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La pace tedesca spinge le Borse, corre Tim, banche alla riscossa

Si chiude con tutti i listini europei positivi la giornata che ha celebrato l’intesa sul governo in Germania – Piazza Affari è la migliore in Europa, anche Wall Street parte con il piede giusto. In vista i titoli industriali e tecnologici – Brilla Prysmian che avvia l’aumento di capitale – Bene Unicredit e Banco Bpm – Euro in ripresa sul dollaro.

La pace tedesca spinge le Borse, corre Tim, banche alla riscossa

Le Borse europee festeggiano la schiarita sui cieli di Berlino e chiudono in rialzo, benché la mediazione raggiunta dalla coalizione del governo tedesco mostri già le prime crepe.

Piazza Affari è la migliore +1,57%, 21.784 punti, anche grazie alle banche ben intonate. Positivo l’obbligazionario, favorito dalle parole del ministro dell’economia Giovanni Tria per una “continuazione della riduzione del rapporto debito Pil”. Lo spread fra decennale italiano e tedesco scende a 235.70 punti base (-2,56%), il rendimento è 2,65%. Il ministro esclude una manovra correttiva nel 2018 e annuncia un confronto con la Commissione europea per rivedere al rialzo il rapporto deficit/pil del 2019, senza compromettere la dinamica discendente del saldo strutturale.

L’onda verde sui mercati lambisce Francoforte, +0,91%; Parigi +0,76%; Madrid +1,12%; Londra +0,81%; Zurigo +1,09%. Opening bell intonata a Wall Street, che al momento procede mista (in frazionale calo il Nasdaq) in una seduta dai volumi più sottili, per la chiusura anticipata nel giorno che precede la festa del 4 luglio.

Il dollaro perde leggermente quota nei confronti delle altre valute, anche della moneta cinese. La svalutazione dello yuan, nei giorni scorsi è stata interpretata da molti operatori come una risposta al protezionismo degli Stati Uniti. Le tensioni commerciali però restano, mentre si avvicina l’entrata in vigore dei dazi su 34 miliardi di prodotti provenienti da Pechino. Intanto Washington chiede di negare l’autorizzazione a China Mobile per i servizi di telefonia mobile negli Usa, giudicata rischiosa per la sicurezza nazionale.

In lieve ripresa l’euro, con il cambio in area 1,1653 a seguito del ritrovato accordo nella coalizione di governo e nella mediazione raggiunta sul tema dei migranti e dei respingimenti, fra la cancelliera Angela Merkel e il ministro dell’Interno e leader della Csu bavarese Horst Seehofer. L’intesa ha scongiurato per ora una crisi politica, ma rischia di provocare un effetto domino con l’Austria che minaccia di chiudere il Brennero. Col passare delle ore inoltre la concreta tenuta dell’accordo sembra a rischio, per la bocciatura di Lars Klingbeil, segretario generale dei socialdemocratici. “La nostra opinione non è cambiata – afferma – non vogliamo campi chiusi”.

Brusco cambiamento di rotta da parte del petrolio. Il Brent perde lo 0,39% e scende a 77 dollari al barile. Peggio ancora il Wti che, dopo aver toccato quota 75 dollari, cala dell’1,21% a 70,75 dollari al barile. Si rianima invece l’oro,1256,29 dollari l’oncia (+1,15%).

In Piazza Affari i titoli migliori della seduta, sono Prysmian, +3,85%; Telecom +3,31%; Unipolsai +3,16%; Unicredit +2,99%; Leonardo +2,68%. La performance peggiore è ancora di Recordati, -3,99%, che prosegue la sua marcia all’indietro, verso il prezzo dell’Opa a 28 euro per azione. Resta negativa Madiaset, -2,61%. In leggero calo Ferragamo -0,77% e Fiat, -0,02%. Fuori dal listino principale rialza la testa Carige +6,25%, dopo le tensioni dei giorni scorsi a causa delle dimissioni del presidente Giuseppe Tesauro e del consigliere del cda Stefano Lunardi.

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