Condividi

Il voto umbro non turba la Borsa ma alza lo spread

Caute le borse europee con gli occhi su Brexit e in attesa della Fed, obbligazionario in subbuglio per le elezioni umbre – A Milano brilla Ferragamo, cade Moncler mentre l’operazione LVMH-Tiffany manda in fibrillazione il comparto del lusso

Il voto umbro non turba la Borsa ma alza lo spread

Inizio piatto per i listini europei nella settimana della Fed. Piazza Affari è invariata a quota 22.609 punti, poco mosse Parigi +0,1% e Madrid -0,12. Rallenta Londra -0,15% dopo che  il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk ha detto che i 27 Paesi dell’Unione europea hanno accettato stamani la richiesta di Londra di rinvio della Brexit fino al 31 gennaio 2020. La notizia favorisce la ripresa di Francoforte, il mercato più sensibile alla Brexit.   

Dopo le elezioni umbre, vinte dal Centrodestra, si registra un lieve rialzo per lo spread tra Btp e Bund, che si attesta a 144 punti base (da 130). Il rendimento del titolo decennale italiano arriva all’1,10% per la prima volta dal 10 settembre mentre venerdì era intorno a 0,91%. Colpisce il confronto con la remunerazione del decennale greco, che tratta in calo all’1,203%, in seguito all’aumento di valutazione di un gradino, a ‘BB-‘ da ‘B+’, da parte di S&P Global Ratings che ha alzato il rating di Atene venerdì. Il rendimento del BTP 2 anni risale a -0,18%  

Il Bund decennale tratta a -0,34%.  

Frena il Bitcoin -1,5% a 9.400 dollari, dopo un forte rally del 40% circa tra venerdì e sabato scorso. Ad alimentare la corsa della moneta digitale, sono state le dichiarazioni del  presidente cinese Xi Jinping che ha annunciato un impegno del governo sull’approccio tecnologico della Blockchain. Oggi circa sessanta società ultrahigh tech della Borsa della Cina sono state sospese per eccesso di rialzo in seguito alla notizia. 

Il petrolio è poco mosso dopo aver chiuso l’ottava con un guadagno del 5% sulle aperture tra Cina e Usa in materia di dazi.   Stamattina due importanti broker intervengono su Eni -0,5% alla luce della trimestrale annunciata settimana scorsa. Credit Suisse ha confermato il Neutral limando il target da 17,50 a 16,75 euro. SocGen ha confermato il Buy, abbassando il prezzo obiettivo da 17,1 a 16 euro.  

Tenaris +1,4%. Negli Stati Uniti frena l’attività esplorativa: -21 gli impianti di trivellazione attivi la scorsa settimana. Saipem +0,67% segna nuovi massimi di periodo, iniziando così la quarta settimana di allontanamento dai minimi estivi: ora flette dello 0,2% a 4,3 euro. 

L’attenzione dei mercati finanziari è concentrata sul lusso dopo che Lvmh ha confermato l’interesse per Tiffany anche se il colosso controllato da Bernard Arnault ha detto che “al momento non vi è alcuna certezza che le discussioni sfoceranno in un accordo”. Lvmh ha offerto 120 dollari per azione, pari a 14,5 miliardi di dollari (13 miliardi di euro). A Piazza Affari sale Salvatore Ferragamo +3%, arretra Moncler -1,77%. 

Mediobanca -0,41% mentre è in corso l’assemblea di bilancio. Alberto Nagel esclude aumenti di capitale. Dalla lettura del libro soci, integrata con le comunicazioni risulta che gli azionisti rilevanti della banca sono  Unicredit 8,81% e  Leonardo  Del Vecchio attraverso la holding Delfin 7,52%, Vincent Bolloré è sceso al 6,73% dal 7,85%  precedente. 

Bper -0,7%, potrebbe vendere una parte rilevante della sua quota in Arca. 

A fine settembre le banche con sede in Italia avevano in portafoglio titoli di Stato nazionali per un controvalore pari a  410,972 miliardi di euro , nuovo massimo da agosto 2016.  È quanto emerge dai dati forniti dalla Banca centrale  europea, che vanno confrontati con i  410,159 miliardi di fine  agosto. 
 
Tim -0,1% dovrebbe essere leader del consorzio di soggetti che punta a comprare il 100% di Open Fiber.  Pirelli +1%. Fiat Chrysler +0,7%. 
 
 

Commenta