Aumenta la percentuale delle imprese non in regola, mentre diminuisce il numero dei lavoratori irregolari, soprattutto a causa della flessione generale dell’occupazione. Stando al ministro del Lavoro Enrico Giovannini, il 64,8% delle imprese ispezionate dall’Inps nel 2013 sarebbe non in regola, una quota in crescita rispetto a quella del 2012, al 63%. Le imprese irregolari, infatti, sono state 152.314 sulle 235.122 (-3,6% sul 2012) ispezionate nel corso dell’anno.
L’ammontare dei contributi e dei premi evasi, “oggetto di recupero da parte del personale ispettivo nel corso del 2013, è stato pari a circa 1,4 miliardi di euro, con una flessione del 13% rispetto al 2012”.
I dati diffusi dal ministero del Lavoro si concentrano anche sulle ispezioni Inps sui lavoratori irregolari: l’indagine dell’Istituto nazionale di previdenza sociale ne ha portati alla luce 239mila (-19% rispetto al 2012). Quella mai censiti perché in “nero” sono, invece, 86mila (-13% sul 2012). Più che fornire un’indicazione sul fenomeno del lavoro nero, ancora molto rilevante nel nostro sistema economico, questo calo testimonia della crisi occupazionale in atto.