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Istat, disoccupazione record al 10,2%

Ad aprile il numero di senza lavoro ha raggiunto i 2,615 milioni di persone – Dall’inizio delle serie storiche mensili del 2004 è il valore più alto – Il tasso di occupazione resta stabile al 57% – Nel primo trimestre aumenta l’occupazione femminile (+0,9%)

Istat, disoccupazione record al 10,2%

Nuovo record per la disoccupazione in Italia. Il tasso di senza lavoro è cresciuto al 10,2% ad aprile, il livello più alto almeno dall’inizio del calcolo delle serie storiche mensili nel 2004. Lo ha reso noto l’Istat, specificando che il numero dei disoccupati, pari a 2,615 milioni di persone, è aumentato dell’1,5% (+38 mila) rispetto a marzo e del 31,1% (+621mila) su base annua.

Per i giovani un leggero segnale di miglioramento congiunturale. Ad aprile il numero dei senza lavoro tra i ragazzi tra i 15 e i 24 anni si è attestato al 35,2%, con un calo di 0,8 punti percentuali rispetto a marzo ma in aumento di 7,9 punti su base annua.

Resta stabile il tasso di occupazione, al 57%. Il numero di occupati, pari a 22,953 milioni di persone, si riduce di 28mila unità rispetto a marzo per effetto di una diminuzione della componente maschile. Gli inattivi, scendono dello 0,1% srispetto a marzo. Il tasso di inattività si conferma al 36,6%.

‘Nel primo trimestre 2012, il numero di occupati registra una flessione tendenziale dello 0,4% (-81.000 unità), a sintesi del calo dell’occupazione maschile (-1,2%, pari a -168.000 unità) e del nuovo incremento di quella femminile (+0,9%, pari a 87.000 unità).

A livello regionale la disoccupazione interessa tutta la Penisola. Nel Nord il numero di senza lavoro è cresciuto dello 0,3% (-32mila unità) e nel Mezzogiorno dello 0,2% (-15mila unità) ma coinvolge la sola componente maschile; nel Centro, dove il calo è più ampio (-0,7%, pari a -34mila unità), invece influisce su entrambe le componenti di genere.

“Per il secondo trimestre consecutivo” conclude la nota dell’Istat, “emerge una significativa riduzione degli occupati italiani (-155.000 unità, in confronto allo stesso periodo di un anno prima), dovuto esclusivamente alla riduzione della componente maschile. Sebbene con intensità inferiore al recente passato, prosegue l’incremento dell’occupazione straniera (+36mila uomini e +38mila donne)”.

 

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