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Israele entra a Gaza, scontri sul terreno e bombardamenti. Uccisi due capi di Hamas. Gli Usa spingono sugli aiuti umanitari

Interrotte la comunicazioni con Gaza, allarme di Ops, Unicef e Comitato giornalisti. Israele aumenta gli aiuti umanitari. Telefonata del ministro della Difesa Usa

Israele entra a Gaza, scontri sul terreno e bombardamenti. Uccisi due capi di Hamas. Gli Usa spingono sugli aiuti umanitari

Bombardamenti massicci sulla striscia di Gaza, interruzione di ogni contatto tra la Striscia e il mondo esterno, uccisione del comandante delle forze navali di Hamas e di Ezzam Abu Raffa che guidò l’assalto con droni e deltaplani il 7 ottobre. “Era responsabile della gestione degli apparati Uav, dei droni, del rilevamento aereo, dei parapendii e della difesa aerea dell’organizzazione Hamas. Nell’ambito del suo incarico, ha preso parte alla pianificazione e all’esecuzione del massacro omicida negli insediamenti intorno a Gaza il 7 ottobre”. Lo scrive l’Aeronautica militare israeliana su X (ex Twitter). Sono le ultime notizie sulla guerra tra Israele e Hamas, mentre proseguono le operazioni di terra dell’esercito israeliano: tank e soldati di Israele sono entrati a Gaza.

Israele: operiamo ancora a Gaza, nessuna perdita

“Le nostre forze di terra si trovano ancora sul terreno e portano avanti la guerra”: lo ha affermato il portavoce militare israeliano Daniel Hagari. “La notte scorsa sono entrate nel nord della Striscia e hanno esteso le attività di terra. A questa operazione partecipano unità di fanteria, dei carristi, del genio e dell’artiglieria, sostenuti da un forte volume di fuoco”. Israele, ha proseguito Hagari, continua con “bombardamenti massicci” a Gaza che hanno portato anche alla uccisione di esponenti di primo piano dell’ala militare di Hamas, fra cui il capo della unità aerea “che ha avuto un ruolo centrale nel massacro del 7 ottobre”.

Unicef, Oms, giornalisti: persi i contatti con Gaza

“Non siamo ancora in contatto con il nostro personale e con le strutture sanitarie” nella Striscia di Gaza, “sono preoccupato per la loro sicurezza”. Lo ha affermato su Twitter, serve Repubblica, il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus, lanciando un appello “a tutti coloro che hanno il potere di fare pressione per un cessate il fuoco, di agire ora”. “Le notizie di intensi bombardamenti a Gaza sono estremamente angoscianti. In queste circostanze non è possibile evacuare i pazienti, né trovare un riparo sicuro. Il blackout rende impossibile anche alle ambulanze raggiungere i feriti”, ha aggiunto il direttore generale.

Identiche difficoltà di comunicazione sono segnalate dall’Unicef e dal Comitato per la protezione dei giornalisti che operano sul campo nella striscia di Gaza.

“Abbiamo perso i contatti con i nostri colleghi di Gaza. Sono estremamente preoccupata – ha dichiarato Catherine Russell, direttore regionale dell’Unicef, in una nota – per la loro sicurezza e per un’altra notte di orrore indicibile per un milione di bambini a Gaza. Tutti gli umanitari, i bambini e le famiglie devono essere protetti”.

Continua anche il blackout delle comunicazioni a Gaza dopo il massivo attacco delle ultime ore. Secondo la Palestine Telecommunications Company, le reti telefoniche e Internet sono state in gran parte interrotte a causa del pesante bombardamento israeliano di linee e tralicci. Il Comitato per la protezione dei giornalisti ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che “un blackout delle comunicazioni è un blackout delle notizie” che può portare a “gravi conseguenze”, inclusa la diffusione della disinformazione.

Gli Usa spingono per aiuti umanitari, Israele rafforza la distribuzione di beni alla popolazione

Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha avuto un colloquio telefonico con il Segretario alla Difesa americano Lloyd Austin. Lo rende noto il Pentagono, spiegando che i due hanno parlato delle operazioni israeliane nella Striscia di Gaza. Austin, si legge nella nota, ha sottolineato “l’importanza di proteggere i civili durante le operazioni delle forze di difesa israeliane e di concentrarsi sull’urgenza della consegna degli aiuti umanitari per i civili a Gaza”. Austin ha poi ribadito la necessità che Hamas “rilasci tutti gli ostaggi”.

Israele ha ha fatto sapere di aver deciso che, con il progredire delle operazioni di terra a Gaza, gli aiuti umanitari aumenteranno e potranno entrare nella Striscia molti camion carichi di cibo e medicine dopo ovviamente l’ispezione al valico di Rafah. Lo scrive il quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth.
Israele insiste però sul divieto all’ingresso di carburante che, secondo il governo, consente ad Hamas di alimentare i generatori di corrente che pompano ossigeno nei tunnel.

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