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Istat, oltre 8 milioni di poveri in Italia nel 2010

Si tratta del 13,8% della popolazione e dell’11% dei nuclei familiari – Le condizioni più gravi nel Mezzogiorno, dove quasi la metà delle famiglie con tre o più figli vive al di sotto della soglia di povertà – Aumento marcato anche fra i lavoratori in proprio (dal 18,8 al 23,6%).

Istat, oltre 8 milioni di poveri in Italia nel 2010

Nel 2010 in Italia il 13,8% della popolazione viveva in povertà. Parliamo di otto milioni e 272mila le persone, fra cui due milioni e 734mila famiglie, secondo i numeri diffusi oggi dall’Istat. Dati “sostanzialmente stabili” rispetto al 2009: se l’11% dei nuclei familiari è “relativamente” povero, il 4,6% lo è “in termini assoluti”.

La povertà relativa (con una soglia di 992,46 euro mensili) aumenta tra le famiglie di cinque o più componenti (dal 24,9% al 29,9%), tra quelle con membri aggregati (dal 18,2% al 23%) e con genitori single (dall’11,8% al 14,1%). Le condizioni peggiorano anche in termini di povertà assoluta (dal 6,6% al 10,4%).

Nel Mezzogiorno, tra le famiglie con tre o più figli minorenni, l’incidenza della povertà relativa cresce dal fra 2009 e 2010 dal 36,7% al 47,3%. Il dato cresce anche tra le famiglie mantenute da lavoratori autonomi (dal 6,2% al 7,8%) o con un titolo di studio medio-alto (dal 4,8% al 5,6%). Al Sud l’aumento più marcato si rileva per i lavoratori in proprio (dal 18,8% al 23,6%).

Tra le famiglie con “persona di riferimento” diplomata o laureata aumenta anche la povertà assoluta (dall’1,7% al 2,1%). L’Istat rileva anche che fra le coppie di anziani con un solo reddito, la quota aumenta dal 13,7% al 17,1% per la povertà relativa e dal 3,7% al 6,2% per quella assoluta. Migliora, nel Centro, la condizione di povertà relativa tra le famiglie con due o più anziani (dal 10,5% al 7,1%). La povertà assoluta cala per le coppie sotto i 65 anni (dal 3% all’1,9%).

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