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Imu, ultimo giorno per la prima rata: il 40% degli italiani non paga, ecco le sanzioni

Oggi scade il termine per pagare la prima rata dell’Imu – Solo per la prima casa l’acconto può essere diviso in due versamenti – Un sondaggio di Unimpresa su 900 Caf ha rivelato che il 40% dei contribuenti non intende pagare nemmeno un euro di Imu – La sanzione è del 30%, ma chi si “ravvede” paga molto meno – Attenzione però agli accertamenti dei Comuni.

Imu, ultimo giorno per la prima rata: il 40% degli italiani non paga, ecco le sanzioni

Prima campanella per l’Imu. Il fatidico 18 giugno è arrivato: oggi scade il termine per pagare la prima rata della nuova imposta municipale unica. Solo per la prima casa, i contribuenti possono scegliere fra due possibilità: versare l’acconto in un’unica soluzione o spezzarlo in due tranche. Nel secondo caso, la prossima bandiera a scacchi arriverà il 17 settembre. Tutti invece dovranno rispettare il termine per il saldo finale, fissato per il 17 dicembre  (clicca qui per sapere quanto devi pagare, clicca qui per una guida alla compilazione dell’F24 semplificato).

La rata “natalizia” sarà nella maggior parte dei casi la più pesante, perché comprensiva di conguaglio sull’acconto in base alle nuove aliquote che i comuni devono stabilire entro il 30 settembre. Anche nei casi in cui i sindaci abbiano già deliberato sulle nuove soglie, l’acconto si paga obbligatoriamente con le aliquote di base decise dal governo: lo 0,4% sulla prima casa (con detrazione di 200 euro, più altri 50 euro per ogni figlio a carico sotto i 26 anni) e lo 0,76% per tutti gli altri immobili (seconde case – comprese quelle all’estero -, case affittate, aree fabbricabili, terreni agricoli), con possibili oscillazioni a discrezione delle amministrazioni locali rispettivamente dello 0,2% e dello 0,3%. Inoltre, se nelle casse dello Stato non affluissero i 21 miliardi previsti, il governo stesso potrebbe ritoccare al rialzo le aliquote. 

Molti italiani però non ci stanno. Un sondaggio di Unimpresa su 900 Caf ha rivelato che il 40% dei contribuenti non intende pagare nemmeno un euro di Imu. E non è affatto vero che le sanzioni per i disobbedienti siano poi così leggere, come pure si è detto nei giorni scorsi. In realtà dipende dal tempo impiegato a pentirsi del peccato commesso. Chi non versa l’imposta è punito formalmente con una sanzione pari al 30% dell’importo non versato.

Se però entro un anno dalla scadenza per il pagamento si ravvede, questa percentuale scende drasticamente fino al 3,75%. Ancora meno, solo il 3%, per chi si convince con un ritardo inferiore a 30 giorni. Entro le prime due settimane, invece, la mora è appena dello 0,2% per ogni giorno di ritardo. Se però il Comune decide di fare un controllo Imu (ed è sufficiente che invii una lettera), l’indulgenza per i ritardatari scompare e la sanzione schizza nuovamente al 30%.  

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