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La Fed aumenta il costo del denaro dello 0,25%. Finisce l’era dei tassi vicini allo zero

La Banca centrale Usa ha deciso di aumentare il costo del denaro dello 0,25% – La mossa conferma le attese del mercato e avvia il rialzo del costo del denaro che sarà “graduale” – Finisce un decennio di tassi vicini allo zero – La Federal Reserve ha inoltre confermato le stime sulla crescita: nel 2015 il Pil è visto in aumento del 2,1%.

La Fed aumenta il costo del denaro dello 0,25%. Finisce l’era dei tassi vicini allo zero

La Fed ha aumentato i tassi di interesse dello 0,25%. La mossa, che conferma le attese del mercato, segna il primo rialzo del costo del denaro da circa dieci anni, dal 2006, e mette fine alla politica monetaria di tassi di interesse vicini allo zero iniziata dopo la crisi del 2008.

Il costo del denaro negli Usa sale così allo 0,25%-0,5% dall’intervallo 0-0,25%. La banca centrale ha comunicato che gli aumenti dei tassi saranno graduali, perché le attuali condizioni “garantiscono solo aumenti graduali”.

La decisione di alzare i tassi di interesse è stata presa all’unanimità dal Fomc (10 voti). Per Yellen, che ha parlato in conferenza stampa dopo l’annuncio sui tassi, la mossa “riflette la fiducia nel fatto che l’economia continuerà a rafforzarsi”. Dal momento che le condizioni stabilite per l’avvio della stretta sono state raggiunte, ha detto Yellen, “attendere troppo per aumentare i tassi avrebbe potuto generare problemi”. La politica monetaria rimarrà comunque sostanzialmente accomodante e dipenderà, ha ribadito Yellen, da come la situazione economica evolve.

La Federal Reserve ha inoltre confermato le stime sulla crescita: nel 2015 il Pil è visto in aumento del 2,1% e la disoccupazione si attesterà al 5%. Yellen ha parlato di “considerevoli miglioramenti” nelle condizioni del mercato del lavoro. Sul fronte dell’inflazione, la Fed si attende un +0,4% nel 2015. I prezzi al consumo centreranno il target del 2% nel 2018.

La governatrice della banca centrale ha rassicurato poi quella qualità della crescita Usa: “Non sono preoccupata per una nuova recessione – ha detto – sono fiduciosa sui fondamentali dell’economia Usa”.

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