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Hera: prima società quotata italiana certificata da Bureau Veritas per l’economia circolare

Si è concluso con successo il percorso di certificazione della multiutility da parte della multinazionale di rilevanza mondiale nel settore Bureau Veritas

Hera: prima società quotata italiana certificata da Bureau Veritas per l’economia circolare

Hera è la prima società quotata italiana certificata da Bureau Veritas per l’economia circolare. La multiutility bolognese ha ottenuto dalla società di origine francese – leader nel settore delle certificazioni – il certificato rispetto allo standard AFNOR XP X30-901, ad oggi il principale riferimento internazionale per l’implementazione di un sistema di gestione per progetti in ambito economia circolare, spiega in una nota il Gruppo.

“Per la nostra azienda, l’applicazione del sistema di gestione previsto dalla norma AFNOR, certificato da un autorevole organismo terzo come Bureau Veritas, valorizza tutti gli sforzi compiuti negli anni e contribuisce a rispondere in maniera ancora più efficiente all’obiettivo 12 dell’Agenda 2030 (Consumo e Produzione Responsabili)”, ha commentato Marcello Guerrini, direttore centrale servizi corporate del Gruppo Hera. 

Per Andrea Filippi, certification service line manager di Bureau Veritas Italia: “Grazie al sistema di gestione previsto dalla AFNOR XP X 30-901, le aziende beneficiano di una roadmap per definire obiettivi, misurare e comunicare le proprie performance di circolarità”.

Hera: la certificazione AFNOR XP X30-901

La certificazione AFNOR XP X30-901 si basa su una matrice che intreccia le 3 dimensioni classiche della sostenibilità (ambiente, economia, società) con le 7 aree d’azione dell’economia circolare (Approvvigionamenti sostenibili, Progettazione ecocompatibile, Simbiosi industriale, Economia dei servizi, Consumi responsabili, Estensione della vita utile di prodotto, Gestione efficiente dei prodotti e materiali). 

Hera ha implementato un sistema di gestione dei propri progetti di economia circolare e ha impostato secondo questa matrice i seguenti tre: il progetto “O.V.E.” per trasformare gli oli vegetali esausti raccolti sui territori in biocarburante; il progetto di integrazione dei criteri di circolarità in ambito approvvigionamenti e il progetto di riuso delle acque reflue depurate.

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