Condividi

Istat, la produzione industriale continua a calare: -1,1% a luglio

A luglio l’indice destagionalizzato è calato dell’1,1% rispetto a giugno – Si tratta del 23esimo calo consecutivo tendenziale – Variazione congiunturale positiva solo nel comparto energia (+1,7%), segno meno per beni strumentali, intermedi e, in misura minore, di consumo (rispettivamente -3,1, -1,1 e -0,3%)

Istat, la produzione industriale continua a calare: -1,1% a luglio

Non si ferma il calo della produzione industriale. A luglio il relativo indice destagionalizzato è calato dell’1,1% rispetto al mese precedente. I dati sono dell’Istat. In termini tendenziali, corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 23 contro i 22 di luglio 2012), l’indice è diminuito del 4,3%. Si tratta del 23esimo calo consecutivo tendenziale.

Nella media dei primi sette mesi dell’anno la produzione è scesa del 4% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Nella media del trimestre maggio-luglio, l’indice ha registrato una flessione dello 0,5% rispetto ai tre mesi precedenti.

A luglio 2013, continua l’Istat, l’indice destagionalizzato registra una variazione congiunturale positiva nel solo comparto dell’energia (+1,7%). Segnano invece variazioni negative i raggruppamenti dei beni strumentali (-3,1%), dei beni intermedi (-1,1%) e, in misura minore, dei beni di consumo (-0,3%).

Nel manifatturiero, gli unici incrementi congiunturali si sono registrati per i settori delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (+4,4%) e della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+2,2%).

Gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano, a luglio 2013, diminuzioni tendenziali in tutti i raggruppamenti principali di industrie. Calano in modo significativo l’energia (-7,1%) e i beni strumentali (-6,6%), mentre registrano una flessione più contenuta i beni di consumo (-3,7%) e i beni intermedi (-2,1%).

Per quanto riguarda le dinamiche tendenziali dei settori di attività economica, a luglio 2013 l’unico comparto in crescita è quello delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (+2,3%). I maggiori cali si registrano per i settori dell’industria del legno, della carta e stampa (-11,1%), della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-10,6%) e della fabbricazione di mezzi di trasporto (-8,4%).

Commenta