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Ipo Poste: lunedì parte la privatizzazione. Sul mercato il 34,7% del capitale (elevabile al 38,2%)

La più grande privatizzazione degli ultimi anni scatta lunedì con l’Ipo di Poste Italiane che durerà fino al 21 ottobre – Sul mercato andrà il 34,7% (elevabile al 38,2% con la greenshoe) del capitale di un gruppo che vale tra7,8 e 9,8 miliardi di euro – Il prezzo di ogni azione è compreso tra 6 e 7,5 euro – L’80% degli utili sarà distribuito in dividend

Con l’approvazione del prospetto informativo di Poste Italiane da parte della Consob scatta da lunedì la più grande privatizzazione italiana degli ultimi anni. L’Ipo di Poste durerà fino al 22 ottobre e porterà sul mercato 453 milioni di azioni, pari al 34,7% (elevabile al 38,2% con la greenshoe) del capitale di un gruppo che vale tra 7,8 e 9,8 miliardi di euro.

La forchetta del prezzo delle azioni di Poste Italiane che verranno messe sul mercato va da un minimo di 6 euro a un massimo di 7,5 euro per azione.

Per incoraggiare l’acquisto di azioni, il cda di Poste Italiane, guidato dall’ad Francesco Caio, ha deciso di adottare una politica dei dividendi particolarmente generosa, che dovrebbe attrarre il popolo dei cosiddetti cassettisti, cioè di quei risparmiatori che amano investimenti sicuri e di lunga durata. Per gli esercizi 2015 e 2016 il dividendo di Poste ammonterà infatti all’80% degli utili. Ai dipendenti delle Poste saranno riservati 14,9 milioni di azioni.

Con le Poste il Governo rimette così in moto la politica delle privatoizazzioni, sia pure parziali, che ha l’obiettivo di fare cassa per ridurre la montagna del debito pubblico.

Dopo Poste Italiane, il Tesoro metterà sul mercato l’Enav mentre ancora in alto mare è la privatizzazione delle Ferrovie dello Stato. 

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