Nuovo Papa, il 267esimo pontefice è l’americano Robert Francis Prevost che prende il nome di Leone XIV. Si tratta del primo americano della storia. Ad annunciarlo, dalla Loggia delle Benedizioni della Basilica si San Pietro, è stato Dominique Mamberti, il cardinale protodiacono. “La pace sia con tutti voi. Questo è il primo saluto del Cristo risorto”, sono state le prime parole di Prevost dalla Loggia delle Benedizioni.
Nel suo primo discorso da Pontefice, Leone XIV ha scelto di affidarsi alla semplicità e alla forza del Vangelo. Ha ringraziato Papa Francesco, scomparso solo pochi giorni fa, con un commosso: “Grazie a Papa Francesco”, accolto da un lungo applauso della folla in piazza. Poi ha recitato con i fedeli un’Ave Maria “per la pace nel mondo“, ricordando che l’8 maggio è la festa della Madonna di Pompei.
E ancora: “Il male non prevarrà. Siamo tutti nelle mani di Dio. Senza paura, uniti mano nella mano, andiamo avanti: siamo discepoli di Cristo”.
Ha parlato della luce di Dio come necessaria per l’umanità: “Il mondo ha bisogno della sua luce, l’umanità necessita di Lui per essere raggiunta da Dio e dal suo amore. Costruiamo ponti con dialoghi, incontri, per essere un solo popolo in pace”.
Al termine del discorso, Leone XIV ha impartito la benedizione apostolica con indulgenza plenaria per tutti i presenti in piazza San Pietro e per chi seguiva da casa. Un gesto che ha assunto particolare significato, essendo la prima indulgenza plenaria dopo quella concessa da Papa Francesco nel messaggio Urbi et Orbi della domenica di Pasqua, alla vigilia della sua morte.
Papa Leone XIV è anche un figlio di sant’Agostino: un agostiniano, quindi vicino per sensibilità teologica anche a Benedetto XVI. Ha trascorso lunghi anni come missionario in Perù, testimoniando una Chiesa radicata nella spiritualità, nel servizio e nella prossimità alle comunità locali.
Chi è Papa Leone XIV
Robert Francis Prevost, 69 anni, è quindi il primo americano (ma di nazionalità anche peruviana) della storia a essere eletto Vescovo di Roma. Nato il 14 settembre 1955 a Chicago da una famiglia di origine franco-spagnola, è entrato nell’Ordine di Sant’Agostino nel 1977, professando i voti solenni nel 1981. Ha svolto un lungo ministero in Perù, dove è stato vescovo di Chiclayo e successivamente prefetto del Dicastero per i Vescovi, incarico affidatogli da Papa Francesco nel 2023. Uomo di profonda cultura e multilingue, ha ricoperto ruoli centrali nel governo della Chiesa.
Cosa significa la scelta del nome Leone? Papa Leone XIII, vale a dire Vincenzo Gioacchino Raffaele Luigi Pecci, nato a Carpineto Romano, fu Papa dal 1878 al 1903. Scrisse ben 86 encicliche, tra cui la “Rerum Novarum”, che gli consentì di essere chiamato il “Papa dei lavoratori”. Fu la prima enciclica sociale nella storia della Chiesa cattolica.
Nuovo Papa: la fumata bianca al quarto scrutinio
La fumata bianca dal conclave è giunta oggi, giovedì 8 maggio, alle 18.07. Alla quarta sessione di scrutini, i cardinali elettori hanno eletto il 267esimo pontefice della storia, dopo la scomparsa di di Francesco avvenuta il 21 aprile scorso. Distolto lo sguardo dal camino della Cappella Sistina, gli occhi del mondo si sono volti alla Loggia delle Benedizioni, a quei drappi rossi appesi al balcone centrale della Basilica di San Pietro.
Nuovo Papa oggi: dal conclave fumata bianca
Poco prima delle 16, infatti, i 133 cardinali avevano raggiunto la Cappella Sistina per procedere con il voto. Al termine del pranzo, infatti, i porporati si erano recati nella Cappella Paolina per il tradizionale momento di preghiera prima di fare il loro ingresso in Sistina. Qui, nel pomeriggio, la votazione che ha portato alla fumata bianca, dopo le due precedenti fumate nere.
A questo punto, al decano del collegio cardinalizio il compito di rivolgersi al prescelto per chiedergli, in latino: “Accetti la tua elezione canonica a sommo pontefice?”. E poi: “Con quale nome vuoi essere chiamato?”. La scelta è stata quindi annunciata dal balcone centrale di San Pietro, con la celebre formula: “Habemus papam“.
Nuovo Papa: quale eredità raccoglie
E ora c’è tutto un calendario di impegni che incombe e attende il nuovo Papa. Si tratta di un’agenda fittissima di scadenze su cui il neo-eletto Pontefice sarà chiamato a pronunciarsi fin dai giorni immediatamente successivi l’ascesa al soglio di Pietro.
- Tra le primissime incombenze, c’è la scelta dei suoi più diretti collaboratori e delle guide dei Dicasteri di Curia, il governo della Chiesa universale: vedere dunque chi confermare o nominare ex novo per i vari settori, dopo che tutti gli incarichi – a partire da quello del segretario di Stato, e salvo pochissimi – sono scaduti con la morte di Papa Francesco.
- Un’altra decisione da prendere a strettissimo giro, per il Papa, sarà se confermare il viaggio che Bergoglio avrebbe dovuto fare in Turchia prima della fine del mese per l’anniversario del Concilio di Nicea: un appuntamento importantissimo sul piano ecumenico, per cui il patriarca di Costantinopoli Bartolomeo aveva sempre dato per certa la presenza di Francesco, poi tramontata per la malattia. Il viaggio è stato comunque preparato, e il nuovo Papa dovrà solo decidere se andare personalmente, come primo viaggio del pontificato, o se inviare un suo delegato.
- Tra gli altri appuntamenti da fissare, quelli riguardanti le canonizzazioni che sono state sospese, prima fra tutte quella di Carlo Acutis, il santo millennial “patrono del web”, che doveva avvenire il 27 aprile in occasione del Giubileo degli adolescenti. Alle viste c’è anche quella di Pier Giorgio Frassati il 3 agosto, al termine del Giubileo dei giovani, altro grande e attesissimo evento giubilare. Da fissare poi quelle – da Bartolo Longo, fondatore del Santuario di Pompei, a José Gregorio Hernández, il “medico del popolo” che sarà il primo santo venezuelano – per stabilire la data, scelta che Francesco aveva rimandato a un Concistoro che però non ha fatto in tempo a calendarizzare e a guidare.
- Quanto al Giubileo, i primi impegni che attendono a breve e in rapida successione il nuovo Pontefice sono il 16-18 maggio il Giubileo delle Confraternite; il 30 maggio-1° giugno il Giubileo delle Famiglie, dei Bambini, dei Nonni e degli Anziani; il 7-8 giugno il Giubileo dei Movimenti, delle Associazioni e delle nuove Comunità; il 14-15 giugno il Giubileo dello Sport; il 20-22 giugno il Giubileo dei Governanti; nei giorni successivi quello dei Seminaristi e dei Sacerdoti; gli altri seguiranno fino alla chiusura della porta santa, il 6 gennaio 2026.
- L’altro grande “cantiere” che attende al varco il nuovo Pontefice è la triennale “fase di attuazione” del Sinodo sulla sinodalità mentre, tra le questioni più spinose in vista, dal 22 settembre l’appello del processo sulla gestione di fondi della Santa Sede e la compravendita del Palazzo di Londra, fortemente voluto da Papa Francesco, che inevitabilmente riporterò i riflettori sulla vicenda Becciu.
(Ultimo aggiornamento: ore 19.45)