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Italo: MSC dell’armatore Aponte è a un passo dall’acquisto. 4 miliardi di euro per sinergie nei trasporti

Il Gruppo che fa capo all’imprenditore Gianluigi Aponte è vicino all’acquisto della Società ferroviaria. Le prospettive per una mobilità integrata.

Italo: MSC dell’armatore Aponte è a un passo dall’acquisto. 4 miliardi di euro per sinergie nei trasporti

La MSC di Gianluigi Aponte è pronta a comprare Italo dal fondo americano Gip. La notizia circola assieme all’importo di 4 miliardi di euro che gli Aponte dovrebbero versare a settembre. Tra pochi giorni, dunque, l’operazione della Compagnia di navigazione dovrebbe andare in porto: e mai termine fu più adatto alla circostanza. In realtà l’armatore-fondatore di origini sorrentine pagherebbe il doppio di quanto gli americani avevano versato per l’acquisto di Italo, società creata da Luca Cordero di Montezemolo, Diego Della Valle ed altri imprenditori nel 2006. La storia della seconda azienda di trasporto ferroviario italiana si concluse con la vendita agli americani. Ora il Gruppo marittimo è orientato a prendere il 100% del capitale sociale, suddiviso in diverse partecipazioni azionarie. MSC l’anno scorso aveva fatto un’offerta anche per la compagnia aerea ITA insieme a Lufthansa. Non se ne fece nulla, e dopo la rinuncia il gruppo armatoriale ha pensato bene di integrare la navigazione con i treni.

Gianluigi Aponte vive da molti anni in Svizzera, dove, si dice, si fidi di più delle banche rispetto a quelle italiane. Ama, però, l’Italia da dove ha letteralmente conquistato il mondo. Le crociere sono state a lungo il core business, ma poi sono arrivati il trasporto commerciale e la logistica. Nel 2022 il ramo delle crociere si è chiuso con un passivo di 1,052 miliardi di euro. Ma il futuro proprietario di Italo è la seconda compagnia di navigazione al mondo per trasporto containers. Bisogna riconoscere che il patron e il management hanno avuto una visione strategica globale che ha richiesto investimenti diretti e sostegno finanziario. A dare forza a tutto, oggi ci sono 100 mila dipendenti che governano una flotta tra le più prestigiose al mondo. Ritornerà ad essere tutta italiana come era nello spirito dei fondatori che-va detto- intaccarono non senza problemi, il monopolio delle Ferrovie dello Stato.

Sinergie in vista

L’acquisto di Italo lascia intravedere sinergie tra trasporto su rotaia e trasporto via mare. Una integrazione possibile tra scali ferroviari e banchine che potrebbero generare nuove forme di mobilità. Forse gli Aponte sono in campo anche per questo osservando le necessità di domani. Le città mete dei crocieristi sarebbero alleggerite, ma anche il movimento dei container risulterebbe connesso ad una rete intermodale che in Italia, deve svilupparsi. l tema del “meno traffico per uomini e mezzi ” si collega ad un altro punto a favore di MSC: la sostenibilità.

Le performance ambientali pubblicizzate sono racchiuse in quattro pilastri: pianeta, persone, luogo, approvvigionamenti. Sono principi operativi che si raccordano all’evoluzione del trasporto marittimo verso obiettivi ambientali. Gli armatori dicono di volerli raggiungere anche per contenere i costi dei carburanti. Negli ultimi mesi MSC ha messo in servizio 2 navi alimentate a gas naturale liquefatto (GNL). I passi avanti da fare sono ancora molti, e non riguardano solo le navi, ma i porti, le Autorità marittime e un salto di qualità di tutta la governance navale. Un gruppo integrato come si intravede nell’acquisto di Italo, avrà sicuramente molte più possibilità di fare centro.

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