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I mercati scommettono sull’accordo tra Obama e i repubblicani sul debito. Milano inizia in rialzo

L’accordo sul debito tra la Casa Bianca e i repubblicani non c’è ancora ma si avvicina: lo dice anche Mario Draghi – E Wall Street festeggia – Piazza Affari stamani inizia in rialzo – Oggi asta importante per i Btp – In Carige spunta Malacalza – Il fisco e il cavallo della Ligresti -Si chiude l’Opa Camfin: Lauro 61 è già oltre il 90%

I mercati scommettono sull’accordo tra Obama e i repubblicani sul debito. Milano inizia in rialzo

WALL STREET SCOMMETTE SULL’ACCORDO E VOLA
PARTENZA TORO PER PIAZZA AFFARI (E IL TESORO)

L’accordo non c’è, ma qualcosa, tra i Repubblicani ed il presidente Obama, comincia a muoversi. E Wall Street tira un sospiro di sollievo: l’indice Standard & Poor’s sale del 2,18% ,il maggior rialzo del 2013, lo stesso fa il Dow Jones. Ancor meglio il Nasdaq +2,23%.

Precipita, invece, l’indice della paura, il Vix, che perde 15 punti percentuali.

In realtà, la strada per l’accordo resta lunga. Il presidente Obama, nel tardo pomeriggio di ieri, ha respinto la proposta avanzata dallo speaker repubblicano John Boehmer di una tregua fino al 22 novembre. Il no della Casa Bianca si spiega con il fatto che, secondo i repubblicani, nel frattempo non sarebbero sbloccati i fondi per l’amministrazione federale. L’offerta di Boehmer, però, resta la prima crepa nel muro di intransigenza della destra. E questo ha convinto Wall Street a sposare la “profezia” di Mario Draghi- “’Il mondo crede che si arriverà a accordo” e “si aspetta che il problema venga risolto” ha detto il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, nel suo intervento all’Economic club of New York.

L’ottimismo di New York si è trasmesso ai listini asiatici: Tokyo sta salendo attorno all’1,7%, Hong Kong + 1,56%.

BTP, PREVISIONI OK PER UN’ASTA “PESANTE”

Sarà, a detta degli operatori, un’asta “pesante” anche in considerazione i 5 miliardi di BTp a 7 anni appena piazzati dal Tesoro. Ma la felice situazione di mercato lascia prevedere un facile assorbimento dei 6 miliardi di Ccteu, Btp a 3 e a 15 anni in asta stamane.

L’ottimismo è giustificato anche dal controsorpasso di ieri dello spread Btp/Bund rispetto ai titoli spagnoli. In particolare, il Buono del Tesoro triennale dovrebbe, nelle attese del mercato, posizionarsi su un tasso attorno al 2,4%. In questa cornice, gli operatori prevedono inoltre un riapertura dei BTp trentennali per novembre.

Il Btp rende il 4,32% (+6 punti base), lo spread con il Bund si contrae di 10 punti base a 245 punti base. Con il recupero di oggi il Btp riagguanta il Bono spagnolo, il decennale di Madrid rende il 4,33%.

Europa in rialzo ieri ancor prima delle aperture dei repubblicani Usa. I listini hanno festeggiato la nomina di Janet Yellen al vertice della Fed . Londra ha chiuso con un rialzo dell’1,46%, Parigi +2,21%, Francoforte +1,99%. Sale anche Madrid +2,35%.

A Milano l’indice Ftse Mib ha chiuso gli scambi con un rialzo dell’1,54% a quota 18836 dopo aver toccato un massimo a 18.935 punti.

CARIGE +12%, SPUNTA MALACALZA

Il comparto bancario resta al centro dell’attentzone.

Guida la corsa Mediobanca +3,02%, che ieri ha lanciato un covered bond per 120 milioni. Vanno di corsa anche i Big: Intesa + 2,128%, Unicredit + 2,34%. Federico Ghizzoni ha affermato che la sua banca non avrebbe nulla in contrario a un’eventuale salita fino all’8% di Vincent Bollorè nel capitale di piazzetta Cuccia.

In territorio negativo, invece, Ubi -0,13% e Bpm -0,14% ancora impegnata nelle discussioni sul nuovo statuto.

Mps -1,74% . Ieri l’ad della banca senese, Fabrizio Viola, ha affermato che sebbene non sia ancora deciso la strada dell’opzione ai soci per l’aumento di capitale da 2,5 miliardi è quella da privilegiare. Sempre ieri ha avuto inizio al palazzo di giustizia di Siena la terza udienza del processo riguardante la ristrutturazione del derivato Alexandria in cui la difesa degli ex vertici della banca hanno chiesto la nullità del processo e il trasferimento al tribunale di Roma. Le richieste sono state rifiutate.

Di rilievo l’impennata di Banca Carige che ha guadagnato il 12,05% a 0,586 euro in scia a indiscrezioni secondo cui Vittorio Malacalza potrebbe essere interessato a un investimento nell’istituto. I volumi sono stati fortissimi con quasi 18,4 milioni di azioni scambiate rispetto alla media a 30 giorni di 2,4 milioni

FONSAI SALTA L’OSTACOLO DEL CAVALLO

Positiva Fonsai +3,15% a 1,866 euro con Banca Akros che ha alzato sul titolo il target price da 1,7 euro a 2 euro, confermando la raccomandazione add. La società, dopo aver ceduto nei giorni scorsi un primo pacchetto dell’1,12% di Mediobanca ha venduto la partecipazione rimanente del 2,68% nell’ambito degli accordi Antitrust per l’integrazione con Unipol.

Intanto, dal documento di fusione di Unipol con Premafin, Fonsai e Milano Assicurazioni spuntano particolari inediti e curiosi. In particolare emerge che il fisco potrebbe chiedere oltre 30 milioni di euro per le non deducibilità dei compensi corrisposti a Jonella, Giulia e Paolo Ligresti, oltre che ai manager Fausto Marchionni, Massimo Pini e Antonio Talarico, e per la non deducibilità della sponsorizzazione della societa’ Laita’ srl che gestiva la scuderia di cavalli di Jonella Ligresti.

MEDIASET E TELECOM IN VOLO

Ancora una volta regina della giornata è stata Mediaset, che ha toccato un massimo di giornata a 3,558 euro per poi chiudere la seduta con un +5,03% a 3,468 euro. A favorire il rally il recupero generalizzato del settore degli editoriali, settore ciclico su cui si tende a puntare in vista di una futura ripresa economica. Ma anche il parere degli analisti: Hsbc ha aumentato il target price sull’azione da 1,5 euro a 2,6 euro, confermando la raccomandazione underweight.

Sempre sugli scudi Telecom Italia +2,67% a 0,673 euro che ha smentito di avere trattative aperte per la cessione di Tim Brasil. L’intervento delle Poste a sostegno di Alitalia può offrire all’ad Massimo Sarmi la spinta decisiva per l’investitura a successore di Franco Bernabé.

CON IL TORO SMALL CHIPS ALLA RIBALTA

In rialzo il gruppo Astaldi +6,6% a 6,78 euro che è stato selezionato come contractor per la realizzazione delle opere civili relative all’impianto idroelettrico di Muskrat Falls, in Canada, del valore di 711 milioni di euro circa.

Piquadro +10,68% . Il fatturato preliminare del primo semestre dell’azienda italiana di pelletteria è aumentato a 29,9 mln grazie alla spinta derivante da entrambi i canali di vendita, Dos (+17,4%) e Wholesale (+5,5%). Le vendite sono salite in tutte le aree geografiche: +4,8% in Italia, +27,7% in Europa, +6,7% nei Paesi extra europei.

Lauro61 supera il 90% di Camfin alla vigilia dell’ultimo giorno di adesione all’opa. Sino ad oggi, si legge in una nota, risultano apportate in adesione all’offerta azioni pari all’83,870% delle azioni oggetto dell’offerta e al 30,633% del capitale sociale dell’emittente. Con il 60.99% gia’ detenuto da Lauro (Tronchetti Provera, Clessidra, Intesa Sanpaolo, Unicredit), la holding arriva a possedere il 91,618% di Camfin. Questo al netto del 2.49% del capitale detenuto da Massimo Moratti su cui esiste un accordo di put e call con Marco Tronchetti Provera & C. S.p.A che si e’ impegnata ad acquistare entro il 31 dicembre 2013 apportandole a Lauro per il tramite di Nuove Partecipazioni.

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