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L’attacco in Iraq gela la Borsa, s’infiamma il petrolio, su l’oro

Listini europei frenati dai timori di un’escalation di conflitti tra Medio Oriente e Libia – A Milano giù l’auto e i finanziari – Salgono Eni e Saipem.

L’attacco in Iraq gela la Borsa, s’infiamma il petrolio, su l’oro

L’uccisione del generale iraniano Qassem Soleimani ha gelato il rally dei mercati finanziari, in ansia nell’attesa delle reazioni iraniane al blitz ordinato personalmente da Donald Trump. Le conseguenze si fanno sentire anche a Piazza Affari cui non sfuggono nemmeno i rischi dell’invio di soldati turchi in Libia. La Borsa di Milano all’ora di pranzo arretra dell’1%. Più massicce le perdite di Francoforte -1,69%. Parigi – 0,56%, Madrid perde un punto percentuale,5%. Londra -0,5%. 

Il prezzo più alto per l’incertezza lo paga il settore viaggi e tempo libero -1,4%, zavorrato dalle perdite delle compagnie aeree Lufthansa, Air France e EasyJet, dovute all’aumento dei prezzi del petrolio. Il petrolio è, ovviamente, al centro delle attenzioni: Il Brent sale del 4,0% a 69,10 dollari il barile, il greggio Wti balza in avanti del 4,3% a 63,7 dollari il barile, entrambi sui massimi degli ultimi sette mesi. Il settore Oil & Gas con un +0,5% è l’unico positivo nella zona euro. Eni avanza dello 0,59%, Saipem +0,88%. A metà giornata sono i due migliori titoli del Ftse Mib.

Forti acquisti anche sull’oro, tradizionale bene rifugio, che si porta a 1.548 dollari l’oncia, prezzo che non vedeva da circa quattro mesi, +1,3%.  Confinvest, Pmi innovativa e leader italiano come market dealer di oro fisico da investimento, guadagna il 12% dopo avere fatto segnare un massimo di 3,785 euro. Nei mercati valutari, il dollaro risale la china contro le principali valute, il cross euro dollaro si porta a 1,113 da 1,121 di ieri mattina. 

Le tensioni geopolitiche stanno riportando alla ribalta gli asset considerati meno rischiosi, comprese le obbligazioni. Il rendimento del Bund decennale tedesco scende a -0,28% da -0,17% di ieri, era il livello più alto dal 2016. Btp 10 anni a 1.32% da 1,45%. Perdono colpi i finanziari dopo il rally di ieri. Unicredit -2%, Intesa -1,5%. Banco Bpm -0,5%. L’ipotesi di aggregazione con Ubi Banca è un “esercizio di scuola privo di riscontro nel reale”, ha detto l’ad di Banco Bpm, Giuseppe Castagna. 

Sotto pressione anche il risparmio gestito, oggetto di realizzi da settimane dopo il rally della seconda parte del 2019. Calano del 2,8% circa Banca Generali, male anche Azimut e Finecobank. Debole il settore Auto, FCA -2,4%. Le immatricolazioni di auto in Italia a dicembre hanno registrato un aumento del 12,5%, le vendite di Fca sono calate del 2,3%. Brembo -2,5%. Pirelli -3%. Corregge anche Stm -1,7%. 

Juventus -1%. L’aumento di capitale da 300 milioni si è chiuso con successo grazie alla vendita di 24,8 milioni diritti d’opzione rimasti non sottoscritti nella prima seduta utile. Atlantia -0,8%. La revoca della concessione di Autostrade per l’Italia è inevitabile e una decisione è attesa a giorni dice il viceministro delle Infrastrutture Giancarlo Cancelleri in un’intervista a La Stampa. Astm -5%, paga le incertezze sul regime concessorio. Giù anche Safilo -4%. 

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