Torino – Roma (ore 18.30, DAZN)

L’incrocio tra Roma e Torino non si limiterà a Lazio-Juventus: nel tardo pomeriggio, infatti, andrà in scena anche l’altro duello cittadino tra i granata di Juric e i giallorossi di Mourinho. Sui fatti giudiziari vale quanto detto in precedenza, è chiaro però che la Roma (intesa come squadra) dovrà essere brava a isolarsi e pensare solo al campo, peraltro contro un avversario ostico e in salute, deciso a dar fastidio ai più quotati giallorossi. Sul match potrebbe pesare anche l’Europa, visto che Mou è atteso dalla trasferta di Rotterdam contro il Feyenoord: impegno delicato e non semplice da gestire sia dal punto di vista fisico che mentale. Il Toro ha la testa decisamente più sgombra e proverà a trarne vantaggio, ma i giallorossi sono in piena bagarre Champions e non possono permettersi passi falsi: lecito dunque attendersi una sfida molto dura, anche considerando le caratteristiche delle squadre, abituate a lottare su ogni pallone, a volte andando perfino fuori giri. 

Torino – Roma, le formazioni: Mou ritrova la difesa titolare, davanti Belotti

A livello di formazioni stanno bene entrambe, anche se il Toro ha qualche problema in mezzo al campo, visto che dovrà fare a meno sia di Vieira che di Ilic. Mourinho invece recupera Ibanez, Mancini, Cristante e Kumbulla, tutti squalificati contro la Sampdoria, dunque tornerà al canonico 3-4-2-1 con Rui Patricio in porta, Mancini, Smalling e Ibanez in difesa, Zalewski, Matic, Wijnaldum e Spinazzola a centrocampo, Dybala e Pellegrini alle spalle dell’unica punta Belotti, ex tutt’altro che banale della partita. Stesso sistema di gioco anche per Juric, che risponderà con Milinkovic-Savic tra i pali, Gravillon, Schuurs e Buongiorno nel reparto arretrato, Singo, Ricci, Linetty e Rodriguez in mediana, Vlasic e Radonjic sulla trequarti, Sanabria in attacco.

Atalanta – Bologna (ore 16.30, DAZN e Sky)

A completare il quadro della corsa Champions anche Atalanta-Bologna, con i nerazzurri decisi a proseguire il buon momento di forma delle ultime settimane. Le vittorie con Empoli e Cremonese, unite ai risultati delle concorrenti, hanno permesso alla Dea di rientrare nella bagarre per il quarto posto e ora Gasperini ci crede: del resto non sono in molti ad avere gente come Hojlund, Lookman, Zapata e Muriel, oltretutto senza le coppe europee a togliere energie. Attenzione però al Bologna di Thiago Motta, avversario tutt’altro che morbido e deciso a giocarsela colpo su colpo: il tecnico italo-brasiliano, inoltre, è uno dei più osservati dell’intera Serie A ed è pronto a dare battaglia a Gasperini, suo maestro ai tempi del Genoa.

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