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La Borsa avvicina la parità: bene Intesa e Fiat, ancora nel baratro le popolari

A metà giornata la Borsa annulla le perdite della mattina e si porta a ridosso della parità – Tra i bancari, positive Unicredit e Intesa, che ha confermato la volontà di dismettere le partecipazioni non strategiche – Bene anche Luxottica e Fiat – Ancora profondo rosso per le popolari, dopo l’aumento di capitale annunciato da Banco Pop.

La Borsa avvicina la parità: bene Intesa e Fiat, ancora nel baratro le popolari

Dopo il venerdì nero e un avvio di settimana difficile, all’inizio del pomeriggio Piazza Affari annulla le perdite e viaggia a cavallo della parità. Variazione pressoché nulla anche per la Borsa di Francoforte, mentre Londra cede l’1,18% e Parigi guadagna lo 0,16%. Lo spread Btp-Bund è in leggera risalita (223 punti base), soprattutto a causa degli acquisti che hanno fatto abbassare i rendimenti sui titoli di Stato tedeschi. 

Tra i migliori titoli del Ftse Mib figurano Luxottica (+1,94%), Fiat (+1,77%) e Intesa Sanpaolo (+1,35%). 

A innescare gli acquisti sul gruppo di occhialeria è stata Bank of America Merrill Lynch, che ha alzato il giudizio sulle azioni Luxottica da “neutral” a “buy”. La stessa promozione era arrivata la settimana scorsa da parte di Deutsche Bank.

Quanto ad Intesa, l’ad Carlo Messina ha confermato la volontà di dismettere le partecipazioni non strategiche

I titoli dei due maggiori istituti di credito italiani (Unicredit +0,45%) sono gli unici i bancari a viaggiare in territorio positivo, in una giornata dominata dal crollo delle popolari. 

La performance peggiore è quella di Banco Popolare (-12,01%), che sconta la perdita di circa 600 milioni di euro registrata nel 2013 e soprattutto l’aumento di capitale da 1,5 miliardi annunciato venerdì sera. La Consob ha vietato per oggi e domani le vendite allo scoperto sulle azioni dell’istituto. 

Male anche Ubi (-3,83%) e Bper (-7,42%), che secondo gli analisti di Equita potrebbe aver  bisogno di un aumento di capitale nei prossimi mesi. Sul titolo di Bpm (-5,32%) pesa l’annuncio dell’uscita dall’azionariato della Investindustrial di Andrea Bonomi. 

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