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La Borsa chiude in rialzo una seduta sull’ottovolante: banche e Brics trascinano Milano (+2,19%)

Sulle ali di un possibile aiuto dei Brics all’euro finisce in gloria una giornata borsistica di altissima volatilità – Volano i bancari: Bpm +8,35%, Ubi +8%, Unicredit +7,43% – Positiva anche l’asta dei Btp ma il Tesoro paga sui titoli a 5 anni i rendimenti più alti dall’inizio dell’euro – In rialzo tutti i listini europei

La Borsa chiude in rialzo una seduta sull’ottovolante: banche e Brics trascinano Milano (+2,19%)

In una giornata di forte volatilità le Borse europee, passate in rosso a metà mattinata, chiudono in rialzo: il Ftse Mib sale del 2,19% a 13.769,44 punti grazie al sostegno del comparto bancario che mette a segno un deciso rimbalzo. Il Dax registra un rialzo dell’1,85%, il Cac dell’ 1,41% e il Ftse 100 dello 0,87%.

L’indice EuroStoxx50 sale del 2% recuperando le perdite della mattinata: rimbalzano i bancari e il comparto auto, tra i peggiori il real estate. Bene anche le banche, a partire dalle francesi come Socgen e Crédit Agricole, su cui ieri si erano scatenate le vendite in seguito alle voci di un possibile downgrade di Moody’s per l’esposizione al debito greco. Il recupero prende vigore dal pomeriggio quando prendono forma possibili sviluppi positivi sulla situazione greca. Dalla Germania arrivano rassicurazioni sul fronte del debito greco: “La priorità assoluta – ha detto il cancelliere tedesco Angela Merkel – è evitare un default incontrollato perché questo non colpirebbe solo la Grecia e il rischio che possa impattare tutti noi, o almeno gran parte dei paesi dell’eurozona, è molto elevato”.
Nel primo pomeriggio però la Merkel e il premier finlandese Jyrki Katainen, che si sono incontrati, si sono detti fiduciosi di poter arrivare ad un accordo sul collaterale richiesto alla Grecia in cambio di un nuovo sostegno economico. Domani si terrà una conference call tra il presidente francese, Nicolas Sarkozy, la cancelleria tedesca Angela Merkel e il premier greco, Georges Papandreu. Dai Bric potrebbe poi arrivare una sponda all’Europa: Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa, i grandi Paesi emergenti, discuteranno la prossima settimana la possibilità di aiutare finanziariamente l’Unione europea per superare l’attuale crisi, secondo quanto affermato dal ministro brasiliano delle Finanze, Guido Mantega.

L’euro recupera nei confronti del dollaro sopra 1,365 e il petrolio Wti sale sopra quota 88,5 nonostante l’Iea abbia tagliato le stime relative alla domanda di greggio per il 2011-2012. Wall Street, che era partita poco mossa, prova a risalire. Alle 18 circa il Nasdaq viaggia in rialzo dello 0,35% mentre il Dow Jones viaggia intorno alla parità a + 0,06%. Nel frattempo l’indice IBD che misura l’ottimismo dell’economia sale a 39,9 punti, in rialzo rispetto al valore di agosto, fissato a 35,8 punti.

In avvio di seduta a sostenere i rialzi dei listini europei sono state le indiscrezioni per cui la Cina potrebbe acquistare titoli di Stato italiani lanciate dal Financial Times. Il Tesoro ha confermato l’incontro con la delegazione di investitori cinesi che sarebbe avvenuto il 6 settembre ma a quanto emerge le opportunità di investimento sul tavolo dei cinesi avrebbero carattere industriale. “‘Non abbiamo richiesto alcun aiuto particolare alla Cina. La domanda di titoli di Stato italiani tiene”, ha detto il sottosegretario all’Economia, Antonio Gentile. Oggi il Tesoro è riuscito a collocare 3,865 miliardi di Btp a 5 anni a fronte di richieste pari a 4,945 miliardi ma i rendimenti sono volati al 5,6% dal 4,93%, il livello più elevato raggiunto nei 12 anni dall’introduzione dell’euro. Sono stati anche collocati sul mercato 2,62 miliardi di Btp fuori corso d’emissione.

La tensione non si allenta dopo l’asta Btp con lo spread tra i rendimenti dei Btp a dieci anni e il bund, che in mattinata aveva sfondato quota 400 per la prima volta da inizio agosto e rimane in area 404 punti mentre piovono gli acquisti sui titoli tedeschi. Si allargano anche i differenziali degli altri Paesi periferici: il Portogallo a 960, l’Irlanda a 709, la Grecia a 2.233, la Spagna a 371. Al momento lo spread si è assestato a quota 392. Tensione anche sul differenziale del Btp a 5 anni che in mattinata sfonda il record a 456 punti.

RIMBALZANO I BANCARI
ATLANTIA È NEUTRAL PER NOMURA

Giornata di rimbalzo per i titoli bancari: Unicredit sale del 7,43%, Intesa del 6,34%, Ubi Banca del 8% Banco Popolare del 5,50% e Bpm dell’8,35%. A Piazza Meda oggi si è svolto il cda: sul tavolo dell’istituto aumento di capitale e governance che potrebbe muoversi verso una soluzione di tipo duale. I sindacati dei dipendenti hanno poi aperto a un eventuale investimento da 200 milioni di euro di Matteo Arpe tramite il fondo Sator che implicherebbe la gestione da parte di Arpe della banca. L’ad di Unicredit sul Financial Times ha rassicurato sull’eventuale ricapitalizzazione di Unicredit dicendo che i soci sono pronti a sostenerla. Recupera anche l’energia. Eni si riporta in territorio positivo e chiude a +0,84% mentre chiudono deboli gli industriali su cui è tornata la pressione nella seduta. Fiat perde l’1,11%. Sergio Marchionne dal salone dell’auto di Francoforte ha confermato i target 2011 per Fiat e per Chrysler. Atlantia cede l’1,25% sulla scia del downgrade di Nomura che ha abbassato il giudizio a neutral da buy.

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