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La Fed mette le ali ai mercati: rialzo dei tassi solo a metà 2015

Il rinvio a metà 2015 dell’aumento dei tassi americani piace alle Borse – Yellen: “Il calo dell oil per noi è positivo” e l’Eni riduce le perdite – Scende la febbre russa, ma fumata nera per la Grecia – Banche sotto tiro e Ubi punta Mps – Goldman Sachs punisce le utilities: si salvano solo Hera e A2A – Soffrono i titoli legati al business con Mosca.

La Fed mette le ali ai mercati: rialzo dei tassi solo a metà 2015

LA FED METTE LE ALI AI MERCATI: TASSI SU A META’ ANNO. WALL STREET E L’ASIA VOLANO

Ci vuole pazienza. E pazienza sia. Non ci vorrà più “a considerable time” prima che la Fed ritocchi i tassi al rialzo. Ma, recita il comunicato finale, “la Fed saprà essere paziente prima di procedere a normalizzare l’andamento della politica monetaria”. I mercati hanno accolto con favore la nuova “guidance” della banca centrale nonostante il fatto che Yellen abbia detto che “d’ora in poi la decisione di alzare i tassi potrebbe essere in un qualsiasi meeting della Fed, anche se è improbabile che ciò avvenga nelle prossime due riunioni”. Ovvero, niente aumenti fino a marzo. Facile che il primo ritocco avvenga a metà anno, come già previsto.

Wall Street ha accelerato al rialzo: l’indice Dow Jones ha guadagnato l’1,69%, ma lo S&P 500 si è spinto fino al 2,2% e il Nasdaq al 2,12%. Non meno robusta la reazione dei listini asiatici. A Tokyo l’indice Nikkei avanza del 2,4%, Hong Kong +1,4%. Sale, ma senza strappi, il dollaro: 1,2325 sull’euro, 118,85 sullo yen.

YELLEN: IL CALO DELL’OIL PER NOI E’ POSITIVO

“Dal punto di vista degli Stati Uniti crediamo che il calo dei prezzi del petrolio possa essere positivo” ha detto Yellen aggiungendo che “è senza dubbio un bene per le famiglie”. Il Brent è salito di 63 centesimi a 60,64 dollari il barile, il Wti a 56,63 dollari (+16 cents). L’indice dei titoli energetici è salito del 3,7% in Usa. In ripresa anche lo Stoxx europeo: +2,7%. Ma il calo dell’oro nero è ripreso in serata: la Russia ha fatto sapere di condividere la strategia dell’Arabia Saudita. La produzione non scenderà, con un forte impatto sui prezzi, in attesa che i produttori di shale oil Usa non riducano le estrazioni.

PIAZZA AFFARI RIDUCE LE PERDITE GRAZIE A ENI

A Milano Eni ha recuperato le perdite iniziali chiudendo a + 1,8%. Equita ha ridotto il prezzo obiettivo da 19 a 15,5 euro. Tenaris +2,1%, Saipem +0,5%. Ubs ha tagliato il target price da 12 a 7,5 euro. Il recupero del cane a sei zampe ha coinciso con la ripresa di Piazza Affari: da -2% a metà seduta a -0,5% in chiusura. Si profila sull’onda della Fed una partenza brillante per i mercato europei, ieri in prudente attesa: Londra +0,2%, Parigi +0,5%, Francoforte invariata.

SCENDE LA FEBBRE RUSSA, FUMATA NERA IN GRECIA

Si è raffreddata infatti la febbre russa. Il rublo è salito del 9% a 61,7 contro il dollaro, dopo che la banca centrale di Mosca ha annunciato che sta lavorando assieme al governo a una serie di misure per fornire, se necessario, ulteriore capitale alla banche russe e alle società finanziarie. In ripresa infine la Borsa di Atene +3% nel giorno in cui ha preso il via la corsa alla presidenza che tanto preoccupa Bruxelles. La coalizione del premier Antonis Samaras non è riuscita a ottenere i due terzi dei voti richiesti per l’elezione di Stavros Dimas. L’ex commissario Ue ha ottenuto solo 160 consensi su 200 minimi. 135 i voti contrari e 5 i parlamentari assenti. Dimas dovrà ottenere almeno 180 entro la terza votazione o il Paese andrà al temuto voto anticipato.

BANCHE, SOTTO TIRO MPS -2,8% E IL “CACCIATORE” UBI

A pesare su Piazza Affari è stata ieri la giornata negativa delle banche: l’indice italiano è sceso dello 0,96%, quasi il doppio rispetto a quello europeo. Hanno sofferto in particolare i titoli al centro delle numerose ipotesi di aggregazioni del settore post Aqr. Arretra sia la potenziale “preda” Monte Paschi –2,8%, che il possibile “cacciatore” Ubi -2,5%. In terreno negativo anche Intesa -1,2% ed Unicredit -0,4%.

GOLDMAN PUNISCE LE UTILITY. SALVE SOLO HERA E A2A

Giornata negativa per le utility condizionate dai giudizi di Goldman Sachs. Arretra Enel -1,8%. Il broker Usa ha ridotto il prezzo obiettivo da 4.5 a 4,4 euro (neutral). L’ad, Francesco Starace, ha confermato invece i target di quest’anno. Enel Green Power -1,1%. In calo anche Terna -1,3% (rating sell), Snam -0,8% (giudizio neutral, target price da 4,35 a 4,25 euro).

Promossa invece Hera -1,13%: gli analisti della casa Usa hanno confermato il rating buy, lasciando il titolo nella propria conviction list e alzando il prezzo obiettivo a 2,85 euro. Più di tutti si distingue A2A con un rialzo dell’1,1% innescato dalla promozione a Buy da Neutral (target price a 1,04 da 0,97). 

LA RUSSIA PESA SU BUZZI E DE LONGHI

In ribasso nel resto del listino Telecom Italia -1,2% e Fiat Chrysler -1%. Giornata no per Finmeccanica che registra un ribasso del 2,2%, la controllata Ansaldo Sts perde l’1%. Soffrono i titoli più legati alla Russia: Buzzi -2,5% e De Longhi -2,7% 

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