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La Commissione europea ha approvato nuove norme per l’estrazione di gas e petrolio

Le nuove regole garantiscono la concessione di licenze soltanto a operatori con capacità tecniche e finanziarie in modo da tutelare la sicurezza e la protezione ambientale. Prima di partire con una nuova attività, sarà necessario elaborare un rapporto obbligatorio che includa la valutazione dei rischi e un piano di emergenza preventivo

La Commissione europea ha approvato nuove norme per l’estrazione di gas e petrolio

La Commissione europea ha approvato nuove regole per la sicurezza degli impianti offshore di petrolio e gas che prevedono il risarcimento dei danni ambientali, nel raggio di 370 km dalla costa, da parte delle imprese considerate responsabili. La normativa dovrebbe entrare in vigore a partire dal 2014.

In base ai riscontri della Commissione nell’area europea sono attivi quasi mille impianti offshore, di cui 123 in Italia. Il nostro Paese ci colloca al terzo posto dopo Gran Bretagna (486) e Olanda (181). Poi ci sono Danimarca (61), Romania (7), Spagna (4), Polonia (3), Germania (2), Irlanda (2), Grecia (2), Bulgaria (1). Alcune operazioni di trivellazione sono state avviate anche a Cipro, mentre a Malta sono state effettuate esplorazioni.

Le nuove regole garantiscono la concessione di licenze soltanto a operatori con capacità tecniche e finanziarie in modo da tutelare la sicurezza e la protezione ambientale. Prima di partire con una nuova attività, sarà necessario elaborare un rapporto obbligatorio che includa la valutazione dei rischi e un piano di emergenza preventivo. Alle varie autorità nazionali sarà, inoltre, assegnata la responsabilità dei controlli di sicurezza con l’obbligo di sanzionare le compagnie che non rispettano precisi standard. L’obiettivo del nuovo impianto normativo è quello di ridurre all’osso gli episodi catastrofici: un incidente di grande portata, secondo le valutazioni della Commissione, ha un costo stimato che intercorre tra i 205 e i 915 milioni di euro l’anno.

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