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Il clima dopo Greta: le mosse di Italia e Ue – VIDEO

In questo video editoriale, Gianfranco Borghini parla di quale direzione dovranno prendere le politiche della nuova Commissione europea e il “Green New Deal” del governo Conte 2 per non tradire le richieste dei giovani di “Fridays For Future”

Il clima dopo Greta: le mosse di Italia e Ue – VIDEO

Le grandi manifestazioni contro i cambiamenti climatici organizzate in tutto il mondo da “Fridays For Future”, movimento nato dall’attivismo della sedicenne svedese Greta Thunberg, “sono un fatto certamente positivo, perché segnano una presa di coscienza a livello globale dei problemi dell’ambiente, e quindi della necessità di politiche attive che riducano l’impatto ambientale”. Lo dice Gianfranco Borghini, ex parlamentare Pd ed esperto di industria ed energia, nell’ultimo video editoriale pubblicato sul canale YouTube di FIRSTonline.

Bisogna però che questa presa di coscienza si trasformi, soprattutto nelle nuove generazioni, in conoscenza – continua Borghini – cioè in esatta consapevolezza delle dimensioni dei problemi e delle possibilità di risolverli”.

Un grande contributo in questa direzione può e deve darlo la nuova Commissione europea guidata da Ursula Von Der Leyen. Secondo Borghini, Bruxelles “dovrà indicare degli obiettivi realistici di decarbonizzazione, per raggiungere i quali saranno necessari grandi investimenti pubblici in più settori: risparmio ed efficientamento energetico nell’edilizia pubblica, potenziamento del sistema dei trasporti e nuovi combustibili. Bisognerà puntare soprattutto sulla diversificazione energetica, che vuol dire utilizzare tutte quelle fonti che ci possano accompagnare verso un’energia che impatti di meno sull’ambiente”.

Per quanto riguarda l’ambizioso “Green New Deal” annunciato dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, già nel discorso programmatico del suo secondo mandato, Borghini ritiene che abbia senso “solo se contiene almeno tre elementi”. E cioè:

  1. Un investimento molto forte nella messa in efficienza di tutti gli impianti e gli apparati pubblici, quindi “un piano per mettere in sicurezza le scuole e tutti gli edifici pubblici e incentivare l’efficientamento energetico nel settore edilizio”.
  2. Incentivazione di tutte quelle “tecnologie che nel sistema produttivo incoraggiano la riduzione del consumo di terra, acqua e materie prime in generale”.
  3. Infine, Borghini sottolinea che il “Green New Deal” dovrà concentrarsi soprattutto sul settore dei servizi, che fra tutti è quello che richiede “la più rilevante trasformazione, essendo il più arretrato e il più pericoloso in termini ecologici”.

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