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La Borsa teme la doppia recessione e la Bce non la scalda

La cautela della Bce sull’economia nel primo trimestre e la recrudescenza della pandemia tengono in apprensione i mercati. Male banche e petroliferi ma il lusso sale con Ferragamo

La Borsa teme la doppia recessione e la Bce non la scalda

 Il rischio di una doppia recessione dovuta alla recrudescenza della pandemia allarma i listini europei, che prendono la via delle vendite dopo la conferenza stampa di Christine Lagarde e chiudono in calo. Piazza Affari perde lo 0,98% (22.428 punti), penalizzata da qualche presa di beneficio e da petroliferi e banche in ribasso. 

Francoforte arretra dello 0,25%, Parigi -0,67%, Madrid -0,99%, Londra  -0,43%. Wall Street è partita in sordina dopo i record della vigilia e al momento si muove contrastata, con il Nasdaq in ulteriore progresso. Apple guadagna il 3,1%, mentre Morgan Stanley ha fatto sapere di aspettarsi un dicembre record dalla società di Cupertino. Risultano in miglioramento le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, inferiori alle previsioni, anche se molto alte. Si guarda inoltre al Congresso e al piano di aiuti anti-crisi, dopo il progetto da 1.900 miliardi di dollari presentato da Joe Biden. “Non c’è tempo da perdere” ha scritto il presidente in un tweet, nel giorno del giuramento. Biden ha deciso inoltre d’inasprire la lotta al coronavirus e si pone l’obiettivo di vaccinare 100 milioni di persone in 100 giorni.

Il tema dei vaccini resta centrale anche in Europa, scossa negli ultimi giorni dai ritardi di Pfizer (che promette di tornare alla normalità al prossima settimana) e dal timore che le varianti del coronavirus vanifichino gli sforzi. Questa sera al vertice Ue, in videoconferenza, si parlerà probabilmente anche della mobilità delle persone all’interno della Ue.

Il tema della lotta al Covid 19 nella zona euro è stato affrontato inoltre oggi dalla presidente della Bce, dopo la riunione con cui la banca centrale europea ha confermato la sua politica ultra espansiva.

La campagna di vaccinazione “è un passo importante” per superare la pandemia, ha detto Lagarde, ma il Covid “continua a porre dei gravi rischi per l’economia” e “nel quarto trimestre è attesa una contrazione del pil”. L’area sembra avviata verso una doppia recessione, “l’incertezza resta elevata” e gli economisti prevedono sempre più che la produzione si ridurrà anche in questo trimestre per l’inasprimento delle restrizioni decise dai governi per contrastare i contagi. In ogni caso “la nostra previsione per il 2021 fatta a dicembre, che era di una crescita del 3,9%, rimane per il momento valida”

La Bce proseguirà con il Programma di acquisto per l’emergenza pandemica (pandemic emergency purchase programme, PEPP) con una dotazione finanziaria totale di 1.850 miliardi di euro” e “condurrà gli acquisti netti di attività nell’ambito del PEPP almeno sino alla fine di marzo 2022 e, in ogni caso, finché non riterrà conclusa la fase critica legata al coronavirus”. 

“Il Consiglio direttivo resta pronto ad adeguare tutti i suoi strumenti, ove opportuno, per assicurare che l’inflazione continui ad avvicinarsi stabilmente al livello perseguito, in linea con il suo impegno alla simmetria”.

In questo contesto il secondario italiano chiude in rosso: lo spread con il decennale tedesco sale a 118 punti base (+3,14%) e il tasso del Btp cresce a +0,65%.

Soffrono le banche che registrano cali fino al limite dell‘1,75% di Bper.

Il settore peggiore in Piazza Affari è quello petrolifero. Il bilancio di seduta è pesante per Saipem -4,8%, Tenaris -3,21%, Eni -2,62%, nonostante il Brent risulti poco mosso e scambi intorno a 56,06 dollari al barile.

Fra gli industriali soffre Leonardo, -4,02%, dopo il balzo della vigilia. Utlity in rosso con Hera, -3,01%. Le prese di beneficio offuscano anche Stellantis, -2,17%.

Si conferma ben intonato il lusso: Moncler +1,89%, grazie anche alla seduta effervescente di Ferragamo, +6,05%, su cui si sono riaccesi i riflettori dopo che ieri la holding di controllo del marchio  ha comunicato un ricambio ai vertici con l’uscita del manager storico Giuseppe Anichini e l’ingresso di Claudio Costamagna. Movimenti che rilanciano rumor di vendita e risvegliano appetiti speculativi.

Riparte la corsa di Diasorin, +1,52%. Bene Ferrari +0,83% e Campari +1,21%.

Fuori dal paniere principale crolla Autogrill, -13,32%, dopo la proposta ai soci di un aumento di capitale in opzione fino a 600 milioni per supportare i futuri investimenti e cogliere eventuali opportunità di acquisizione. 

Sul mercato valutario l’euro risale contro il dollaro e tratta in area 1,21. Resta tonica la sterlina, contro cui la moneta unica si conferma in leggero calo. Il cambio è intorno a 0,885.

Crolla il Bitcoin, che perde oltre il 10% e vale 31.362 dollari, mentre l’ex presidente della Federal Reserve, Janet Yellen, attacca le criptovalute chiedendone una limitazione da parte dei regolatori. Secondo Yellen, il Bitcoin e le altre valute digitali sono usate “principalmente per finanziare le attività illegali”.

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