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Imu e Tasi 2018, scadenza 17 dicembre: come pagare in ritardo

I ritardatari potranno avvalersi del “ravvedimento operoso”, una procedura che permette di pagare sanzioni fino a 10 volte inferiori rispetto a quelle che l’Agenzia delle Entrate comminerebbe in seguito a una procedura d’accertamento – Ma attenzione: più passa il tempo, più il costo sale – Ecco lo schema

Imu e Tasi 2018, scadenza 17 dicembre: come pagare in ritardo

Oggi, lunedì 17 dicembre, scade il termine per pagare la seconda rata dell’Imu e della Tasi 2018. Da domani, perciò, la domanda più diffusa fra migliaia di contribuenti sarà: “Che succede a chi paga in ritardo?”. Semplice: dovrà versare il dovuto più una sanzione. Ma attenzione a pensare che i ritardi siano tutti uguali, perché non è così. Più passa il tempo, più il prezzo sale. Perciò non conviene archiviare Imu e Tasi fra le seccature di dicembre che di solito si rimandano a dopo le feste.

Per pagare in ritardo bisogna avvalersi del ravvedimento operoso. In base a questa procedura – che può essere utilizzata anche da chi ha pagato meno del dovuto – il contribuente si mette in regola di propria iniziativa, accettando di pagare qualcosa in più per il ritardo, ma evitando le sanzioni fino a 10 volte più alte che l’Agenzia delle Entrate comminerebbe in seguito a una procedura d’accertamento.

RAVVEDIMENTO OPEROSO PER IMU E TASI 2018: COME FUNZIONA?

Come funziona il ravvedimento operoso? Ecco lo schema.

  • Ritardo fino a 14 giorni (pagamento entro il 31 dicembre 2018): sanzione pari allo 0,1% dell’imposta non versata per ogni giorno di ritardo (ravvedimento sprint).
  • Ritardo fra i 15 e i 30 giorni (pagamento fra il 1° e il 16 gennaio 2019): sanzione fissa pari all’1,5% dell’imposta non versata (ravvedimento breve).
  • Ritardo fra i 31 e i 90 giorni (pagamento fra il 17 gennaio e il 17 marzo 2019): sanzione fissa all’1,67% dell’imposta non versata (ravvedimento a 90 giorni).
  • Oltre i 90 giorni ma entro il 18 giugno 2019 (il termine per la presentazione della dichiarazione dei redditi relativa all’anno nel corso del quale è stata commessa la violazione): sanzione fissa al 3,75% dell’imposta non versata (ravvedimento lungo).

GLI INTERESSI

A queste percentuali bisogna sommare gli interessi, che nel 2019 saliranno dallo 0,3 allo 0,8% annuo. Per ogni giorno di ritardo bisognerà calcolare quindi 0,8/365, che fa 0,00219%. Ad esempio, su un debito di mille euro pagato con 100 giorni di ritardo si dovranno versare interessi per 2 euro e 19 centesimi.

I VIDEO TUTORIAL DI FIRSTONLINE

Per approfondire altri argomenti collegati a Imu e Tasi rimandiamo ai tre video tutorial su chi deve pagare, come si fanno i calcoli e come si paga con il modello F24.

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