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I test anti-virus e il piano Trump danno fiducia alle Borse

La speranza di un farmaco americano anti-virus e i progetti di ripartenza danno fiducia ai mercati – Buon rimbalzo anche a Piazza Affari: brillano Atlantia, Moncler, Amplifon ed Exor

I test anti-virus e il piano Trump danno fiducia alle Borse

I mercati festeggiano la speranza di una cura per il Covid 19 e la prospettiva di una riapertura delle varie economie, a partire da quella americana, anche se l’entusiasmo dei listini europei si è smorzato un po’ nel finale e anche Wall Street, partita al galoppo, ha rallentato il passo. Il Dow Jones si sta muovendo sotto la soglia psicologica dei 24mila punti, superati di slancio in avvio.

Sono toniche Francoforte +3,07%, Parigi +3,42%; Londra +2,8%. Più caute Madrid +1,74% e Milano +1,71%.

In particolare Piazza Affari riagguanta quota 17.055 punti, mentre lo spread arretra a 226 punti base (-1,77%) e il rendimento del Btp 10 anni scende 1,77%. Si apprezzano le banche (Unicredit +2,96%), ma è Atlantia che guida il listino principale con un balzo del 7,8% nel giorno del cda e nell’ipotesi di un accordo con il Governo per evitare la revoca delle concessioni ad Autostrade. Bene la moda, con Moncler +5,08%, in scia al rally di Lvmh e Kering (rispettivamente +4,4% e 5,48% a Parigi) con la ripresa dello shopping cinese. Brinda Campari, +2,87%, che ha avviato una negoziazione in esclusiva con la società francese Sarl Ficoma, holding familiare di Francis Tribaut, per l’acquisizione di Sarl Champagne Lallier e delle altre società del gruppo. Si sgonfia invece Diasorin -3,73%, dopo i nuovi massimi raggiunti nelle scorse sedute e nel timore di una guerra legale sulla decisione della Regione Lombardia di affidare alla società lo sviluppo dei test sierologici sul coronavirus. 

A dare la carica alle Borse, fin dalle prime battute, è stata la prospettiva dell’avvio di una fase due, dopo la conferenza stampa di Donald Trump di ieri, che ha disegnato un piano in tre tappe, oltreché la speranza di una cura per la malattia Covid 19, a seguito della positiva sperimentazione con l’antivirale “remdesivir” della società Gilead Sciences, in rally a Wall Street.

La maggior propensione al rischio frena il dollaro. L’euro si muove in recupero, ma sempre sotto 1,09, in attesa di verificare quale Europa nascerà da questa dura prova. Il presidente francese Emmanuel Macron ha detto al Financial Times che i Paesi Ue non hanno scelta se non quella di creare un fondo “che possa emettere debito comune con una garanzia comune”. I leader dei 27 stati del blocco si riuniranno in videoconferenza il 23 aprile.

In calo l’oro, a 1709,40 dollari l’oncia.

Sul fronte macroeconomico è scivolato nella quasi indifferenza il dato sul Pil cinese, crollato nel primo trimestre del 9,8% rispetto a quello precedente e del 6,8% nel confronto sui 12 mesi, come non accadeva dal 1976. Gli analisti però pensavano peggio. 

La situazione risulta critica per il Belpaese: secondo Bankitalia nel primo trimestre il Pil registerà un calo attorno al 5%, mentre la produzione industriale rivelerà un ribasso del 6%, e del 15% nel solo mese di marzo. Il protrarsi delle misure di contenimento della pandemia di Covid-19 “comporterà una significativa caduta del Pil nel nostro paese anche nel secondo trimestre, cui farà verosimilmente seguito un recupero, che potrà anche essere sostenuto”. si legge nel bollettino economico di Via Nazionale secondo cui “Ogni settimana di blocco dell’attività di questa portata comporta, secondo un calcolo meccanico che non considera effetti indiretti, una riduzione del Pil annuale di circa lo 0,5 per cento”.

La crisi economica globale tiene in scacco il petrolio. Il greggio americano è scivolato anche sotto i 18 dollari al barile e al momento tratta in calo dell‘8,5% a 18,17 dollari. Il Brent cerca invece di rialzare la testa e si apprezza dell‘1,9% a 28,35 dollari al barile. 

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