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La Cina corre e Netflix dà la carica a Wall Street

Il Pil cinese cresce oltre le attese e la campagna delle trimestrali Usa è più esuberante del previsto con Netflix superstar – La Siria non spaventa i mercati – Maxi-accordo per Intesa Sanpaolo sugli Npl – Tim: oggi Cda e in assemblea ci sarà il 68% del capitale

La Cina corre e Netflix dà la carica a Wall Street

Scende la tensione sul fronte siriano e sui mercati si torna a parlare di business piuttosto che di missili. Gli argomenti non mancano: dall’avvio esuberante della campagna delle trimestrali Usa grazie al boom di Netflix, su del 7% nel dopo Borsa sull’onda del forte aumento degli abbonati; alle prime conseguenze del confronto tra Usa e Cina sui tassi. Ne emerge un quadro a più tinte, anche se la maggior parte dei listini registra movimenti modesti.

La Cina ha annunciato una crescita del Pil nei primi tre mesi del 6,8%, superiore alle previsioni grazie all’espansione dei consumi interni. Ma i dati segnalano anche una sensibile frenata dell’attività a marzo, indice (forse) dei primi effetti dei provvedimenti sui dazi. Da segnalare, al proposito, che il colosso delle tlc ZTE ha sospeso gli scambi a Shenzhen e Hong Kong dopo aver interrotto l’attività in Usa.

Stamattina la Borsa di Hong Kong è piatta, mentre quella di Taipei, probabilmente a causa del dato debole sulla produzione industriale cinese, perde l’1%. L’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen, perde lo 0,5%. Si indebolisce lo yuan su dollaro a 6,27 da 6,26.

L’indice Nikkei del mercato azionario di Tokyo è piatto nel finale di seduta. Sale la Borsa dell’India.

TRUMP DENUNCIA IL DUMPING SULLE VALUTE

Ieri sera Wall Street ha chiuso in rialzo, anche se Donald Trump è tornato ad accusare il mondo di pratiche monetarie scorrette, smentendo il Dipartimento del Tesoro, il quale pochi giorni fa ha affermato che negli ultimi sei mesi, nessun partner commerciale degli Stati Uniti ha manipolato la valuta. Dai dati sugli acquisti del Bond emerge poi, a sorpresa, che a febbraio la Cina ha aumentato di 8,5 miliardi di dollari il suo già enorme investimento nei titoli del Tesoro Usa.

Il Dow Jones è salito dello 0,9%. S&P500 +0,8%. Nasdaq +0,7%. A tirare il rialzo tecnologia (Microsoft +1,2%) e titoli pharma (Merck +2,6%).

La Federal Reserve procederà ad aumentare i tassi di interesse in modo graduale ritoccandoli verso l’alto probabilmente tre o quattro volte in tutto quest’anno. A dirlo è stato il presidente della Fed di New York, William Dudley, in un’intervista tv con Cnbc. “I mercati vedono tre rialzi come uno scenario possibile, quattro come uno scenario possibile mentre uno scenario che ne preveda cinque o sei secondo me è abbastanza improbabile”, ha spiegato Dudley.

SI RISOLLEVA IL PETROLIO, SAIPEM RIFÀ I CONTI

Il petrolio Brent è in rialzo stamane dello 0,5% a 71,7 dollari il barile, ieri -1,7%. A Piazza Affari Eni +0,1%, Tenaris -0,67%. Saipem -0,37% dopo la revisione dei conti 2015 chiesta dalla Consob.

RECUPERA IL RUBLO, VOLA LA BORSA SAUDITA

Si stabilizza la situazione sui mercati valutari e delle materie prime, anche se la tensione sula Siria resta alta. L’euro stamane tratta a 1,238 sul dollaro. Il rublo ha recuperato il 2%. Ieri sera il ministero delle finanze della Russia ha detto che non c’è ragione di rinunciare al collocamento di un bond denominato in euro, anche se ha ammesso che le condizioni sono meno favorevoli rispetto a qualche giorno fa.

Situazione normale per i listini più sensibili alle tensioni nell’area. La Borsa dell’Arabia Saudita, al terzio giorno di rialzo, è sui massimi da agosto del 2015. Dai conti di Aramco, avviata alla quotazione, emergono plusvalenze da mille e una notte. Il Qatar è riuscito ad ottenere grossi prestiti dagli investitori internazionali, il primo produttore mondiale di gas liquefatto ha emesso bond denominati in dollari per 13 miliardi.

La crisi di Rusal, colpita dalle sanzioni Usa, si riflette invece nel volo dell’alluminio, al massimo da sei anni. A Singapore, il future di riferimento tratta a 2.400 dollari: c’è il timore che arrivi entro l’anno a 3.000.

MACRON OGGI LANCIA IL PIANO PER L’EUROPA

Borse europee poco mosse alla vigilia di giornate cruciali per le riforme dell’Eurozona. Oggi Emmanuel Macron terrà un atteso discorso al Parlamento europeo in cui dovrebbe tracciare le line delle riforme della comunità che poi affronterà giovedì in un vertice a Berlino con Angela Merkel. Ma i conservatori tedeschi sono già sul terreno di guerra. Cdu e Csu hanno presentato un disegno di legge che prevede il diritto di veto del Parlamento ad un eventuale accordo sulla creazione di un Fondo Monetario Europeo.

Sul fronte del mercato Il sollievo per il blitz relativamente indolore in Siria è stato ridimensionato dalle tensioni sul mercato valutario. L’euro si è apprezzato sul dollaro a 1,236. Ancora più robusta l’ascesa della sterlina che si muove sui massimi dell’anno: cross 0,8630.

PIAZZA AFFARI EVITA IL ROSSO

Piazza Affari, invariata a quota 23.329 punti, è stata l’unica a non chiudere in rosso. In leggero calo Parigi (-0,04%) e Madrid (-0,11%), che non approfitta della promozione di Moody’s.

Singolare destino dei due grandi nemici. La Borsa di Mosca chiude a -0,9%, così come il listino di Londra. Anche il calo del mercato russo corrisponde ad un rimbalzo del rublo (62,2 contro dollaro rispetto a 63,58 di venerdì).

LONDRA PAGA LE DIMISSIONI DI SORRELL DA WPP

Ma l’analogia finisce qui: la City paga lo shock per ile dimissioni di Martin Sorrell, per 22 anni leader incontrastato (e molto ben pagato) del colosso della pubblicità Wpp (-6,5%).

Oggi Andrus Ansip, uno dei vice-presidenti della Commissione Ue, sarà a San Francisco per incontrare Mark Zuckerberg e Sundar Pichai, direttore generale di Google. Intanto il Parlamento europeo ha rinnovato l’invito al ceo di Facebook a presentarsi a Strasburgo per fornire spiegazioni sulla vicenda di Cambridge Analytica. Invitato a intervenire in una seduta plenaria mercoledì scorso a Strasburgo, Zuckerberg ha declinato l’invito per precedenti impegni senza tuttavia rifiutare esplicitamente di parlare davanti agli euro-deputati.

VISCO: BANCHE, AGGREGAZIONI ANCORA NECESSARIE

Per le banche italiane le aggregazioni sono indispensabili al fine di raggiungere i target patrimoniali indicati dalle autorità di vigilanza. A spingere sul tasto delle fusioni è stato il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, parlando a Tor Vergata in occasione del trentennale della facoltà di Economia.

“L’adeguamento delle strutture aziendali, l’innalzamento del livello di efficienza e di produttività, la ricerca di alleanze e di aggregazioni per superare i vincoli posti dalla dimensione e conseguire le necessarie economie, di scala così come di scopo, sono indispensabili per generare utili adeguati a conseguire i livelli di patrimonializzazione richiesti a tutela della stabilità finanziaria”, ha detto il governatore, parlando all’Università di Tor Vergata in occasione del trentennale della facoltà di Economia. Ma per risolvere i problemi delle banche italiane “ci vorranno stabilità e fiducia”, perché, dice il Governatore della Banca d’Italia, “debolezze sono ancora presenti”.

BTP ALL’1,8%, MOODY’S NON SCALDA I BONOS

Chiusura in lieve calo per il mercato obbligazionario italiano. Dopo esser salito fino ad un rendimento dell’1,83% Il Btp italiano chiude intorno all’1,8%, separato da un differenziale con il Bund tedesco di 127.20 punti base (contro i 129 di venerdì).

Si muovono in leggero ribasso anche i bond spagnoli, nonostante la promozione ricevuta da Madrid sul proprio rating sovrano venerdì sera da parte di Moody’s (a Baa1 da Baa2, con outlook stabile). Da inizio anno tutte le quattro maggiori agenzie hanno migliorato il rating spagnolo.

Lo spread Italia/Spagna stringe di un punto sulla chiusura di venerdì, a 57 punti. Dai picchi pre-pasquali a 68 punti base: lo spread la settimana scorsa ha stretto fino a quota 54.

LEONARDO E FINCANTIERI IN EVIDENZA

A Piazza Affari i venti di guerra hanno spinto le quotazioni di Leonardo: +1,56% grazie a nuovi accordi con il Pakistan per nuovi elicotteri bimotore intermedi AW139; le nuove unità saranno impiegate per compiti di trasporto passeggeri, elisoccorso e utility su tutto il territorio nazionale.

In evidenza anche Fincantieri (+1,76%): Banca Imi ha alzato la raccomandazione da hold a buy, con prezzo obiettivo che passa da 0,92 a 1,54 euro.

Continua anche la rimonta di Stm (+0,9%) su cui Equita Sim ha confermato la raccomandazione hold e il prezzo obiettivo a 22,3 euro in attesa dei risultati del primo trimestre 2018 (cda fissati per il 25 aprile).

MAXI ACCORDO PER INTESA SUGLI NPL

Tra le banche va segnalata, a Borsa chiusa, la conferma dell’offerta della scandinava Intrum a Intesa San Paolo (+0,39%) per una partnership strategica sui crediti deteriorati. L’offerta prevede una valutazione della piattaforma di Intesa pari a circa 500 milioni di euro e un portafoglio di Npl per 10,8 miliardi. Al temine dell’operazione che prevede vari step, il deal si potrebbe tradurre in una plusvalenza di 400 milioni per il consolidato dell’istituto. Unicredit +0,38%.

Bene il resto del settore. La migliore del listino è stata Ubi Banca (+1,59%). Bene le altre ex Popolari. Bper + 1,01%: l’istituto sta preparando un nuovo piano industriale e “vorremmo arrivare alla sua approvazione nei prossimi mesi, ci lavoreremo intensamente”, ha detto Alessandro Vandelli, amministratore delegato della banca. Banco Bpm +0,96%.

TELECOM, IN ASSEMBLEA CI SARA’ IL 68% DEL CAPITALE

Telecom Italia +1,02%. Si prevede un’affluenza record, pari al 68%, alla prossima assemblea del 24 aprile. Oggi intanto si terrà un cda straordinario su richiesta formale della Consob al fine di integrare le informazioni necessarie per l’assemblea dei soci. Si tratterebbe di una questione relativa ad aspetti legali, non sostanziali.

In salita anche Mediaset (+0,34%): Fininvest ha aumentato la quota. Mediobanca Securities ha assegnato un fair value di 4,34 euro al titolo.

Atlantia (-0,22%) ha esercitato il diritto di vendita (diritto di put) sul 29,9% del capitale sociale di Cellnex, la società spagnola delle torri, concesso da Edizione. Il prezzo di esercizio è pari a 21,50 euro per azione, pari a un corrispettivo di 1,489 miliardi.

MEDIOBANCA FRENA MONCLER

Debole anche Moncler (-1,12%). Dall’assemblea della società non è emersa alcuna indicazione sui numeri del primo trimestre 2018, anche se Remo Ruffini ha fatto intendere buoni risultati. Mediobanca Securities suggerisce però prese di beneficio sul titolo e taglia la raccomandazione a ‘neutral’ da ‘underperform’. Al contrario, Equita Sim ha alzato il target a 36 euro da 32 confermando la raccomandazione buy.

MAIRE AZZERA IL RIBASSO 2018, MOODY BOCCIA SAFILO

Maire Tecnimont (+3,6%) nelle battute finali ha azzerato quasi del tutto la perdita da inizio anno. La società ha fatto sapere che il tasso di interesse annuo per il bond senior unsecured fino a 250 milioni di euro, la cui offerta parte mercoledì prossimo, sarà del 2,625%.

L’offerta durerà dal 18 al 24 aprile e il bond avrà scadenza aprile 2024. Capofila dell’operazione, finalizzata al rimborso parziale del debito bancario a medio e lungo termine in capo alla controllata Tecnimont Spa, attualmente pari a 340 milioni di euro, sono Equita e Banca Akros.

Recupera nel finale Safilo (+0,48%) dopo un avvio difficile. Moody’s ha abbassato il rating sul credito a lungo termine di Safilo a B1 da Ba3. L’outlook è stabile. “Il downgrade – ha spiegato l’agenzia di rating – riflette il deterioramento delle metriche di credito di Safilo a seguito di una performance operativa molto debole nel 2017, in parte a causa di un evento eccezionale, e alla luce delle nostre attese che i fondamentali miglioreranno solo gradualmente nel corso dei prossimi 24 mesi”.

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