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Lazio e Roma festeggiano la Pasqua con due vittorie e scalano la classifica: rabbia Juve e delusione Toro e Atalanta

Nel campionato di calcio è il momento delle romane: la Lazio batte la Juve tra i veleni e la Roma espugna Torino con un penalty di Dybala – Ora la Lazio è seconda in classifica e la Roma terza – Fa scalpore la sconfitta casalinga dell’Atalanta contro il Bologna

Lazio e Roma festeggiano la Pasqua con due vittorie e scalano la classifica: rabbia Juve e delusione Toro e Atalanta

Una Pasqua Capitale. I risultati della domenica rivoluzionano la parte alta della classifica, ovviamente dal Napoli in giù, con la Lazio che conferma il secondo posto e la Roma che si prende il terzo. Il Milan resta così quarto per il rotto della cuffia, mentre l’Inter scivola fuori dalla zona Champions: Inzaghi, peraltro, deve ringraziare Thiago Motta, capace di espugnare Bergamo con il suo Bologna, altrimenti l’Atalanta l’avrebbe agganciato a quota 51. Mastica amaro anche la Juventus, uscita sconfitta dall’Olimpico per la seconda volta in stagione: entrare nelle prime quattro diventa così complicatissimo, a meno che il 19 aprile non arrivino buone notizie dal Collegio di Garanzia del Coni. Se succedesse ecco che tutti scalerebbero di una posizione, rendendo la lotta ancor più incerta e imprevedibile, ma già così siamo di fronte a un campionato pazzesco, nel quale nessuno, Napoli a parte, può davvero sentirsi al sicuro.

Lazio – Juventus 2-1: Zaccagni fa impazzire l’Olimpico, ma i bianconeri sono furibondi con il Var

Un’altra certezza, a dire il vero, c’è e si chiama Lazio, ormai candidata serissima a un posto nella prossima Champions. La vittoria sulla Juve è doppiamente importante, sia perché si trattava di uno scontro diretto che per i risultati di Milan, Inter e Atalanta: Sarri ha guadagnato 2 punti su Pioli e Inzaghi, 3 su Gasperini e Allegri, mettendo un ulteriore tassello sul suo splendido campionato. Allegri, assente per influenza, torna invece a casa con una sconfitta che ridimensiona un po’ le ambizioni della squadra, almeno in attesa del fatidico 19 aprile. Sul risultato dell’Olimpico, però, pesa una decisione arbitrale sbagliata di Di Bello e del suo collega Irrati al Var, rei di aver convalidato il gol dell’1-0 di Milinkovic-Savic (38’) nonostante l’evidente spinta dello stesso su Alex Sandro.

Allegri assente per influenza, parla Landucci: “Decide l’arbitro, ora aspettiamo la sentenza del 19 aprile”

“Decide l’arbitro, noi ci rimettiamo alle sue decisioni – ha glissato Landucci in conferenza stampa -. Posso solo dire che abbiamo fatto un primo tempo non altezza, nel secondo invece siamo cresciuti e avremmo meritato il pareggio, il campo però ha detto altro e lo accettiamo. Dobbiamo essere sempre ottimisti e positivi, aspettiamo la sentenza del 19: abbiamo conquistato 59 punti sul campo, ma ora ne abbiamo 44. Aspettiamo e da lì ripartiremo, pensiamo gara dopo gara”. 

Sarri non ci sta: “L’1-0 era fallo? Può darsi, ma la Juve doveva restare in nove”

Tanta gioia invece in casa Lazio, dove pure c’è qualcosa da dire all’arbitro: Cuadrado e Locatelli, infatti, sono andati vicinissimi all’espulsione, ma Di Bello, in evidente serata-no, ha lasciato correre. Poco male, perché i biancocelesti hanno comunque vinto la partita, riuscendo a trovare nella ripresa il gol decisivo di Zaccagni (53’), dopo il momentaneo 1-1 di Rabiot (42’). “La mia impressione da lontano è che quello di Milinkovic potesse essere fallo, ma ne ho avute anche altre, per esempio che la Juve dovesse chiudere in nove: il fallo di Locatelli su Immobile era da cartellino rosso e anche Cuadrado è stato graziato, non a caso è stato tolto subito dopo dalla panchina bianconera – ha dichiarato Sarri – Sono orgoglioso dell’atteggiamento dei giocatori, della continuità che avevano trovato già da tempo in allenamento e che ora esce anche in partita, ma ci sono ancora 27 punti in palio con partite dure da giocare. Non è facile adesso, come non era impossibile un mese fa”.

Torino – Roma 0-1, Dybala su rigore trascina i giallorossi al terzo posto 

Sorride anche la Roma e pure parecchio. La vittoria di Torino non passerà sicuramente alla storia per lo spettacolo, ma potrebbe essere ricordata come quella che ha lanciato i giallorossi al terzo posto. Se sarà stata vera gloria o solo un’illusione lo sapremo solo alla fine, intanto però Mourinho scavalca le milanesi e si porta in piena zona Champions, il tutto con un quarto di Europa League alle porte. Le sue partite sono sempre improntate alla ricerca del risultato, così come le scelte di formazione: ieri, al cospetto di un Torino che poteva creare problemi, ha optato per Dybala falso nueve con Solbakken ed El Shaarawy alle sue spalle, lasciando fuori Abraham, Belotti e Pellegrini. Va detto che la partita si è messa subito bene grazie alla follia di Schuurs, sciagurato nel regalare un rigore dopo appena 8’ con una vera e propria parata in area: Dybala ha ringraziato e trasformato in gol. Lì i giallorossi hanno potuto giocare la gara che volevano, gestendo risultato ed energie anche in vista di Rotterdam. 

Mourinho punge la Juve: “Per me riavrà i 15 punti, del resto siamo in Italia…”

Le chances di Champions crescono, anche se Mourinho non si fida della Juventus e delle sue vicende giudiziarie, dimenticando (volontariamente, sia chiaro) che anche Roma e Lazio potrebbero avere problemi. “Siete sicuri che la Juve non abbia 59 punti? Secondo me sì, siamo in Italia, quindi siamo quarti – la puntura dello Special One -. Le partite si vincono quando segni un gol in più dell’avversario, l’obiettivo è uguale se vinci 1-0 o 5-4. Questo è l’obiettivo del calcio, dello sport, ovvero vincere e dare il massimo cercando di sfruttare le tue qualità. L’avversario che mi preoccupa di più siamo noi stessi, perché vogliamo pensare come squadra grande e nessuna big butta via le competizioni perché pensa a un’altra partita. Abbiamo una rosa con dei limiti, siamo ai quarti di Europa League che sembra quasi una Champions e abbiamo tre partite alla settimana, questo per noi è molto duro”.

Atalanta – Bologna 0-2, Thiago Motta allontana Gasperini dalla zona Champions 

Dalla corsa, forse, esce l’Atalanta di Gasperini, sconfitta in casa dal Bologna di Thiago Motta. La matematica lascia ancora tutto invariato, ma certo l’occasione era ghiotta (la Dea, vincendo, avrebbe agganciato l’Inter e si sarebbe portata a un solo punto dal Milan quarto) ed è stata letteralmente gettata al vento. Merito anche dei rossoblu, ci mancherebbe, capaci ancora una volta di giocare una splendida partita al cospetto di una big, ammesso che l’Atalanta si possa considerare tale. Non è una questione di giocatori, visto che, come dicevamo ieri in fase di presentazione, non sono in molti a poter contare su gente come Hojlund, Zapata, Lookman e Muriel, peraltro senza le fatiche delle coppe europee, ma di mentalità: la sensazione, infatti, è che i bergamaschi non abbiano più la cattiveria agonistica di una volta, finendo per essere battuti proprio su quel profilo da squadre come il Bologna, bravo a capitalizzare nella ripresa con Sansone (49’) e Orsolini (86’).

Gasperini amaro: “Occasione persa, ma bisogna essere realisti, non è l’Atalanta degli altri anni”

“Sono partite così in questo periodo del campionato, determinate da un episodio – il commento di Gasperini -. La prima parte è stata buona, quando abbiamo provato a forzare di più ci sono state delle difficoltà. Sapevamo dell’opportunità ma bisogna essere realisti, abbiamo difficoltà di organico, abbiamo perso due giocatori sulle fasce e quando hai difficoltà a centrocampo ne risente la difesa. Non è l’Atalanta degli altri anni, essere ancora in zona europea è un grande merito e lo dico dopo una partita persa. L’aspettativa dall’esterno era diversa, ma non la mia, do solo meriti alla mia squadra per il campionato svolto”.

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