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La pastiera napoletana e il vino di Leonardo su First&Food

Tempo di Pasqua e tempo di pastiera: su First&food la ricetta della famosa pasticceria napoletana Scaturchio – Ma anche il ritornoo del vino che il grandissimo Leonardo da Vinci produceva nella sua vigna di Milano

La pastiera napoletana e il vino di Leonardo su First&Food

Si avvicina la Pasqua e su First&Food non poteva mancare un approfondimento su questo dolce tipo della tradizione napoletana. Il magazine di FIRSTonline dedicato interamente al ricco e gustoso universo del cibo propone un grande classico: la ricetta della pasticceria Scaturchio. Ma anche un servizio sulla storia della pastiera: se infatti la pizza si identifica con la storia di Napoli, si può dire, senza ombra di dubbio, che la Pastiera, il caratteristico dolce di grano e ricotta che da tempi immemorabili celebra la Pasqua all’ombra del Vesuvio – anche se oggi la si consuma tutto l’anno perfino a Natale – rappresenta l’anima più profonda dei suoi abitanti. E al pari della città, venuta su per stratificazioni e sovrapposizioni di epoche dai Greci ai romani, agli angioini, agli spagnoli, ai francesi passando per le più disparate dominazioni, così anche la pastiera racchiude un sacco di storie.

“Per far sorridere mia moglie ci voleva la pastiera ora, dovrò aspettare la prossima Pasqua per vederla sorridere di nuovo!”, esclamò Ferdinando II di Borbone sposato con l’austera Maria Teresa d’Austria, donna tendente alla depressione e poco incline al sorriso. Un giorno una vivandiera di corte le portò una fetta di pastiera, la regina l’assaggiò e le scappò un sorriso di soddisfazione, rimasto nella leggenda.

Su First&Food torna anche in vita il vino di Leonardo da Vinci, quello che il genio produceva nella vigna della sua residenza nel centro di Milano, a due passi da dove ora si trova il famoso Cenacolo. Quella vigna gli fu donata da Ludovico il Moro e dagli scavi effettuati da Luca Maroni, in collaborazione con il prof. Attilio Scienza e l’Università Agraria di Milano, sono state recuperate le antiche radici dei vigneti dell’artista. I vigneti sono stati reimpiantati e ora se ne è ricavato un vino per pochi privilegiati-

 

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