Condividi

Irpef, Ici, patrimoniale, liberalizzazioni, pensioni: ecco la manovra di Monti

Fine settimana di fuoco per il premier Mario Monti, chiamato al confronto con le forze politiche e sindacali – Intanto ministri e tecnici limano le misure che confluiranno nel pacchetto di riforme da oltre 20 miliardi – Tra oggi e domani il decreto in Cdm, poi l’approvazione in passaggi-lampo fra Camera e Senato per arrivare al via libera finale entro Natale

Irpef, Ici, patrimoniale, liberalizzazioni, pensioni: ecco la manovra di Monti

Quest’anno sotto l’albero gli italiani troveranno un pacco regalo pieno di sacrifici, ma anche – si spera – la prospettiva d’una ripresa e della salvezza dell’euro. La prova del fuoco per il governo Monti si fa sempre più vicina: tra oggi e domani il testo della nuova manovra da oltre 20 miliardi sarà approvato per decreto dal Consiglio dei ministri, poi la palla passerà alla Camera. Il voto finale di Montecitorio è atteso entro il 17 dicembre, mentre il via libera definitivo da parte del Senato dovrebbe arrivare entro Natale.

Prima di cantare vittoria rimane però da superare il weekend più torrido dell’inverno. Mentre la sua squadra è impegnata a limare le ultime modifiche ai provvedimenti da mettere in campo, il Premier deve affrontare un’agenda fittissima di appuntamenti. Oggi la resa dei conti con i governatori delle Regioni e con le parti sociali.

Facciamo ora il punto sulle principali misure in arrivo (salvo correzioni dell’ultim’ora):

PENSIONI: CONTRIBUTIVO PRO-RATA, ANZIANITA’, PEREQUAZIONE

Contributivo pro-rata per tutti. Dall’anno prossimo gli assegni previdenziali saranno calcolati col metodo contributivo, meno vantaggioso del retributivo. In sostanza, si terrà conto dei contributi effettivamente versati e della speranza di vita media al momento del pensionamento. Con questa misura si estende a tutti i lavoratori la riforma Dini del 1995.

Età pensionabile delle donne nel settore privato. Si punta a un’accelerazione dell’innalzamento: il tetto dovrebbe passare nel 2012 da 60 a 63 anni, per poi agganciarsi a quello degli uomini non più nel 2026, ma già nel 2018.

Il dilemma sulle pensioni di anzianità. La soluzione più pesante prevede l’innalzamento dell’età contributiva necessaria ad andare in pensione (a prescindere dall’età anagrafica) da 40 a 41 o addirittura 43 anni. In alternativa, si potrebbe aggiornare il sistema delle “quote”: oggi si lascia il lavoro a 96 (60 d’età e 36 di contributi, o 61 + 35), cifra che salirà a 97 nel 2013. Si pensa di anticipare questo scatto al 2012, accelerando anche sull’aumento fino a quota 100.

Pensioni e inflazione. C’è l’ipotesi di bloccare per il 2012 l’adeguamento degli assegni previdenziali al rialzo dei prezzi. Sarebbero esclusi solo i trattamenti più bassi. Lo stop consentirebbe di risparmiare fra i 4 e i 5 miliardi di euro, ma potrebbe causare un’ulteriore depressione dei consumi. Su questo punto è particolarmente ferma l’opposizione dei sindacati e di parte del centro-sinistra.

Lavoratori autonomi: rincaro dei contributi. Al momento l’aliquota è al 20-21% e dovrebbe salire di uno o due punti.

TASSA SULLA PRIMA CASA, ARRIVA LA ICI-IMU

Dovrebbe trattarsi di una variazione sul tema dell’Ici, rivisitata sulla base dei principi del federalismo fiscale. L’aliquota dovrebbe essere inferiore a quella della tassa abolita dal governo Berlusconi (il 6,6 per mille), ma è probabile che la vera stangata arrivi dalla rivalutazione delle rendite catastali del 15% (che tuttavia potrebbe essere rinviata a una successiva legge delega). L’imposizione dovrebbe tuttavia essere progressiva, con detrazioni a scalare per i redditi più bassi, fino all’esclusione per le fasce deboli.

MINI PATRIMONIALE PER I SUPER RICCHI

Pare confermata l’ipotesi di una patrimoniale light (con un’aliquota compresa fra l’1,5 e il 2 per mille) sui capitali superiori a 1-1,5 milioni di euro. Qui però il governo Monti è tra due fuochi: da una parte la promessa fatta a Berlusconi di astenersi dalla patrimoniale, dall’altra la necessità di introdurla per ottenere l’appoggio della sinistra e dei sindacati sulla riforma delle pensioni. In alternativa, il Governo potrebbe scegliere la strada di una super-Ici sulle seconde e terze case.

TASSA SUL LUSSO

Una new entry di venerdì è l’ipotesi di una tassa sui beni di lusso come yacht e automobili di grossa cilindrata. Il prelievo dovrebbe riguardare beni il cui valore supera una determinata soglia. Su questo limite si sta ancora discutendo, perché il tetto è strettamente correlato alle decisioni che verranno prese sull’alternativa fra patrimoniale e super-Ici sulle seconde e terze case. In sostanza, se alla fine l’imposta riguardasse solo i beni immobiliari, dovrebbe essere compensata da un’altra tassa sui beni di lusso.

BOND PER RIPAGARE IL DEBITO CON LE IMPRESE

Si fa strada l’ipotesi di ripianare i debiti pendenti della pubblica amministrazione (più di 70 miliardi) offrendo titoli di Stato alle imprese creditrici. E’ possibile che la misura non sia contenuta nel pacchetto di lunedì e venga rimandata una manovra successiva.

FISCO: PIU’ IRPEF E IVA, MENO IRAP

Rimane in campo la possibilità di un ulteriore ritocco al rialzo della terza aliquota Iva, che già Tremonti aveva portato dal 20 al 21%. Il nuovo incremento di un punto consentirebbe di recuperare altri 4,2 miliardi di euro l’anno. Se invece si arrivasse al 23%, il guadagno per le casse dello Stato sarebbe di 8 miliardi. Il denaro così incassato potrebbe essere utilizzato per ridurre l’Irap sui redditi più bassi. Ma la vera novità è emersa ieri con l’ipotesi di un aumento di uno o due punti sulle aliquote Irpef attualmente al 41 e 43%. Oltre la soglia di 75.000 euro l’anno scatterà l’inasprimento dl’Irpef.

LIBERALIZZAZIONI, DISMISSIONI E SEMPLIFICAZIONI

Un impegno preciso sul tema delle liberalizzazioni – soprattutto per quanto riguarda i servizi pubblici locali – è arrivato direttamente dal ministro dello Sviluppo economico e delle Infrastrutture, Corrado Passera. Dovrebbero diventare realtà anche i primi passi verso il piano di dismissioni e il completamento della deregulation postale.

INFRASTRUTTURE E BONUS ENERGETICI

E’ attesa la proroga della detrazione del 55% sugli interventi edilizi per il risparmio energetico, che potrebbe riguardare gli anni 2012, 2013 e 2014. Arriverà anche lo sblocco dei fondi per le infrastrutture.

OSSIGENO PER LE PMI

Dovrebbe essere potenziato il Fondo di garanzia per le Pmi, strumento principale per l’accesso al credito.

TAGLI ALLA SANITA’

Probabile anticipo dal 2013 al 2012 del taglio da 2,5 miliardi al Fondo sanitario nazionale. L’anno successivo i tagli potrebbero salire a 5 miliardi.

TAGLI AGLI ENTI LOCALI

Su questo fronte il governo potrebbe recuperare fra i 3 e i 4 miliardi: due dalle Regioni, uno dai Comuni e 500 milioni dalle Province.

MISURE ANTI-EVASIONE

La più probabile è l’aumento della tracciabilità, che si otterrebbe con l’abbassamento della soglia massima per l’utilizzo dei contanti fino a 300 o 500 euro.

Commenta