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Jibbigo, l’app-traduttore simultaneo che funziona anche senza Internet

Una società di Pittsburgh fondata da un professore universitario di informatica ha realizzato un’applicazione per dispositivi mobili in grado di fare traduzioni simultanee anche nelle lingue che adottano alfabeti non latini e senza richiedere la continuità della connessione ad Internet.

Jibbigo, l’app-traduttore simultaneo che funziona anche senza Internet

Si chiama Jibbigo ed è un’app per dispositivi mobili. Non è la prima che fa traduzioni simultanee, ma ha una peculiarità che la rende unica nel suo genere: può essere usata nella modalità offline, cioè senza la necessità di collegarsi ai server di traduzione tramite Internet. Ovviamente rimane anche la modalità online tipica degli altri strumenti di traduzione come “Google Translate”. La scelta fa felice pertanto un’ampia fetta di utenza che può decidere la modalità in funzione dello spazio dati sul proprio dispositivo o della disponibilità di una connessione ad Internet.

Ma non è finita, perchè, guardando l’elenco delle lingue supportate sul sito ufficiale dell’applicazione, l’occhio cade immediatamente sulla presenza di idiomi che adottano alfabeti non latini o che sono comunemente giudicati ostici per l’apprendimento, almeno da parte degli occidentali, come il mandarino, il giapponese, il tailandese, il coreano e l’iracheno. Una rarità in questo campo.

A realizzare il software, che è gratuito nella sua versione base (per cui è necessaria la connessione a Internet), è un team di esperti provenienti dalla Carnegie Mellon University di Pittsburgh (Usa) e dal Karlsruhe Institute of Technology (Germania). Attualmente è possibile scaricare l’app sia dal market di Android, sia da quello di Apple. Il funzionamento è semplice: basta digitare le frasi da tradurre con la tastiera del proprio dispositivo portatile oppure pronunciarle, in inglese (o nella lingua scelta), attraverso il microfono che si utilizza durante le conversazioni telefoniche (ma è possibile anche adottarne uno esterno bluetooth o con cavo).

Per i più esigenti, ma solo per chi abbia uno smartphone o un tablet con molto spazio a disposizione per le applicazioni, c’è la possibilità di scaricare completamente i singoli moduli di traduzione, in modo tale da operare offline. Ciascun modulo costa 3,80 euro e, per averli tutti – inglese, cinese (mandarino), filippino, francese, tedesco, arabo iracheno (solo su Apple), giapponese, coreano, spagnolo – ci vogliono circa 30 euro. Il download non è proprio una passeggiata: occorre una connessione stabile e senza limiti di traffico perchè si tratta di scaricare circa 180 MB di dati, ad esempio, solo per il modulo inglese-giapponese.

Per quanto riguarda la “prova su strada“, il risultato delle traduzioni è davvero sorprendente: il motore di ricerca interno che effettua la sostituzione dei vocaboli è basato su un algoritmo statistico sofisticatissimo che adatta al contesto delle frasi ciascuna parola tradotta. La tecnologia di sintesi vocale è molto evoluta: l’audio è sorprendentemente naturale, quasi umano.

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