Condividi

La Catalogna frena l’euro, Bitcoin crolla, Milano al record di Ipo

II mercati sembrano guardare non solo alla risicata vittoria indipendentista in Catalogna e ai suoi effetti sulla Spagna ma anche alle ultime novità del Bitcoin – Intanto Piazza Affari festeggia il record di Ipo: 40 nel 2017 e solo Londra ha avuto più matricole

La Catalogna frena l’euro, Bitcoin crolla, Milano al record di Ipo

Frena (ma non troppo) l’euro dopo l’esito delle elezioni in Catalogna. La moneta unica è scesa fino a 1.1817 nei confronti del dollaro per poi rimbalzare a 1,185. Il fronte indipendentista ha conseguito un piccolo ma decisivo vantaggio (70 seggi, sopra i 68 necessari per la maggioranza assoluta) infliggendo una secca sconfitta a Mariano Rajoy. I 4 seggi del Cup, movimento di estrema sinistra, saranno necessari per costituire la maggioranza, circostanza che rende più difficile il rientro a Barcellona delle società emigrate nei mesi scorsi. Il primo partito è però il centrista unionista di Ciudadanos, con 37 seggi. Dietro, a quota 34, l’indipendentista ‘Junts per Catalunya’ dell’ex presidente Carles Puigdemont, fuggito in Belgio.

DALLE BIBITE AL BLOCKCHAIN: +500% CON IL NUOVO NOME

I mercati guardano però non guardano solo alla crisi catalana e ai suoi effetti sulla Spagna. Suscitano più interesse le ultime novità sul Bitcoin. Gli scambi sulle criptovalute, del resto, hanno superato mercoledì i 50 miliardi di dollari (dati di CoinMarket), più di quanto trattato dal New York Stock Exchange. La crescita dei volumi ha coinciso con una brusca caduta dei prezzi, scivolati nella notte a 14mila dollari (contro 19.666). Ma l’attenzione resta altissima, come dimostra un episodio che ricorda da vicino la febbre della Bolla Internet: un produttore americano di bibite gassate, la Long Island Iced Tea corporation, ha messo ieri a segno al Nasdaq un aumento del 500% dopo aver cambiato il nome in Long Blockchain Corporation, promettendo di “sviluppare modello di business innovativi”.

LA FINANZA SOSTIENE WALL STREET, RALLENTA IL T BOND

Guadagni contenuti ieri sera a Wall Street, impegnata a decifrare il resto della riforma fiscale (503 pagine): salgono ancora i finanziari (+21% da gennaio): Goldman Sachs +2,3%, JP Morgan +1,6%. Sotto pressione le utilities (-1,2%).

Il Dow Jones è salito dello 0.23 % S&P 500 + 0.20, quasi piatta il Nasdaq +0,06%. Rallenta la corsa del T-bond 10 a 2,482%.

PETROLIO IN SALITA: VOLA CHEVON, SAIPEM AL TOP

In grande evidenza anche l’energia: Chevron (+3,3%) dopo che il broker Cowen & Co. Ha alzato il target a 160 dollari (contro una quotazione di 125).

In Asia le Borse si avviano a chiudere la settimana in moderato rialzo, a partire dal Giappone: indice Nikkei +0,1%. Hong Kong +0,3%, Shanghai-Shenzhen -0,1%, Seoul +0,4%, Mumbai +0,4%.

Il petrolio tipo Brent è arrivato ieri sera alla quarta seduta consecutiva di rialzo, stamattina tratta a 64,7 dollari il barile, in calo dello 0,2%.

In Piazza Affari nuovo balzo di Saipem +2,6%, miglior titolo di giornata. Brillante anche Tenaris (+1,53%). Eni +1%.

LISTINI EUROPEI IN RIALZO, MILANO +0,6%

L’apertura positiva di Wall Street ha spinto ieri pomeriggio al rialzo le Borse europee, dopo un avvio piatto, condizionato dalla forza della moneta unica sul dollaro scambiato nel pomeriggio a 1,186 dollari (da 1,1881 ieri in chiusura) e sullo yen a 134,59.

Piazza Affari ha chiuso in rialzo, in concordia con gli altri mercati azionari europei: indice Ftse Mib +0,57% a quota 22.235 in ripresa dal minimo dell’apertura a 21.999 punti. Da inizio 2017 Milano conserva un guadagno intorno al 16%.

Anche le altre borse europee si sono riprese, anche se condizionate oltre che dal clima prefestivo dal clima di attesa legato alle elezioni in Catalogna: Parigi +0,62% Francoforte +0,31%

La piazza migliore dell’eurozona è stata Madrid + 0,98%. Rialzi sopra il punto percentuale per Londra e Zurigo, fuori dall’area euro. La fiducia dei consumatori della zona euro è salita a 0,5 a dicembre, secondo la stima flash della Commissione europea. Nell‘Unione europea complessivamente, il sentiment è cresciuto solo di 0,1 punti a -0,6.

I TITOLI PORTOGHESI BATTONO ANCORA I BTP

Sempre sotto pressione il mercato del debito. La performance del Btp supera peraltro quella del secondario tedesco facendo rientrare lo spread dai recenti massimi. Rispetto ai 154 centesimi di mercoledì il divario di tasso del decennale italiano sul Bund rientra dunque a 149 punti base, sui valori della mattinata.

Il rendimento del titolo tedesco sale allo 0,42%, Btp a 1,91%, distanziato dal decennale di riferimento portoghese aprile 2027 che ha chiuso al rendimento di 1,779%, in calo di 4 millesimi. In grande evidenza anche la carta spagnola. Il premio di rendimento tra decennale spagnolo e quello tedesco è scivolato così al minimo degli ultimi tre mesi, sulla spinta di nuove coperture sui Bonos.

IL TESORO METTE ALL’ASTA 7 MILIARDI DI BTP 5 E CCTEU

Con l‘asta a medio e lungo termine di giovedì prossimo 28 dicembre – valuta 2 gennaio – il ministero dell‘Economia metterà a disposizione degli investitori tra 5 e 7 miliardi di euro complessivi di Btp a cinque anni, due decennali e il CctEu aprile 2025. L‘offerta si concentra in particolare sul tratto decennale: invece di offrire un nuovo benchmark, come almeno una parte del mercato ipotizzava, Via XX Settembre riapre la tredicesima tranche dell‘agosto 2027 2,05% per 1/1,5 miliardi insieme all‘undicesima del titolo giugno 2027 2,20% tra 500 milioni e un miliardo. Per la nona tranche del cinque anni 1 agosto 2022 0,90% la proposta del Tesoro è pari a 2/2,5 miliardi, mentre sulla quinta riapertura del CctEu 15 aprile 2025 l‘offerta sta tra 1,5 e 2 miliardi.

IERUSALMI (BORSA): SOLO LONDRA HA AVUTO PIÙ MATRICOLE

Il 2017 si chiuderà per Piazza Affari con 39 Ipo. “Space 4 è la 38esima società arrivata su listino, domani su Aim ci sarà un altro debutto” ha dichiarato l’ad di Borsa Italiana, Raffaele Jerusalmi, sottolineando che il mercato italiano è quest’anno al secondo posto in Europa per quotazioni, alle spalle di Londra, sia per numero, sia per dimensioni, grazie al ritorno in Borsa di Pirelli. ‘Pirelli è stata un’operazione complicata e tra l’altro non era affatto banale che la società scegliesse Milano per quotarsi. Sono contento che lo abbia fatto”, ha svelato il manager che ha anche aggiunto: ‘Il 2017 è stato per Borsa Italiana uno degli anni migliori da sempre, ma ci aspettiamo che il 2018 sarà anche meglio. La pipeline delle aziende che si vogliono quotare è straordinaria, sia sul mercato principale sia sull’Aim”.

UN BOND PER PIRELLI, LA RIFORMA USA SPINGE BUZZI

Il Cda di Pirelli (+0,92%) ha intanto autorizzato ieri l’emissione, da effettuare entro il 31 gennaio 2019, di uno o più prestiti obbligazionari da collocare presso investitori istituzionali, per un importo massimo fino a 1 mld di euro. Equita ha alzato di 100 punti base il peso del titolo nel suo portafoglio principale (buy).

Il mercato è andato ieri alla ricerca dei titoli che potrebbero avere un beneficio dalla riforma fiscale appena varata negli Usa. Tra questi Buzzi Unicem +1,46%, inserita da Equita Sim nei top pick del 2018. Kepler Chevreux ha migliorato il target price a 27,5 euro. Il 40% del totale ricavi del gruppo di Casale Monferrato è esposto all’area dollaro mentre quasi un quarto dell’utile operativo è generato dalle controllate americane.

La prospettiva di un’accelerazione del business negli Stai Uniti ha giovato anche a Cnh Industrial +0,89%, presente nella lista di Equita. Tra i titoli “americani” in progresso pure Fiat Chrysler (+0,65%).

Effetto Usa anche per Luxottica (+0,69%). Kepler-Cheuvreux ha ribadito la raccomandazione Buy e ha alzato il target price a 55 euro da 53 euro.

MEDIASET SI AGGIUDICA I MONDIALI

Mediaset (+0,73%) si è aggiudicata in esclusiva i diritti di trasmissione dei prossimi campionati mondiali di calcio, che si terranno in Russia nel corso del 2018. Il gruppo di Cologno Monzese ha annunciato che tutte le 64 partite della Coppa del Mondo organizzata dalla Fifa saranno visibili per la prima volta sulla tv commerciale italiana e sulla controllata Mediaset Espana.

Bene anche Telecom (+0,75%). Banca Imi ha confermato la raccomandazione buy e il prezzo obiettivo a 1,11 euro sul titolo spiegando che la sanzione dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni non avrà un impatto rilevante sui conti.

ANGELONI: NPL, BISOGNA FARE DI PIÙ

Acquisti sui bancari e in particolare su Banco Bpm (+1,90%). La joint venture con Cattolica +0,16% nella distribuzione delle polizze, sarà operativa a partire da marzo.

Nel corso dell’audizione di mercoledì alla Commissione d’inchiesta sulle banche, il membro della Vigilanza della BCE, Ignazio Angeloni, ha affermato che le banche devono andare avanti con la pulizia dei bilanci dalle sofferenze. Molto è già stato fatto, l’incidenza lorda degli NPL è scesa dal 16% di fine 2016 al 12%. Ma la media europea è 6,5%.

Intesa (+1,51%) ha firmato l’accordo con i sindacati riguardante le uscite volontarie anticipate di 9.000 dipendenti, si generano risparmi, a regime di 675 milioni di euro l’anno. Si profila la riorganizzazione delle attività nel risparmio gestito e nell’assicurazione: Eurizon e Fideuram dovrebbero essere fuse.

Ubi Banca ha virato in negativo (-0,3%), al contrario Unicredit (+0,6%). Brusca correzione invece per Creval (-4,39%) dopo i guadagni seguiti all’approvazione dell’assemblea all’aumento di capitale.

CARIGE, SALIRÀ LA QUOTA DI MALACALZA

Si tirano le somme dell’operazione sul capitale di Carige: le sottoscrizioni hanno raggiunto la cifra di 353,7 milioni (su 500) pari al 71%. Dopo l’asta per l’inoptato è rimasto a disposizione il 29% circa del totale delle nuove azioni. Malacalza ha perciò l’opportunità di incrementare la quota al 28%. E Volpi può salire al 9%

Unipol +0,6%. Mediobanca sarebbe stata incaricata di cercare un partner per Unipol Banca.

PIAGGIO INGRANA LA MARCIA DEL RIALZO

In forte crescita Piaggio (+3,58%). Giocano a favore del gruppo i progetti di investimento del governo indiano per le zone rurali. Trevi (+12%) è rimbalzato dal minimo storico di ieri a 0,2449 euro. Nell’Aim bene Axelero (+2,3%) dopo l’accordo con Artigiancassa, banca di riferimento delle Pmi.

Commenta