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Istat, a luglio surplus bilancia commerciale sale a 6,9 miliardi

L’export è cresciuto su base annua dell’1,1% a luglio, mentre le importazioni sono calate dell’1,4% – Rispetto a giugno, invece, si rileva una diminuzione tanto delle esportazioni (-1,6%) quanto delle importazioni (-2,5%) – Il risultato è stato positivo sia con i paesi extra-Ue (+3,5 miliardi) sia con quelli appartenenti all’Unione europea (+3,3 miliardi).

Buone notizie per l’Italia sul fronte del commercio. Secondo i dati Istat diffusi questa mattina, a luglio il nostro Paese ha registrato un surplus commerciale con l’estero pari a 6,9 miliardi di euro, in crescita rispetto ai 6 miliardi registrati nello stesso mese del 2013.

Il risultato è stato positivo sia con i paesi extra-Ue (+3,5 miliardi) sia con quelli appartenenti all’Unione europea (+3,3 miliardi). Al netto dei prodotti energetici, la bilancia commerciale è risultata in attivo di 10,9 miliardi.

Nel dettaglio, a luglio l’export è cresciuto su base annua dell’1,1%, mentre le importazioni sono calate dell’1,4%. Rispetto a giugno, invece, si rileva una diminuzione tanto delle esportazioni (-1,6%) quanto delle importazioni (-2,5%).

I mercati più dinamici per l’export italiano sono Stati Uniti (+18,4%), Repubblica ceca (+16,4%) e Spagna (+10,8%). Gli acquisti da paesi Opec (-30,2%) e Russia (-27,2%) sono in marcata diminuzione. 

Sul fronte dei prodotti, i tassi di crescita più significativi sono stati registrati nel settore degli autoveicoli (+12,6%) e di prodotti alimentari, bevande e tabacco (+5,9%). Alcuni dei prodotti tradizionali del Made in Italy (tessili, abbigliamento e mobili) sono risultati in forte crescita (oltre il 5%). Le importazioni di gas naturale (-30,4%) e di prodotti petroliferi raffinati (-23,8%) hanno registrato una rilevante flessione.

La diminuzione congiunturale dell’export è determinata principalmente dalla contrazione delle vendite verso i mercati Ue (-2,7%), cui si associa una contenuta flessione di quelle verso i paesi extra Ue (-0,3%). Il calo delle vendite all’estero è comune a tutti i principali raggruppamenti, ma è particolarmente intenso per i prodotti energetici (-6,7%).

La flessione congiunturale degli acquisti dall’estero riguarda entrambe le aree con analoga intensità: -2,6% per i paesi extra Ue e -2,5% per quelli Ue. La diminuzione è estesa a tutti i principali raggruppamenti di beni, a eccezione dei prodotti energetici (+0,3%).

Nel trimestre maggio-luglio 2014, la positiva dinamica congiunturale delle esportazioni (+0,7%) è determinata dall’area extra Ue (+1,7%) mentre le vendite verso l’area Ue risultano stazionarie. In espansione le vendite di beni di consumo non durevoli (+1,6%), strumentali (+0,7%) e prodotti intermedi (+0,6%). L’aumento dell’import (+2,5%) riguarda sia l’area Ue (+2,6%) sia l’area extra Ue (+2,5%).

A luglio 2014, la crescita tendenziale dell’export (+1,1%) è la sintesi dell’incremento delle vendite verso l’area Ue (+2,5%) e della diminuzione di quelle verso l’area extra Ue (-0,5%). Nello stesso periodo, la diminuzione tendenziale delle importazioni (-1,4%) riguarda soltanto l’area extra Ue (-5,6%) mentre per l’area Ue si registra un incremento del 2,2%.

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