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Intesa Sanpaolo: “Siamo bancassicurazione e prima private bank d’Italia”

Il Ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, racconta l’intuizione che ha portato la prima banca italiana a crescere puntando sempre di più sulla gestione del risparmio, la consulenza finanziaria e patrimoniale e il business assicurativo

Intesa Sanpaolo: “Siamo bancassicurazione e prima private bank d’Italia”

Intesa Sanpaolo si racconta. Per la precisione racconta il suo business relativo all’area wealth management e protection, sempre più pilastro del piano al 2024 e la cui attività viene svolta da ben 3 soggetti del gruppo: Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking, la Divisione Insurance ed Eurizon. All’evento di presentazione che si è tenuto in presenza nella sede centrale di piazza Belgiojoso a Milano, è intervenuto anche il CEO Carlo Messina, che ha ricordato che “fin dal Piano d’Impresa presentato nel 2014, il nostro gruppo si è riposizionato in maniera decisa, puntando con forza sulle attività di asset management, private banking ed assicurazione. Oggi siamo una bancassicurazione”, ha ribadito il manager snocciolando poi alcuni dati e alludendo ai benefici anche in questo ambito derivanti dall’acquisizione di Ubi Banca.

“Avendo intuito il progressivo calo dei tassi d’interesse e le difficoltà nel conseguire significativi ricavi dall’attività creditizia tradizionale – ha detto Messina -, abbiamo saputo crescere mediante la gestione del risparmio, la consulenza finanziaria e patrimoniale ed il business assicurativo, tanto da poterci oggi collocare ai vertici in Europa per solidità, efficienza e redditività. I dati al 30 giugno 2021, infatti, hanno evidenziato come Intesa Sanpaolo sia il gruppo meglio attrezzato per affrontare le sfide future, grazie ad un eccellente profilo di rischio con un Leverage ratio al 6,9%, un NPL ratio ai livelli più bassi dal 2007 e l’obiettivo del Piano d’Impresa 2018-2021 di riduzione dei crediti deteriorati superato con un anno di anticipo. Grazie, altresì, ad una solida patrimonializzazione, superiore ai requisiti regolamentari (+200bp rispetto agli altri istituti), che ci ha consentito di superare brillantemente anche gli ultimi stress test EBA/BCE e a un’elevata efficienza operativa, con un Cost Income ratio tra i migliori in Europa al 49,2%”.

“L’ultima semestrale, inoltre – ha chiuso il CEO del primo gruppo bancario italiano -, ha registrato 1.200 miliardi di euro di Attività finanziarie della clientela (quasi 100 miliardi di euro in più rispetto al 30 giugno 2020), con Commissioni e Attività Assicurativa che rappresentano il 52% dei Proventi operativi netti, mentre dalle attività di Wealth Management & Protection proviene il 58% del Risultato corrente lordo. Nonostante l’impatto della pandemia, infine, abbiamo chiuso il miglior 1 semestre di sempre in termini di Commissioni, con quasi 4,7 miliardi di euro che rappresentano il 13,2% in più rispetto al 1 semestre 2020 e conseguendo un utile netto di 3 miliardi perfettamente in linea con un obiettivo di utile annuale almeno pari a 4 miliardi, focalizzandoci anche sul ramo assicurativo nonmotor”.

Poi è stato il turno degli interventi di Rossella Locatelli (Professore di Economia degli intermediari finanziari presso l’Università dell’Insubria, Consigliere di Amministrazione e Presidente Comitato Rischi Intesa Sanpaolo), Tommaso Corcos (Amministratore Delegato di Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking e Resp. Divisione Private Banking), Nicola Maria Fioravanti (Amministratore Delegato di Intesa Sanpaolo Vita e Resp. Divisione Insurance) e Saverio Perissinotto (Amministratore Delegato di Eurizon e Resp. Divisione Asset Management).

“Nel corso dell’ultimo biennio – ha affermato aprendo i lavori Rossella Locatelli – abbiamo assistito ad un forte accumulo del risparmio, dovuto al calo dei consumi e all’incertezza causata alla pandemia, concentrato soprattutto sulle fasce di reddito più elevate. Gran parte dell’aumento dei risparmi è detenuto in attività liquide e la variazione dei depositi in c/c delle famiglie nei primi 8 mesi del 2021 è stata maggiore di quella dello stesso periodo del 2020; si stima che la propensione al risparmio possa ritornare ai livelli pre-Covid nel 2023. Le opportunità di business per le diverse componenti del Wealth Management, quindi, sono numerose e devono tenere conto dei processi di digitalizzazione in atto e dell’evoluzione della domanda, sempre più attenta alle tematiche ESG, climate, protezione e salute”.

“Oggi Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking – ha proseguito Tommaso Corcos – è la prima private bank in Italia, dove amministra 327Mld€ di patrimonio di oltre 986.000 clienti. L’integrazione di UBI Top Private e IWBank ha rafforzato ulteriormente la nostra leadership nel Paese, grazie alla professionalità di oltre 6.600 private banker, che offrono ai nostri clienti una gestione equilibrata e differenziata dei loro patrimoni. Siamo protagonisti anche sui mercati internazionali: secondo operatore nell’Area Euro per masse in gestione, sesto se consideriamo anche i competitor in Svizzera. Sostenibilità, gestione dei grandi patrimoni, supporto all’economia reale, digitalizzazione e internazionalizzazione sono i pilastri sui quali si baseranno le strategie di crescita future della nostra Divisione”.

“La Divisione Insurance – ha aggiunto Nicola Fioravanti della Divisione Insurance – a partire dal 2014, ha registrato tassi di crescita positivi nei principali indicatori economici e nei volumi di raccolta, che ci hanno consentito di collocarci ai vertici dei rami vita, danni e salute in Italia. Forniamo ai clienti delle banche reti del Gruppo soluzioni di valore per trasformare il risparmio in investimento ed il rischio in protezione. Grazie al modello di Banca Assicurazione, individuiamo le migliori opportunità di investimento per la clientela e costruiamo insieme la soluzione di protezione ideale con prodotti modulari che possono adattarsi nel tempo, in base alle effettive esigenze assicurative nelle varie fasi della vita, sia personale sia aziendale. La trasformazione digitale e la promozione di una cultura assicurativa in Italia sono due fra i diversi progetti in corso che contraddistinguono la nostra capacità di innovazione.”

“Stiamo portando avanti un percorso di crescita importante – ha concluso Saverio Perissinotto – sia in Italia, dove abbiamo una posizione di leadership, che all’estero, dove stiamo riscuotendo risultati soddisfacenti dai presidi dei diversi paesi europei e in Asia. In un contesto caratterizzato da abbondante liquidità e tassi bassi, è fondamentale indirizzare i risparmi disponibili verso soluzioni d’investimento diversificate e gestite professionalmente, che possano anche convogliare risorse a supporto dell’economia reale. Noi di Eurizon siamo costantemente impegnati nella creazione di nuove soluzioni volte a rispondere alle esigenze dei nostri clienti per valorizzare una crescita di lungo periodo dei loro investimenti, nel rispetto dei criteri di sostenibilità ambientale, sociale e di governance.”

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