Condividi

Il Tesoro torna in banca: nasce il Monte dei Paschi di Stato

Mps fallisce l’aumento di capitale: lo salva il Tesoro che diventerà il primo azionista e proteggerà al 100% i risparmiatori – Poi toccherà alle altre banche in difficoltà – Il governo medita anche di mettere in sicurezza Telecom Italia attraverso la Cdp

Mps non ce l’ha fatta, lo Stato scende in campo. Il Tesoro sarà il primo azionista, ma il decreto approvato nella notte salva i quattrini dei risparmiatori. Il salvataggio della banca toscana, oggi sospesa in Borsa, sarà seguita da analoghi provvedimenti per le altre banche in crisi che assorbiranno i 20 miliardi stanziati dal decreto: Popolare Vicenza, Veneto Banca, Carige e le quattro banche in risoluzione da un anno (Popolare dell’Etruria, Carife, Carichieti e Banca delle Marche) Anche l’Italia entra così a far parte del club dei Paesi costretti ad intervenire per il salvataggio delle banche in crisi. Forse troppo tardi, visti i danni inferti all’economia dai guai del credito. Intanto, sempre nella notte, Deutsche Bank ha annunciato di aver raggiunto un accordo con le autorità americane: banca pagherà una multa di 7,2 miliardi do dollari, con uno sconto del 50% circa sulla richiesta iniziale. Vanno così a posto le ferite più profonde nella mappa del credito del Vecchio Continente. Un regalo di Natale costoso ma che rimuove un macigno che ha condizionato il 2016 di Piazza Affari.

OBBLIGAZIONISTI SALVI, OGGI IL TITOLO SOSPESO

L’epilogo della crisi si è registrato ieri a notte fonda . Poco dopo le 21 Banca Mps ha comunicato che era fallito il tentativo in extremis di portare a termine l’aumento di capitale concordato con la Bce. Nonostante l’esito positivo dell’offerta di conversione delle obbligazioni in azioni, nessun investitore ha risposto all’appello lanciato dagli advisors JP Morgan e Mediobanca (che non saranno pagati9.

Ricevuta la notizia, il consiglio dei ministri si è riunito alle 23,35 e, dopo circa un’ora di riunione, ha approvato l’atteso decreto legge a sostegno del sistema bancario. Subito dopo l’approvazione del provvedimento, la banca ha emesso una nota in cui precisa le modalità dell’intervento. In sintesi, il decreto su Mps prevede un meccanismo di tutela degli obbligazionisti subordinati di Mps al 100% assegnando loro prima azioni e poi obbligazioni ordinarie e ha ricordato che l’intervento pubblico fa scattare la conversione forzosa con perdite. Per ovviare a questo, la stessa banca attiverà un meccanismo di transazione per scambiare le obbligazioni in azioni e poi in obbligazioni ordinarie, proteggendo così il pubblico dagli effetti del burden sharing (cioè il taglio del valore dei titoli per fronteggiare le perdite che saranno accollate alla mano pubblica).

 Gli investitori istituzionali invece avranno una conversione che riconoscerà loro il 75% del valore nominale. Solo nei prossimi mesi si vedrà in che modo il Tesoro gestirà la sua partecipazione in Mps e se ci sarà un accordo con Bruxelles per la progressiva dismissione della quota, magari dopo che la banca avrà ritrovato il cammino della redditività e della crescita.

L’intervento ha chiuso l’ennesima giornata drammatica: il titolo ha chiuso con una perdita del 7% rimbalzando dopo nuove sospensioni per eccesso di ribasso. In mattinata l’istituto aveva avvertito che, entro quattro mesi, la liquidità in cassa si sarebbe ridotta a 200 milioni.
 

FRENNAO I CONSUMI, GIU’ LE BORSE USA

Le notizie in arrivo dalle banche monopolizzano l’attenzione dei mercati, almeno di quelli aperti in attesa del Natale.

–       Chiusa la Borsa di Tokyo, per festeggiare il compleanno dell’imperatore. Attività ridotta a Sidney -0,3%, fiacche le Borse cinesi: shanghai -0,3%. Hong Kong perde l’1%.

–       Seconda giornata di flessione per I mercati Usa, Il Dow Jones è calato dello 0,12% a 19,919.01, l’indice S&P 500 perde lo 0.19% Nasdaq -0,24%.

–        A frenare i listini è stato soprattutto il rallentamento del trend dei consumi personali: + 0,2%, in frenata da +0,4% del mese prima. Per la prima volta da nove mesi sono scesi i redditi familiari. I disoccupati salgono a 275 mila unità (+21.000). L’effetto dei messaggi di Trump per ora non si vede.

–        E’ stata pubblicata la terza lettura, quella finale, del Pil del terzo trimestre degli Stati Uniti. Nel periodo luglio settembre l’economia americana è cresciuta del 3,5%, dal +3,2% della seconda lettura. Il +3,5% del terzo trimestre è l’incremento più forte degli ultimi anni.

–       Apple scende dello 0,7% a 116 dollari, dopo che Nokia ha deciso di far causa alla società di Cupertino in Germania e negli Stati Uniti. L’accusa è quella di aver violato i suoi brevetti. La società finlandese afferma di aver contribuito a molte tecnologie fondamentali usati nei dispositivi mobili di oggi, inclusi i prodotti Apple. Dopo anni di trattative per cercare un accordo, ora agisce in Giudizio per difendere i suoi diritti. I brevetti in causa sono 32 e riguardano il display, l’uso dell’interfaccia e l’antenna.

–       S‘indebolisce il dollaro a 1,0435 su euro. In parallelo il petrolio Brent sale dell’1% a 55 dollari. Tra i petroliferi, Chevron +0,8%.

–        A Piazza Affari Eni +0,3% la procura di Milano ha disposto la notifica degli avvisi di chiusura indagine nei confronti di 13 indagati, tra cui l’ad Claudio Descalzi, nell’ambito dell’inchiesta per presunta corruzione internazionale da parte della major petrolifera italiana in Nigeria nel 2011. Saipem +3%.

 

MILANO IN RIBASSO. 2017 CALDO PER I TITOLI DI STATO ITALIANI

Si profila una seduta a mezzo servizio per le Borse del Vecchio Continente già concentrate sul Natale. I futures segnalano un’apertura in rialzo dello 0,1% per la City. Assai più movimenta l’apertura a Francoforte,che dovrà metabolizzare la notizia dell’accordo di Deutsche Bank (ieri-1,36%) con il ministero della Giustizia Usa.

–       A Milano l’indice Ftse Mib ha chiuso la seduta con un -0,49% a 19.121 punti.

–       Chiusura negativa per il mercato delle obbligazioni. Il tasso del decennale italiano è salito a1,854% da 1,845% del finale di seduta di mercoledì. Lo spread con l’analoga scadenza del Bund sale in area 160 punti base da 157.

–       Si avvicinano i primi collocamenti del 2017, anno in cui il Tesoro potrà fronteggiare una consistente mole di scadenze e l’incognita legata a raccolta extra da destinare alla messa in sicurezza delle banche. “Alla luce di quanto osservato nelle ultime settimane del 2016, è lecito attendersi che i tassi di interesse, la conformazione della curva dei rendimenti e l’inflazione si evolvano in maniera significativamente difforme dall’andamento che ha caratterizzato l’anno che sta per chiudersi”, dicono le considerazioni introduttive del documento programmatico del Tesoro.

–       In occasione del collocamento di martedì prossimo il ministero dell’Economia metterà a disposizione degli investitori Bot semestrali per 6,5 miliardi di euro, importo da confrontare con i 6,41 miliardi in scadenza il 31 dicembre. Stasera verranno comunicate le modalità dell’offerta a medio lungo termine del 29.

–       Alcune fonti hanno riferito a Reuters che la Bce aspetterà le elezioni tedesche in agenda a settembre per operare altre mosse di politica monetaria ma non esclude nessuna opzione se l’economia dovesse dare segnali di peggioramento.


 MEDIASET, BOLLORE’ AL 30%. PIANO DI STATO PER TELECOM

Il governo si accinge a giocare la carta della Cassa Depositi e Prestiti per frenare l’offensiva di Vivendi. Ma l’operazione, secondo quanto scrive la Stampa non riguarda la partita Mediaset, bensì Telecom Italia -1,8%. La preoccupazione di palazzo Chigi,infatti, è legata ad una possibile fusione tra Orange e la società italiana secondo i disegni di Vincent Bolloré che mira, secondo voci insistenti, a cedere il controllo dell’ex incumbent italiano all’ex France Telecom. L’ingresso della Cdp servirebbe a bloccare l’operazione o, quantomeno, ad avviare una collaborazione ad armi pari.

Nel frattempo Vivendi ha annunciato in una nota di avere il 28,8% di Mediaset, il 29,94% dei diritti di voto. L’ultimo passo prima di dover lanciare un’Offerta obbligatoria su tutta la società. Il titolo ha registrato una brusca caduta -12%.

I vertici di Mediaset sono stati ieri ascoltati in Consob sulla “scalata”.Oggi è in programma l’audizione negli uffici della Commissione di Arnaud de Puyfontaine ceo di Vivendi.

 

CONTRATTO MILIARDARIO PER DANIELI. ARRETRA FCA

 Nel resto del listino.

–        Unicredit avanza dell’1,2%. Per il broker KBW il titolo non è più da vendere. Banco Popolare +3%.

–       Frenano gli industriali: Fiat Chrysler -2,8%. Leonardo -0,5%, StM -0,9%.

–       In forte rialzo rialzo Danieli +3,35%: la società ha firmato un contratto con Azerbaijan Baku Steel Company per la realizzazione di un complesso metallurgico del valore di oltre 1,3 miliardi di dollari.

–       Acquisti anche su De Longhi +2,4%. Banca Imi ha confermato sul titolo la raccomandazione hold e il prezzo obiettivo a 22,1 euro con prospettive future di crescita concrete per la società. (riproduzione riservata)p

Commenta