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La Lazio sbanca Napoli: l’ex Sarri non perdona. L’Inter sfida la Fiorentina e la Juve cerca il riscatto a Empoli

Sarri ripete il miracolo dell’anno scorso al Maradona e la sua Lazio stende il Napoli – Inzaghi non si fida della Fiorentina e sprona l’Inter – A Empoli Allegri cambia mezza squadra dopo il flop con il Bologna

La Lazio sbanca Napoli: l’ex Sarri non perdona. L’Inter sfida la Fiorentina e la Juve cerca il riscatto a Empoli

La storia si ripete. La Lazio sbanca il Maradona proprio come nella scorsa stagione, ma se quella, classifica alla mano, fu una sconfitta indolore, lo stesso non si può dire di questa, che potrebbe avere risvolti importanti sia per gli azzurri che per i biancocelesti. Garcia, infatti, si ferma per la sosta dietro il Milan, col rischio di subire pure l’allungo dell’Inter, se oggi riuscirà a battere la Fiorentina e il sorpasso della Juve, previa vittoria a Empoli. Sarri, dal canto suo, si rialza proprio nella notte più difficile, ottenendo un successo pesantissimo che fa classifica e, soprattutto, morale. 

Napoli–Lazio 1-2, Luis Alberto e Kamada firmano il colpaccio biancoceleste

In pochi avrebbero scommesso sulla Lazio, ma noi, alla vigilia, avevamo sottolineato come questa fosse una partita tutt’altro che scontata, memori di quanto accaduto nella scorsa stagione. I fatti si sono ripetuti anche stavolta, confermando l’allergia del Napoli verso i biancocelesti, specialmente quando si gioca al Maradona. Va detto che la sconfitta è molto severa per Garcia, visto che la sua squadra ha dominato sia nel possesso palla (61% a 39) che nei tiri complessivi (22 a 6), ma nel calcio, si sa, non si vince ai punti, bensì gonfiando la rete. Questo lo ha saputo fare meglio la Lazio, a cui peraltro sono stati anche annullati due gol per fuorigioco, spietata nel concretizzare con Luis Alberto nel primo tempo (30’) e con Kamada nel secondo (52’), dopo che Zielinski aveva trovato il momentaneo 1-1 con un destro deviato da Romagnoli (32’). La grossa mole di gioco, specialmente nel primo tempo, non è però bastata al Napoli per evitare la sconfitta, e così si aprono le prime crepe nel progetto di Garcia, già in ritardo di 3 punti rispetto a Spalletti. Sarri invece può finalmente sorridere: la sua Lazio, sin qui apparsa scarica e superficiale, s’è ritrovata proprio nella notte più difficile, in cui pochi credevano potesse uscire col sorriso.

Garcia amaro: “Sconfitta ingiusta, ma se non riusciamo a vincere dobbiamo almeno tenere il pari…”

“Meritavamo di essere avanti all’intervallo, avevamo fatto un primo tempo ottimo – il commento amaro di Garcia -. Poi, sull’unica uscita, loro hanno fatto gol, mostrando un’efficacia del 100%, dopodiché abbiamo pareggiato presto, ma nel secondo tempo non siamo stati bravi nel palleggio. Lì la Lazio ha meritato, nel complesso però un pareggio sarebbe stato più giusto. I ragazzi devono capire che quando non si può vincere non si deve perdere, non abbiamo gestito bene, potevamo pareggiare e siamo stati poco precisi. Abbiamo tirato 22 volte, zero in porta nel secondo tempo, così pareggiare diventa complicato. Bisogna accettare la sconfitta, ora c’è la sosta e speriamo di recuperare tutti. Non c’è tempo di lamentarsi, la maratona continua”.

Sarri esulta: “Primo tempo di sofferenza, ma nel secondo abbiamo dominato”

“Abbiamo fatto una buona partita, un primo tempo di sofferenza senza restare comunque passivi, poi nella ripresa abbiamo dominato – ha esultato Sarri -. Per due volte eravamo riusciti a segnare il 3-1, mi dispiace per i gol annullati: dal campo il primo sembrava buonissimo, poi mi han detto che c’era un ginocchio in posizione irregolare di pochi centimetri, sul secondo invece potremmo discuterne tutta la notte. Il nostro secondo tempo, comunque, certifica che la condizione fisica è buona, così come quella mentale. Non ci siamo disuniti e nonostante i gol annullati la squadra è rimasta con la testa nella partita, ho visto una buona mentalità”.

Inter–Fiorentina (ore 18.30, Dazn)

Ma i piatti forti della terza giornata non sono ancora finiti, anzi la domenica ne offrirà due piuttosto prelibati come Inter–Fiorentina ed Empoli–Juventus. Partiamo dalla sfida di San Siro, indubbiamente la più affascinante, visto che si sfideranno due squadre costruite per arrivare in alto, oltre che votate al gioco offensivo. I nerazzurri sono partiti bene battendo Monza e Cagliari, ora però si trovano di fronte al primo test di livello della stagione, dunque devono confermarsi e chiudere questo primissimo scorcio di campionato in vetta alla classifica, seppur in coabitazione con il Milan. Di fronte ci sarà una Fiorentina rinfrancata dal successo sul Rapid Vienna e dagli ultimi avvenimenti di mercato, che l’hanno vista capace di vendere bene Amrabat, liberarsi di Jovic e accogliere Maxime Lopez. La partita si preannuncia divertente e spettacolare, oltre che aperta a tutti i risultati: l’anno scorso, del resto, ci furono due vittorie dell’Inter (una in finale di Coppa Italia) e una dei viola, peraltro proprio a San Siro.

Inzaghi avvisa i suoi: “La Fiorentina è un’ottima squadra, con loro è sempre dura”

“Siamo partiti con grande determinazione, i ragazzi sono stati molti bravi ma sono passate solo due partite e domani ne affrontiamo un’altra molto, molto importante – ha sottolineato Inzaghi -. Senz’altro sappiamo che affrontiamo un’ottima squadra: la Fiorentina è allenata molto bene, ha ottimi giocatori e le sfide incrociate di tutti questi anni ci hanno insegnato che con loro sono sempre partite difficili. Dovremo perciò essere molto bravi ad approcciare la gara nel migliore dei modi. Quest’estate è stato fatto un grosso cambiamento, abbiamo perso giocatori importantissimi ma ne sono arrivati altrettanti, qualcuno dei quali più esperto che aiuterà quelli giovani a inserirsi nel minor tempo possibile”.

Inter–Fiorentina, le formazioni: Inzaghi convoca Pavard e Klaassen, Italiano sceglie ancora Nzola

E allora spazio al campo, con due squadre finalmente libere (come tutte, s’intende) da questioni di mercato, per quanto gli acquisti degli ultimi giorni siano ancora dei corpi estranei. Per vedere Pavard e Klaassen dall’inizio, per esempio, ci vorrà ancora un po’ di tempo, così come per Sanchez, nemmeno convocato visto lo stato di forma precario. Stesso discorso anche per Italiano, tanto più che Maxime Lopez deve scontare due giornate di squalifica dopo l’espulsione (insulti all’arbitro) rimediata a Napoli con il Sassuolo. Le formazioni saranno così piuttosto simili a quelle della scorsa settimana, a cominciare da un’Inter che schiererà un 3-5-2 con Sommer in porta, Darmian, De Vrij e Bastoni in difesa, Dumfries, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan e Dimarco a centrocampo, Thuram e Lautaro in attacco. La Fiorentina risponderà col consueto 4-2-3-1 con Christensen tra i pali, Dodò, Milenkovic, Martinez e Parisi nel reparto arretrato, Arthur e Duncan in mediana, Nico Gonzalez, Bonaventura e Sottil alle spalle dell’unica punta Beltran, questa volta preferito a Nzola.

Empoli–Juventus (ore 20.45, Dazn e Sky)

A completare il turno delle big ci penserà poi la Juventus, di scena a Empoli nel posticipo delle 20.45. Partita da vincere a tutti i costi per i bianconeri, già costretti a inseguire dopo il passo falso col Bologna, anche per cancellare la figuraccia del 22 maggio scorso, quando i toscani si imposero con un clamoroso 4-1. Certo, quella era stata la sera del meno 10 in classifica per via delle plusvalenze, dunque la sfida fu certamente condizionata, inoltre i toscani erano molto più in palla di quanto non dica la situazione attuale, che li vede ancora a secco di punti dopo due giornate. È chiaro però che la Signora dovrà tenere le antenne ben alzate, pena rischiare una seconda frenata dopo quella di domenica scorsa col Bologna: scenario da evitare a tutti i costi, altrimenti la sosta diventerebbe davvero complicata. La domanda che si fanno critica e tifosi, infatti, è sempre la stesse: qual è la vera Juve? Quella scintillante di Udine o la versione più triste è confusionaria vista col Bologna? Empoli non potrà dare risposte definitive, ma aiuterà sicuramente a capirci di più.

Allegri: “Guai a sottovalutare l’Empoli, vogliamo andare in Champions”

“A Empoli troveremo una squadra che cercherà di fare i primi punti del campionato, ma anche noi dobbiamo dare continuità ai risultati che abbiamo fatto – il pensiero di Allegri -. Dovremo fare una partita solida e tecnica, non sottovalutando assolutamente l’avversario. Lavoriamo tutti i giorni per essere competitivi e poi, come detto, ci sono gli avversari; è un campionato molto difficile. Il 30 dicembre dovremo vedere a che punto saremo in classifica, con l’obiettivo di essere fra le prime, per giocarci gli obiettivi nella seconda parte e centrare la qualificazione in Champions League. Scudetto? Secondo me è a quota 86/90 punti. Il Napoli e il Milan sono fra le favorite, e ci sono anche Inter, Atalanta, Roma, Lazio e Fiorentina: fra queste, noi compresi, usciranno le prime quattro”.

Empoli–Juventus, le formazioni: Allegri rilancia Gatti, McKennie e Kostic, Zanetti conferma il 4-2-3-1

La brutta prestazione col Bologna ha lasciato il segno, visto che Allegri, al di là delle dichiarazioni di facciata, è orientato a cambiare diversi elementi del suo 3-5-2, optando per Perin in porta (Szczesny è ancora indisponibile), Gatti, Bremer e Danilo in difesa, McKennie, Miretti, Locatelli, Rabiot e Kostic a centrocampo, Vlahovic e Chiesa in attacco. Zanetti, ancora a secco di punti dopo le sconfitte con Verona e Monza, confermerà il 4-2-3-1 delle prime uscite con Berisha tra i pali, Ebuehi, Ismajli, Luperto e Cacace nel reparto arretrato, Grassi e Marin in mediana, Cancellieri, Baldanzi e Gyasi alle spalle dell’unica punta Caputo.

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