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La guerra dei dazi spaventa le Borse

La guerra commerciale Usa-Cina getta una luce sinistra sull’avvio della settimana finanziaria – I listini asiatici partono in rosso – Il tonfo di Uber – Recupera il Bitcoin

La guerra dei dazi spaventa le Borse

La guerra commerciale tra Cina e Usa getta una luce sinistra sull’avvio della settimana finanziaria. Borse e valute riflettono le preoccupazioni dei mercati in attesa di nuove misure americane e delle inevitabili ritorsioni di Pechino.

I listini asiatici aprono in rosso, a partire dalle piazze cinesi: l’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen segna un ribasso dell’1,1%. Taipei -1%. Giù anche i mercati della Corea del Sud -1% e l’Australia -0,4% alla vigilia delle elezioni.

IL TONFO DI UBER SCHIACCA SOFTBANK A TOKYO

Perdono a Tokyo sia l’indice Topix -0,2% che il Nikkei -0,4%. Il colosso Softbank, grande azionista di Uber, arretra del 5% dopo l’esordio debole (-8%) a Wall Street della matricola anti-taxi.

Si rafforza lo yen giapponese, il bene rifugio nei momenti di stress dei mercati: il cross è a 109,8, livello che non si vedeva da febbraio.

Al contrario, perde colpi lo yuan cinese -0,6% ai minimi da gennaio. Lo won, la valuta della Corea del Sud, è sui minimi degli ultimi due anni e mezzo rispetto a dollaro, cross a 1.184.

In Indonesia, scende la Borsa e si svaluta la moneta: -1,1% la prima, sui minimi degli ultimi 8 mesi la seconda.

BENI RIFUGIO: MEGLIO DELL’ORO LE VALUTE VIRTUALI

Deboli i futures sull’indice S&P, si profila un’apertura in rosso per i mercati europei.

Il petrolio Brent tiene le posizioni, stamattina il future è scambiato a 70,8 dollari il barile, in rialzo dello 0,3%, la scorsa settimana si è chiusa in lieve calo.

L’oro ha guadagnato la scorsa settimana lo 0,5%, stamattina è in lieve calo, a 1.283 dollari l’oncia.

Torna a brillare, in tempi di guerra commerciali, il Bitcoin. La moneta virtuale, in ascesa del 90% dall’inizio del 2019, stamane ha superato la barriera dei 7.000 dollari raggiungendo quota 7.585.

TRUMP E XI SI RIVEDRANNO IN GIAPPONE

E’ “molto probabile” che Donald Trump incontri il presidente cinese Xi in occasione del G 20 di fine giugno in Giappone. Fino ad allora, ha detto il consigliere economico della Casa Bianca Larry Kudlow, non dovrebbero esserci appuntamento ufficiali tra i due Big dopo la rottura delle trattative e l’aumento dei dazi deciso da Washington. Le Borse ai stanno adattando al nuovo clima: improbabile un’intesa, vista la distanza tra le parti.

Washington accusa Pechino di aver fatto retromarcia, la Cina nega e, al contrario, fa presente che non cederà mai su questioni di principio (vedi, ad esempio, il sostegno alle aziende di Stato). E Trump rincara la dose: i cinesi, dice, sperano in una vittoria democratica nel 2020 “per poter continuare a fregarci, ma farebbero bene a firmare”. Per ora insomma si profila un’escalation del conflitto: in settimana Trump firmerà l’aumento dei dazi sulle merci cinesi finora esenti. Intanto si profila un altro allarme: sabato prossimo, infatti, scadono i termini dell’ultimatum di Trump sulle auto europee.

PIU’ VICINI I DAZI SULL’AUTO EUROPEA

La partita dei dazi promette così di avere grossi effetti anche l’Eurozona a due settimane della sfida elettorale. Mai è stata così ampia la distanza tra le due sponde dell’Atlantico. Il segretario di Stato Usa Mike Pompeo ha disdetto la visita a Berlino, intanto Trump si accinge a ricevere Viktor Urban, il presidente ungherese punto di riferimento dei sovranisti europei : Assumono così un sapore particolare i dati sul Pil tedesco del primo trimestre in uscita in settimana così come l’indice Zew sulla fiducia delle imprese. Venerdì sarà la volta dell’inflazione europea.

Il confronto tra le due superpotenze monopolizza l’attenzione dei mercati lasciano poco spazio agli altri appuntamenti, dal vertice dei ministri delle Finanze Ue al bollettino dell’Opec in attesa del vertice del cartello.

INFLAZIONE ALL’ESAME DELLA FED

Settimana interlocutoria per le banche centrali, In Usa si scalda il dibattito sull’inflazione a partire dalla possibilità di cambiare i target fissati dalle autorità. Grande attenzione sarà dedicata ai dati sulle vendite al consumo ed alla produzione industriale. In settimana interverranno diversi governatori della Fed: Eric Rosengren (Boston) e il vicepresidente Richard Clarida, favorevoli ad operazioni di allentamento dei tassi, assieme a Esther George, assai più rigida.

LE BORSE RIPARTONO DOPO UNA SETTIMANA NERA

Al centro dell’attenzione dei mercati saranno i dati societari in arrivo in un mercato che sta rispettando la tradizione: maggio è un mese in cui in Borsa prevalgono le vendite: Piazza Affari ha registrato la peggior settimana da ottobre 2018: -4,1% è la variazione negativa dallo scorso venerdì a questo venerdì. L’indice MSCI World ha chiuso la settimana scorsa con un calo del 2,7%, dopo sei settimane positive.

ASSEMBLEA DI A2A, CONTI PER ITALGAS E PRYSMIAN

Oggi si alzerà il velo sui conti trimestrali di una nutrita schiera di società tra cui Iren, Italgas, Prysmian e Saras. Da seguire l’assemblea di A2A e di Pininfarina.

SOTTO ESAME UNICREDIT E FINECO

Riflettori accesi nel listino su Unicredit che venerdì sera ha annunciato la cessione del 17% di Finecobank. Come conseguenza di questa cessione, Unicredit rende noto che Fineco non è più parte del perimetro del gruppo. La banca di Piazza Gae Aulenti detiene ora una partecipazione di minoranza in Fineco pari a circa il 18% e procederà a deconsolidare Fineco dal proprio bilancio.

PACE (PROVVISORIA) PER DEL VECCHIO A PARIGI

Schiarita momentanea nel conflitto che separa i partner di Essilor-Luxottica. I contendenti hanno accantonato per il momento i veti che hanno bloccato l’attività di Francesco Milleri, l’uomo di fiducia di Leonardo Del Vecchio, e dei manager transalpini. Le parti hanno convenuto per un armistizio in vista dell’assemblea. Entrambi le parti sono contrarie alla nomina di in nuovi cda con una maggior presenza di indipendenti, come chiesto da diverse associazioni di azionisti.

Sugli altri mercati da seguire:

in Usa la trimestrale di Walmart e degli altri grandi del commercio, tra cui Macy’s, ma anche le vendite di Ralph Lauren.

In Cina escono i conti dei giganti dell’e-commerce, Alibaba e Tencent. Le autorità di Hong Kong hanno concesso ai due gruppi la licenza per operare nei servizi bancari.

Alla City in evidenza i numeri di Easy Jet.

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