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Hera presenta “In buone acque”: report su qualità dell’acqua potabile e tanti miti da sfatare

Nella nuova edizione del report annuale, il Gruppo Hera fa anche il punto sui falsi miti da sfatare, per fare chiarezza su costi, consumi e complessità del servizio coperto dalla bolletta

Hera presenta “In buone acque”: report su qualità dell’acqua potabile e tanti miti da sfatare

Il Gruppo Hera ha pubblicato la quattordicesima edizione di “In buone acque”, report tematico di sostenibilità sulla qualità dell’acqua potabile. Per questa edizione la multiutility bolognese ha deciso anche di affrontare e sfatare alcuni falsi miti che distorcono la percezione pubblica del tema.

“La chiave di ogni miglioramento – commenta Orazio Iacono, Amministratore delegato del Gruppo Hera – è fatta di consapevolezza, e questo report ha il preciso obiettivo di veicolare informazioni utili a un corretto dibattito sull’acqua, continuando altresì a rendicontare in maniera puntuale gli investimenti e la qualità dell’acqua distribuita da Hera nei territori serviti. Un’acqua – conclude Iacono – di cui ci si può davvero fidare e che il 54% dei nostri clienti utilizza già per dissetarsi al posto di quella in bottiglia, un dato superiore alla media italiana pari al 29% e che auspichiamo aumenti ancora in futuro nella direzione della sostenibilità ambientale e del risparmio economico.”

Gli investimenti di Hera nell’idrico: quasi 200 milioni solo nel 2021

Solo nel 2021 ha destinato al ciclo idrico integrato quasi 200 milioni di euro. Nel solo territorio di Rimini, in particolare, il piano industriale al 2025 prevede investimenti nell’idrico per oltre 115 milioni di euro.

Nel triennio 2019-2021 i territori gestiti dal Gruppo Hera hanno registrato investimenti medi pari a circa 57 euro pro capite.

Hera contro i falsi miti su servizio idrico, costi e consumi d’acqua

Avere le idee chiare in fatto di acqua, d’altronde, non è affatto semplice e proprio per questo la nuova edizione del report ha deciso di affrontare e sfatare alcuni falsi miti che distorcono la percezione pubblica del tema.

Innanzitutto, a differenza di quel che pensa la maggioranza delle persone, l’Italia ha tariffe idriche tra le più basse d’Europa.

Inoltre, c’è anche molta confusione sulle attività di cui si compone il servizio idrico integrato, molti non includono le attività di fognatura e depurazione, fondamentali invece per una corretta chiusura del cerchio e per la restituzione all’ambiente di una risorsa compatibile con ecosistemi e ulteriori riusi. Tant’è che il 40% dei costi del servizio idrico serve proprio per gestire fognatura e depurazione.

Senza dimenticare i consumi idrici giornalieri di ognuno di noi. Hera mette a disposizione il “Diario dei consumi”, uno strumento intuitivo per confrontare i propri consumi di acqua con quelli di altri.

Acqua rubinetto: controllata da oltre 3.200 analisi al giorno

Nel territorio servito dalla multiutility, l’acqua del rubinetto è controllata da oltre 3.200 analisi al giorno, effettuate dai laboratori del Gruppo ma anche da Romagna Acque e dalle Asl territoriali, che confermano tutte la stessa cosa: l’acqua è non soltanto buona – con valori di calcio, magnesio e potassio in linea con quelli delle acque minerali in bottiglia in commercio, ma è anche sicura – con valori di cloruro, nitrato e nitrito inferiori di oltre l’84% ai limiti di legge.

L’operazione trasparenza, spiega il report, è integrata dalla app gratuita Acquologo che ad esempio, oltre a fornire ulteriori informazioni sulla qualità dell’acqua potabile, consente ai titolari di un contratto acqua stipulato con Hera di fare l’autolettura e ricevere avvisi sulle interruzioni programmate del servizio.

Il risparmio medio di chi beve dal rubinetto? Fino a 480 euro annui a famiglia

I vantaggi per chi sceglie di bere acqua del rubinetto al posto di quella in bottiglia, d’altronde, sono anche economici: una famiglia di tre persone che faccia questa scelta, infatti, può risparmiare in media fino a 480 euro all’anno. Il 54% dei clienti Hera si è già orientato in questa direzione, aiutando così anche l’ambiente attraverso il mancato consumo di oltre 300 milioni di bottiglie di plastica. Se lo facessero tutti, altri 420 milioni di bottiglie potrebbero essere evitati.

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